REGGINA: LA SCINTILLA È DIVENTATA SPIRAGLIO, MA DAVVERO SI PUÒ SPERARE?

15.12.2025 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: LA SCINTILLA È DIVENTATA SPIRAGLIO, MA DAVVERO SI PUÒ SPERARE?
© foto di Valentina Giannettoni

Il poker di vittorie raggiunto grazie al successo cristallino sul Milazzo, oltre ad allungare una striscia positiva che ribalta completamente la media ottenuta fino a poco tempo fa, visto che in un solo mese si sono raddoppiati i punti conquistati nei due mesi iniziali di campionato, assume significati ulteriori in base a diversi fattori.

Innanzitutto, come evidenziato dalla generalità dei commenti post gara, si è assistito ad una prestazione finalmente di livello e di sostanza, ma soprattutto distribuita per tutto l’arco della partita senza pause; da non sottovalutare poi la circostanza che, come noto, vedeva gli amaranto in palese emergenza numerica, con il tecnico costretto a rinunciare a tanti elementi esperti ed addirittura obbliigato ad attingere dalla juniores per completare la panchina, nonché schierare giocatori la cui tenuta fisica non assicurava solidità per l’intera gara.

Va poi tenuto conto dello stato di forma dell’avversario, reduce da quattro successi consecutivi e ben sei sulle ultime sette disputate, tutti ottenuti senza subire alcuna rete, e ieri di fatto preso a pallonate per un punteggio finale che avrebbe meritato ben altri numeri; se a ciò aggiungiamo la vittoria di due settimane fa contro il Gela, unica sconfitta dei siciliani nelle ultime cinque apparizioni caratterizzate da quattro successi, si intuisce che il rendimento amaranto non è così banale come potrebbe apparire.

Oltretutto, se la memoria ritorna all’orrenda prestazione mostrata contro l’Athletic Palermo, al termine della quale la squadra si era ritrovata in piena zona play out a 12 punti dalla vetta, anche il più ottimista dei tifosi avrebbe avuto serie difficoltà ad auspicare non solo una pronta ripresa dei reggini, ma persino la sussistenza di un progetto squadra appena accettabile: ieri invece, forse per la prima volta in modo assoluto, gli undici in campo sono apparsi una vera squadra coesa, convinta e priva di quei blocchi mentali che sino a sette giorni fa ancora, seppur a sprazzi, continuavano ad attanagliare la rosa.

Chiaramente sarebbe oltremodo azzardato, se non incosciente, pensare che i problemi siano ormai alle spalle: gli amaranto, seppur siano riusciti a recuperare tanti punti a tutte le compagini che li precedono, stazionano ancora all’ottavo posto a sette punti dalla prima in classifica; nondimeno, è altrettanto inutile negare come si avverta anche nell’aria che qualcosa sia cambiato, e che la scintilla intravista a seguito della reazione concretizzatasi con il primo filotto di vittorie sia oggi diventata uno spiraglio di luce, ancora flebile ma ben visibile, e da alimentare senza indugi o rilassamenti di sorta.

D’altronde, bisogna essere consci del fatto che se davvero si vuole alimentare la speranza di riaprire un campionato che quantomeno non è ancora chiuso, prova ne è la circostanza che vede, ancora una volta, la primatista di turno uscire sconfitta dal campo, sarà necessario tenere un rendimento ai limiti della perfezione sulla scia del girone di ritorno dello scorso anno, e che dunque l’attuale momento deve essere considerato come una base da cui ripartire con slancio e convinzione, senza alcun calo di tensione che andrebbe a vanificare quanto di buono costruito nelle ultime settimane.

Grandi meriti alla tenacia del mister, forse davvero l’unico a crederci quando si era in pieno oblio di classifica, ma il tutto è stato certamente favorito anche da un ambiente finalmente rasserenato e che ieri, in gran numero, ha sostenuto la squadra in un clima che non si riscontrava da molti mesi, ulteriore sintomo che conferma che se si riesce a restare uniti, rinviando qualsiasi ragionamento divisivo a torto o a ragione, si ha tutto da guadagnare, confidando che il grande seguito possa accompagnare la squadra anche a Sambiase per l’ultimo impegno del girone di andata, magari favorito dal rientro natalizio dei tanti fuori sede.

Senza ovviamente dimenticare quel mercato che dovrà dare, si spera a brevissimo, quella ulteriore spinta per non lasciare nulla di intentato.