CALCIO CAOS - Oggi riunione dei calciatori di B per decidere sullo sciopero

20.08.2018 11:14 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
CALCIO CAOS - Oggi riunione dei calciatori di B per decidere sullo sciopero
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Cafaro Agency/TuttoNocerina.com

Giornate caldissime sul fronte sciopero e dintorni. Oggi è prevista una riunione dell'AIC, alla presenza dei calciatori di B, che dovrà stabilire se procedere o meno con lo sciopero del campionato cadetto. E' Gazzetta dello Sport a fare il punto della situazione:

"Sciopero sì o no? Qualunque decisione prenderanno i calciatori di B riuniti oggi a Roma con lo stato maggiore dell’Aic, sarà lacerante. E frutto di un dibattito il cui esito per gli stessi leader sindacali è tutt’altro che scontato. Non è che non si remi dalla stessa parte, i calciatori sono in larga parte convinti che la decisione di congelare la Serie B a 19 squadre soddisfi l’interesse di pochi, non del sistema. Ma gli interessi delle società per cui giocano sono contrapposti. E i giocatori, senza essere ipocriti, sanno che non possono non tenerne conto. I club attrezzati per rincorrere la promozione in A, hanno obiettivamente tutto l’interesse a ridurre la concorrenza. meno avversarie, più soldi: perché dovrebbero armarsi per tornare a 22? Quelli che, invece, lotteranno per salvarsi, rischiano di dover rimettere mani al portafogli per evitare di soccombere in una guerra tra poveri che si annuncia spietata. Ed è proprio su questo aspetto che oggi – appuntamento alle 12 in un albergo nei pressi della stazione Termini – faranno leva i vertici dell’Aic.

LINEA DURA? «Tutti i calciatori concordano che innanzitutto le modalità di questa vicenda siano sbagliate – spiega il vicepresidente dell’Aic Umberto Calcagno –: è un colpo di mano di pochi, contro l’interesse generale. Noi gli spiegheremo anche, e del resto è facile immaginarlo, che i pochi soldi in più che arriveranno, ammesso che arriveranno, in virtù della riduzione dell’organico, saranno ampiamente superati da quelli che serviranno per salvarsi». Motivo per cui, raccontano dall’Assocalciatori, a fronte di un’adesione pubblicamente bulgara alla battaglia del presidente Balata (e di Claudio Lotito), privatamente più di qualche società, specialmente tra quelle si affacciano al campionato consapevoli che partiranno dalle retrovie, abbia spinto e stia spingendo i propri calciatori a votare per la linea dura, cioè lo sciopero. «Evidentemente – sottolinea Calcagno – qualche club che ha aderito al blocco dei ripescaggi più per necessità che per convinzione, ora si sta rendendo conto che non ne avrà alcuna convenienza».

NESSUNA INTESA Ma questo elemento non torna al presidente Mauro Balata, cui anzi risulta che il fronte sia rimasto compatto, e che non ci saranno sorprese nelle prossime ore. Ieri sul tema è intervenuto, con la solita schiettezza, il patron del Brescia Massimo Cellino, garantendo per i suoi giocatori. «Lo sciopero non lo faranno mai». Nei giorni scorsi, Balata e Damiano Tommasi si sono parlati e confrontati, in modo civile, sereno, ma senza giungere ad un compromesso, che si poteva trovare solo se il presidente della B si fosse reso disponibile ad aspettare i responsi del Collegio di garanzia. Le parti sono rimaste distanti, perciò oggi il leader dell’Aic proverà a convincere i suoi assistiti della necessità, in questo momento storico e per la posta in palio, di un gesto forte e coraggioso. Mentre il presidente della B proseguirà senza ulteriori distrazioni nell’organizzazione di un campionato che ormai è ai nastri di partenza.

MEGLIO ASPETTARE... Pronostici? Lo sciopero è un gesto eclatante e i vertici dell’Aic potrebbe convenire, oltretutto dinanzi ad una platea divisa, di lasciare il colpo in canna, in attesa che la battaglia politica entri nel vivo e la posta in palio diventi davvero irrinunciabile. Non è un mistero, infatti, che la vera guerra non sia sui ripescaggi in B, né sulla collocazione – con tutto il rispetto – delle varie Catania, Novara, Siena, Pro Vercelli, Ternana. L’occupazione della Figc è il bottino che oggi spacca in modo lacerante il calcio italiano nelle sue istituzioni. Siamo in una fase di calma apparente, in attesa che i principi del Coni completino il proprio iter, un commissario ad acta li inserisca nello statuto federale e Fabbricini convochi la benedetta assemblea elettiva. È solo questione di giorni: settembre incombe e chissà se sarà già tempo di votar (difficile)".