REGGINA/ Tedesco amareggiato: «Mi hanno trattato come un pacco da regalare. Mi sento umiliato»

01.09.2011 00:00 di  Redazione Tuttoreggina   vedi letture
REGGINA/ Tedesco amareggiato: «Mi hanno trattato come un pacco da regalare. Mi sento umiliato»

Durante la trasmissione Fuorigioco condotta da Andrea Ripepi, in onda questa sera su Rtv, cui ha partecipato anche il nostro direttore responsabile, Simone Vazzana, è intervenuto in diretta telefonica Giacomo Tedesco.

Il centrocampista palermitano ha voluto chiarire la sua situazione, rispondendo a distanza al presidente Foti che, al termine della sessione di mercato, aveva dichiarato a Radio Touring (CLICCA QUI) di non considerare il giocatore all'interno del progetto Reggina. Accusandolo di non essere andato incontro alla società, rifiutando il trasferimento o la rescissione.

 

Ecco i passi più significativi:

SUL MERCATO - «Il presidente Foti mi ha proposto a 10 squadre di Lega Pro. Nessuno mi ha mai cercato direttamente: Tedesco non è un pacco da regalare. Io, due anni fa, ho accettato di lasciare Bologna, città in cui stavo bene, per dare una mano alla Reggina. Ci siamo salvati, grazie all'aiuto mio, di Vigiani e di Brienza. L'anno scorso sono venuto incontro alla società spalmandomi l'ingaggio. Speravo di poter chiudere la carriera con la maglia della Reggina, in una città che sento mia. Evidentemente mi sbagliavo. Ma il mio sogno è andare in Aerie A con questa maglia. Io, mia moglie e i miei figli, ormai siamo reggini. Per me sarebbe un onore».

DEJA VU - «Questa situazione l'ho già vissuta l'anno scorso, quando sono stato messo fuori rosa. Poi sono stato reintegrato dopo la spalmatura».

OTTAVA SCELTA - «Il primo giorno di ritiro, Breda mi ha detto che sarei stato l'ottavo centrocampista. Io sento di poter dare ancora tanto in B, ma da professionista sono stato in silenzio e mi sono allenato. Dando una mano ai giovani, come sto facendo ormai da due anni. Naturalmente, quelle erano delle nette disposizioni societarie. Tant'è che non sono nemmeno stato schierato da centrocampista, bensì da difensore. Tutto questo per indurmi a mollare. Questo, però, mi può andare bene, perché io, per la Reggina, giocherei anche in porta al posto di Kovaksik o Marino».

UMILIAZIONE - «Mi alleno alle 15 con altri compagni sotto il sole cocente. E' una cosa che mi ha fatto male. Non è nemmeno una punizione, ma un'umiliazione. Non meritavo questo trattamento, né come uomo né come professionista. Sento di aver dato tanto alla Reggina e di poter dare ancora tanto».

POSSIBILITA' DI RICONCILIAZIONE? - «Da parte mia sì, da parte di Foti non lo so. Se verrò reintegrato, darò il massimo come sempre».