REGGINA, LA STORIA DEL CALCIOMERCATO INVERNALE: quando la sessione di riparazione è decisiva. Da Pasino a Brienza, passando per Bonazzoli, Firmani, Artico e Foggia

31.01.2017 09:27 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
REGGINA, LA STORIA DEL CALCIOMERCATO INVERNALE: quando la sessione di riparazione è decisiva. Da Pasino a Brienza, passando per Bonazzoli, Firmani, Artico e Foggia

Storie di calciomercato. In particolare quello di riparazione, che ai tempi del football romantico di qualche tempo fa, cadeva a ottobre-novembre e nel calcio showbiz del 2000 è stato spostato a gennaio, con annessi e connessi programmini di cabaret sul tema, con imitatori e vallette in ordine sparso.

Riparazione delle lacune sorte nella costruzione della squadra, in casa Reggina spesso e volentieri l'intervento in corsa ha messo pezze a tantissime falle e salvato i destini del club.

Decisiva la mossa autunnale nella stagione 1994-1995, quando il ds Martino prelevò dall'Ascoli un certo Rubens Pasino, decisivo per la promozione in B del club amaranto.

Niente male l'arrivo di Totò Criniti nella stagione 1996-1997, quella che vide la Reggina di Guerini salvarsi in carrozza grazie anche all'apporto del funambolico attaccante nato a Pinerolo.

Nel gennaio 1998, la Reggina piazzò il colpo esotico, in tempi in cui l'esterofilia era vezzo per pochissime realtà. Dall'Africa Sports arrivò un certo Serge Diè, probabilmente una sorta di meteora, ma che per molteplici ragioni è rimasto nel cuore di molti romantici tifosi amaranto. In quella stagione, era ancora in vigore la finestra novembrina e fu allora che arrivò in amaranto un certo Alessio Pirri, talentuosissimo centrocampista offensivo che a Reggio ebbe però poche fortune e a gennaio salutò la compagnia accasandosi alla Cremonese. In quella sessione di calciomercato, ceduto anche Davide Bombardini all'Atletico Catania e Pasquale De Vincenzo, noto per essere divenuto un pupillo di Zeman (padre) nel Foggia delle meraviglie.

La stagione che condurrà alla prima A, fu inaugurata dal disastroso mercato estivo, che vide arrivare in Calabria carneadi come Pereira e Yaquè. E il cammino della società da ottobre in poi, in sede di mercato, fu esaltante e fece le fortune della Reggina. A settembre, Martino pescò dal Varese un certo Davide Possanzini, ad ottobre arrivarono da Vicenza e Empoli, rispettivamente, Fabio Firmani e Fabio Artico, così come il croato Tomic, mentre a gennaio tornò al Sant'Agata un certo Ciccio Cozza, cresciuto proprio nel vivaio amaranto. Le vicende di quella stagione sono oramai leggenda.

Nel primo anno di A, la Reggina non dovette rimediare nel mercato invernale, visto che in estate erano arrivati elementi fondamentali come Stovini, Baronio, Kallon, ma anche i vari Andrea Pirlo, Ezio Brevi e Giovanni Morabito. Piuttosto, il ds Martino si limitò a riportare in Italia Massimo Taibi, oltre che scovare il cileno Vargas e l'albanese Bogdani. Hai detto niente...

Fu davvero ricco di contestazioni la sessione invernale dell'annata 2000-2001, quando a fronte di una squadra reduce da nove ko in nove gare, il club si limitò a prelevare gli allora sconosciutiMartin Jiranek, Ricardo Veron, Santos Batista Mozart e Maurizio Nassi. Sessione che vide però il ritorno di Re Davide Dionigi, subito decisivo all'esordio a Parma.

Indimenticabile il mercato del gennaio 2003, quando la Reggina concluse tre affari con il Parma. Arrivarono in amaranto Torrisi, Diana e Bonazzoli: l'impatto, sopratutto dell'attaccante di Asola, fu devastante.

Impossibile dimenticare la stagione 2006-2007. L'annata della salvezza nonostante l'handicap di 11 punti, indimenticabile anche la sessione invernale di calciomercato, con l'allora presidente Foti incredibile stratega. Ceduti Pelizzoli e Leon, due elementi chiave per Mazzarri, incassati qualcosa come 8 milioni di euro, gli amaranto portarono sullo Stretto il portiere Puggioni, i centrocampisti Gazzi e Vigiani, ma sopratutto Pasqualino Foggia: come poi sia andata a finire, è Storia.

Alla sessione di mercato del gennaio 2008, risalgono gli arrivi di Stuani, Makinwa e Brienza. Il folletto di Cantù fu decisivo per la permanenza, i due stranieri non lasciarono mai il segno.

Storie di calciomercato, che spesso e volentieri fa la storia.