"Gravina, l'ora del bis: pronta la candidatura", le ultime in vista dell'Assemblea Elettiva

08.01.2021 12:00 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
"Gravina, l'ora del bis: pronta la candidatura", le ultime in vista dell'Assemblea Elettiva
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© foto di Insidefoto/Image Sport

"Gravina, l'ora del bis: pronta la candidatura", si legge su Gazzetta dello Sport nelle pagine nazionali.

"Gabriele Gravina sta per candidarsi ufficialmente alla presidenza della Federcalcio con le firme di cinque delle sei componenti: Lega A, Lega B, Lega Pro, Assocalciatori e Assoallenatori. La ricandidatura è politicamente già stata avanzata nelle scorse settimane, manca il passaggio formale che arriverà nelle prossime ore, fra stasera e domani. La scadenza è quella del 12 gennaio, 40 giorni prima delle elezioni federali convocate per il 22 febbraio all’hotel Hilton di Monte Mario a Roma, con i 274 delegati in presenza. Non è ancora chiaro se Gravina avrà un avversario, cioè se l’attuale vicepresidente vicario Cosimo Sibilia decida di scendere in campo. Ieri, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti è stato ricandidato all’unanimità al suo attuale ruolo dal Dipartimento Interregionale, i club di serie D. Sibilia sta girando l’Italia fra un’assemblea di comitato regionale e l’altra (ieri era in Basilicata). Per ora si limita a dire di voler aspettare il completamento del percorso elettorale della Lnd, che pesa per il 34 per cento nel voto federale.

Gravina, però, ha quasi tutto il resto dalla sua parte: hanno firmato per lui 18 club di serie A su 20 (tutti meno Lazio e Benevento), 19 su 20 di serie B (tutti meno la Salernitana) e 54 su 58 in serie C (la Juve vota in serie A). Il regolamento stabilisce che per candidarsi serve la sottoscrizione di almeno la metà più uno dei voti di una componente. Una soglia attraversata abbondantemente. Mentre nel caso delle tre leghe professionistiche, non c’è nessuna elezione di delegati e quindi ogni club ha un voto, seppure di peso specifico diverso, le altre componenti stanno eleggendo i loro rappresentanti per l’assemblea.

Oggi è il giorno in cui si completerà il processo per calciatori e allenatori. Che sosterranno Gravina almeno a quanto già annunciato prima della fine dell’anno. Con la candidatura sostenuta dalle cinque componenti, il presidente uscente presenterà anche il suo programma di 123 pagine. Ci sarà l’eterna questione della riforma dei campionati nell’agenda su cui hanno sbattuto il muso ormai diversi presidenti federali. Il problema, questo il ragionamento di Gravina, non è quello di togliere di qua o aggiungere di là, quanto di ragionare come «sistema» per assicurare una vera sostenibilità e qualificando i livelli gestionali ed economici dei club. Una parte fondamentale del programma sarà quella dei giovani con una ricognizione su indennizzi, premi, incentivi, con le migliori scuole calcio sul territorio promosse a vere e proprie «agenzie formative».

Gravina è presidente federale dal 22 ottobre 2018. Sono stati gli anni del rilancio della Nazionale dopo il buio della mancata qualificazione al Mondiale di Russia. Del boom del calcio femminile e della road map verso il professionismo, anche se su questo la strada è ancora lunga. Poi è arrivato il muro della pandemia e qui Gravina è riuscito nell’impresa, a un certo punto acrobatica, di portare al traguardo la prima ripartenza, anche grazie al varo del protocollo (che negli ultimi mesi ha fatto però molta fatica...) battezzato dal Cts. C’è poi il tema delle risorse e dei rapporti con il Governo. Su questo la linea Gravina è stata quella di tenere sempre aperto il dialogo con Spadafora e Gualtieri strappando alcuni risultati (l’ultimo, il rinvio delle scadenze per i versamenti fiscali e contributivi di 60 giorni, con rateizzazione di 24 mesi) e manifestando qualche dissenso (sui tempi della riforma del lavoro sportivo e dell’abolizione del vincolo).

Ed è anche su questa strada che si è misurata la distanza con Sibilia. Non a caso ieri, ringraziando i club di serie D per la designazione alla riconferma, il presidente della Lnd ha sottolineato: «Nonostante la pandemia, siamo stati bravi a fare squadra, lavorando con serietà, competenza e professionalità riuscendo a garantire la continuità dell’attività agonistica. Abbiamo reso facile ciò che facile non era, con contributi economici mirati senza l’aiuto dello Stato, nonostante ingerenze esterne che hanno creato confusione». Quell’orgoglioso «senza l’aiuto dello Stato» suona pure come un giudizio negativo sui risultati ottenuti dal «dialogo» di Gravina, ora però sempre più lanciato verso la riconferma", l'analisi delle prospettive in vista dell'Assemblea Elettiva.