LECCE-REGGINA - LA CHIAVE DEL MATCH: una sconfitta con tante note positive, ma...

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Perfezione in fase difensiva (al netto dello svarione sulla punizione dalla quale scaturisce il gol vittoria di Caturano), decisamente rivedibile in fase offensiva. Sta tutto lì la differenza tra una sconfitta onorevolissima, che lascia un pizzico di amaro in bocca, ma che fa dire a Zeman "di avere grande fiducia per il futuro", e il pari che avrebbe avuto un dolce retrogusto di vittoria. 

La Reggina si difende bene, chiude senza grossi patemi, riparte, corre, si muove, è corta con difensori e centrocampisti, barcolla solo dopo il gol subito e chiude in crescendo, magari meritando il punticino che avrebbe davvero innalzato ulteriormente fiducia e prospettive.

La difesa viaggia che è un piacere, con una coppia centrale che non sbaglia nulla e con i due terzini che stasera hanno infilato la loro migliore prova. Il centrocampo promette un ulteriore salto di qualità (un minimo passo indietro di De Francesco rispetto a qualche settimana fa) e le alternative non mancano affatto, mentre sarà l'attacco il focus sul quale parlare, analizzare e lavorare in settimana.

Troppo monocorde le soluzioni di offesa (Porcino che attacca l'out di fondo, Oggiano che tenta sempre e comunque di dribblare), Coralli ancora distante dalla porta e impossibilitato a rifinire e tentare di andare al tiro.

Quella di Lecce non è una sconfitta che potrà abbattere gli amaranto. C'è invece la possibilità di proseguire su questo cammino di crescita e consolidamento, senza ovviamente esaltarsi, anche perché il ciclo tremendo prosegue con le gare contro Juve Stabia, Casertana e Matera.