Franco Iacopino, una vita per la Reggina

24.03.2014 15:40 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Franco Iacopino, una vita per la Reggina

All'alba del campionato 1997-1998, Il Giornale pubblicò uno speciale sui campionati di serie A e B, tra i quali tracciò un profilo della Reggina di Colomba. L'articolo a firma di Sergio Delfino, fu un tributo all'allora segretario generale Franco Iacopino e ci piace riproporlo per dare una dimensione dell'importanza dell'attuale dirigente del Modena, nell'ambito della Reggina.

Molto spesso, i figlio migliori di Reggio Calabria, sono allontanati da creature che loro stessi hanno contribuito ad erigere e a far crescere. Anche questo è motivo di crisi che attanaglia la squadra amaranto.

 

Franco Iacopino, 55 anni, laurea in economia e commercio, funzionario dell'Azienda di Promozione Turistica e direttore generale della Reggina Calcio. Una specia di nume tutelare, una divinità sportiva che ha gestito con grande modestia e spirito francescano, traghettando la vecchia A.S. Reggina, fondata nel 1914 dopo il fallimento concordato del 1986-87, verso traguardi nuovi e insperati. Per amore della Reggina fa il pendolare da Milano, dove risiede la famiglia. Delle figlie, una esercita la professione di avvocato e l'altra è lauranda in chimica. Quando il tifo della curva sud si scatena o si ammutina con striscioni significativi, il nome di Franco Iacopino non appare mai, neppure nell'immaginario dei tifosi.

Ha collaborato con quasi 40 allenatori dai nomi prestigiosi come Chiricallo, Scala, Ferrari o Bigon, che sempre hanno richiesto consigli, suggerimenti su cessioni, acquisti e conduzioni tecniche. Iacopino non si è mai tirato indietro. Nel 1962 ha curato il settore giovanile con Oreste Granillo, un vero signore dello sport di recente scomparso e a cui è stato intitolato lo stadio di Reggio. Al fianco l'indimenticabile Dolfine. Dopo tre anni Franco Iacopino viene chiamato come direttore generale della Reggina. Negli anni di crisi, di polemiche e di invasioni di campo da parte dei politici, Franco Iacopino si è prodigato a stroncare e a sopire ogni controversia e se poi la Reggina esiste, gran parte del merito è suo.

Un Caronte calcistico che ha agevolato il passaggio con mano ferma e possente e l'ha remata dal vecchio al nuovo. Per anni, quando non c'era il direttore sportivo, Iacopino ha fattob da tramite contribuendo, date le vaste conoscenze e amicizie nel mondo del calcio, a segnalare i giocatori, sopratutto nel settore giovanile. Trascorre le brevi vacanze a Mezzana, dove la squadra è in ritiro e riesce ad amalgamare i vecchi ceppi come Poli, da otto anni alla Reggina, con ragazzi che provengono dalla C1, C2 o dall'Interreggionale, riuscendo a creare un rapporto umano non comune nel variegato mondo calcistico. Nella Reggina ha fatto di tutto e, nei momenti di difficoltà, aiutava persino il magazziniere a raccattare tutto, dalle vecchie ciabatte ai palloni. In campo siede sulla panchina in silenzio seguendo tutte le fasi dell'incontro con sofferenza intima, quando le cose vanno sopratutto male. Un personaggio che ha fatto una scelta di campo precisa e determinata: amare la propria squadra, che poi significa amare anche la città