CORSA ALLA PRESIDENZA FIGC - Gaz.Sport: "C'è solo Gravina per Federazione"

06.10.2018 12:28 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
CORSA ALLA PRESIDENZA FIGC - Gaz.Sport: "C'è solo Gravina per Federazione"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

"C'è solo Gravina per la Figc, la Lega serie A prova ad allearsi", scrive oggi Gazzetta dello Sport. Ecco cosa si legge sul quotidiano sportivo:

"Gabriele Gravina è il vincitore annunciato delle elezioni federali del 22. Ormai non ci sono dubbi, dopo che la Lega Serie A ha rinunciato a proporre un candidato alternativo e, in nome della realpolitik, è pronta a ad appoggiare il n.1 della Lega Pro, a determinate condizioni. Domani scade il termine per la presentazione delle candidature ed è quasi certo che ce ne sarà una soltanto. D’altronde Gravina ha messo assieme un fronte solidissimo: il 17% della sua Lega, il 34% dei Dilettanti, il 10% degli Allenatori e il 2% degli Arbitri per un totale del 63%. La Serie A conta solo il 12% e non può che scendere a patti con quell’alleanza se vuole partecipare al prossimo governo del calcio italiano. La suggestione di una candidatura di Massimo Moratti è durata giusto qualche ora, ieri in assemblea si è preso atto dell’assenza di nomi in grado di ribaltare i rapporti di forza e si è ragionato sulla “trattativa”.

COMPATIBILITA' È stato il presidente di Lega Gaetano Miccichè a spendersi sin dall’inizio per questa soluzione: «Nello spirito di unitarietà, supporto e se possibile di condivisione, in una nuova fase di gestione del calcio, abbiamo deciso di presentare il più velocemente possibile il nostro programma a Gravina, che stimiamo, per verificare le compatibilità con il suo: l’ho già letto e mi sembrano numerose». A un certo punto, per la verità, l’assemblea rischiava di volgere verso un nulla di fatto, con la Serie A a presentarsi in ordine sparso alle urne. Claudio Lotito aveva suggerito provocatoriamente di non andare a votare, comunque di provare a presentare un candidato della A confidando sullo sfaldamento del fronte di Gravina. Impresa ai confini dell’impossibile, visti anche i tempi stretti. È prevalso il pragmatismo, con Urbano Cairo ad andare in soccorso a Miccichè sulla linea “trattativista”. «Diamo fiducia a Gravina, concordiamo con lui il programma, altrimenti ci condanneremo a essere irrilevanti», il senso delle parole del patron del Torino (che spinge per il nuovo a.d. di Lega, dedicato allo sviluppo del prodotto; «risolveremo in un mese», ha promesso Miccichè). È questa la linea politica prevalsa, anche se è bene ricordare che in cabina elettorale ogni club vota autonomamente e in Serie A, come era emerso alla tornata di gennaio, non tutti sono a favore di Gravina. La sostanza, però, è un’altra. Gravina stavolta vincerà le elezioni, si tratta solo di capire se ci sarà un accordo programmatico con la Lega maggiore.

INCONTRO Ieri Miccichè ha chiamato Gravina invitandolo al consiglio di Lega di lunedì per un confronto: se tutto andrà bene l’appoggio condizionato della Serie A potrebbe trasformarsi in un atto ufficiale in una prossima assemblea con la presenza dello stesso candidato, da convocare prima del 22. Almeno questo è l’auspicio di Miccichè. «La Federazione è commissariata e viene da una fase difficile, ci sono tante cose da fare. La Serie A vuole essere il traino nei prossimi anni ma è indispensabile che venga riconosciuto il nostro ruolo e che sia rappresentato a tutti i livelli», ha spiegato Miccichè sottolineando la priorità della trattativa. In attesa di una revisione dei pesi elettorali, la Lega punta a strappare a Gravina, oltre a una vicepresidenza federale (che andrebbe allo stesso Miccichè), la gestione del Club Italia e la scelta del direttore generale (che diventerà segretario generale secondo il nuovo statuto). Per la prima poltrona lo stesso Gravina aveva pensato a Beppe Marotta, l’a.d. della Juventus in uscita; per il posto di d.g. molti club, in primis la Juve, spingono per la conferma di Michele Uva.

CONTENUTI La Lega ha steso un programma articolato, che chiede alla Figc di farsi promotrice di iniziative di lobbying (revisione della Melandri e una legge sulla tutela dei marchi con il Governo; introduzione del quarto cambio con la Fifa) e di riformare il sistema al suo interno. Come? Allargamento dei calciatori extracomunitari, maggiori controlli da parte della Covisoc, velocizzazione della giustizia sportiva, accelerazione e semplificazione dell’iter delle seconde squadre, golden share alla Serie A in consiglio federale per le tematiche di pertinenza. Ora la palla passa a Gravina".