Non la vogliamo in serie D: c'è ancora un pò di orgoglio?
La settimana che si apre e che condurrà la Reggina alla sfida contro il Benevento, si apre con un quesito per noi pressante, visto il dovere che abbiamo verso i nostri tantissimi lettori:"Cosa scrivere per essere credibili e non cadere nella retorica?".
Difficile rispondere a questa domanda, perchè la situazione della Reggina, argomento principale del nostro e vostro portale, è sotto gli occhi di tutti.
Ci appare difficile proporre persino una cura, probabilmente perché al culmine di uno scoramento assoluto, dopo aver assistito a scempi che sono narrabili perchè sotto gli occhi di tutti.
"La colpa è solo di uno" non è un giochetto che ci affascina, lo ammettiamo e lo abbiamo sempre detto. La Reggina è in Lega Pro, abbiamo provato a voltare pagina. Ma dopo 14 gare, la Reggina è ultima in Lega Pro e questo non può essere solo e soltanto "colpa di uno". E' colpa un pò di tutti, volendo ovviamente restare al commento di questo campionato.
C'è chi cavalca l'onda di chissà quale carro, ma sono discorsi futuribili o comunque dettati da ripicche personali o posizioni da difendere. Noi non abbiamo da "portare avanti" nessuno, nè intendiamo dare "salvacondotti" a qualcuno. Cerchiamo di restare nel campo del realismo. Bisogna provare a non cadere nel ridicolo e mettere un coperchio al baratro in cui la Reggina si è ricacciata, che si chiamerebbe serie D. Sabato c'è il Benevento, poi altre cinque gare in cui provare a raccogliere più punti possibili: è concepibile che calciatori di 20 anni possano presentarsi in campo completamente privi di qualsiasi mordente, di qualsiasi spirito combattivo o possano rendersi protagonisti di gesti completamente inspiegabili? A che pro? Gennaio, in cui sono stati promessi rinforzi (si ma quando, il 30 gennaio?) è troppo lontano ancora per pensarci: ci sono in palio altri punti preziosissimi da conquistare, per non salutare in anticipo la serie C...
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