REGGINA - Tra Vibonese e Trapani una prova d'ogoglio per il popolo amaranto: numerosi al Granillo per un sostegno alla squadra

Tra udienze, istanze, veleni, parole e chiacchiere, la Reggina sembra sempre più affondare.

Noto da un mese che la proprietà ha inteso non mettere più somme di denaro nella gestione del club, affidandosi solo ad incassi dalla Lega e dalla biglietteria, a questo punto bisogna capire cosa ne sarà del futuro, perché è logico pensare di voltare pagina. 

Ironia della sorte e amarezza massima per il tifo amaranto, la crisi più acuta per la nuova Reggina, sorta nell'agosto 2015, cade proprio nel momento in cui la squadra sembra potersi assestare in una posizione di classifica importante. Con prospettive interessanti, ma anche con l'ipotesi concreta di almeno sei punti da decurtare ai 20 sin qui conquistati.

Da qui all'11 gennaio servirà innanzitutto provare a fare più punti possibili, per quanto riguarda la squadra, e cercare di risolvere la questione Grassani, per cercare poi di continuare in qualche modo la stagione. Cercare di salvare la categoria potrebbe essere il primo tassello da mettere per ciò che verrà, di chiunque sia il volto che prenderà in mano la Reggina, ammesso e non concesso che si possa ripartire in una certa maniera.

E a questo punto è d'obbligo cercare di dare il massimo sostegno possibile ai calciatori, che stanno affrontando una delle annate più difficili della storia della Reggina. Tra Vibonese e Trapani bisogna provare ad affluire in maniera copiosa al Granillo, magari per fare entrare qualche soldino nelle asfittiche casse sociali, ma sopratutto per ribadire l'orgoglio di essere amaranto e di tifare Reggina: sopratutto per questo. E sarebbe la risposta migliore, senza retorica, in un momento davvero drammatico per il sodalizio reggino. Il tam tam mediatico tra molti tifosi è già partito e si proverà ad affollare gli spalti dell'impianto di viale Galilei:  ci si prova a salvare la vita alla squadra di tutti.