REGGINA - Giacchetta: «Ci sono giovani, ma trasformarli in alibi è mancanza di rispetto verso chi li ha scelti. Bonazzoli? Aveva deciso di lasciare Reggio»

«L'obiettivo? Valorizzare i calciatori e mantenere la categoria».
17.09.2012 22:36 di Simone Vazzana   vedi letture
REGGINA - Giacchetta: «Ci sono giovani, ma trasformarli in alibi è mancanza di rispetto verso chi li ha scelti. Bonazzoli? Aveva deciso di lasciare Reggio»
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© foto di Federico De Luca

Il direttore dell'area tecnica, Simone Giacchetta, ospite della trasmissione Tribuna Amaranto, condotta da Michele Favano e in onda su TeleReggio, ha commentato così il momento della Reggina:

GIOVENTU' - «Siamo solo alla 4^ di campionato con un gruppo nuovo rispetto alla scorsa stagione, con giocatori che devono dimostrare di poter fare i protagonisti in questa categoria. Ci sono tanti giovani della Lega Pro e, in queste prime gare, c'è una fase di conoscenza della categoria. Anche con la Pro Vercelli la squadra è partita a spron battuto, con i giocatori volenterosi di dimostrare di poterci stare. Dopo mezzora, la gara ha cambiato volto: quando le gambe iniziano a essere stanche, subentra l'esperienza degli avversari. Per questo c'è un rendimento altalenante, che può anche compromettere il risultato. Ma sono molto ottimista perché considerando il gruppo e gli allenatori, entrambi nuovi in questa categoria, credo che ci siano grossi spazi per crescere e per essere una squadra che si giocherà meglio e al meglio tutte le partite».

D'ALESSANDRO - «Non ha fatto una brutta gara. Il bello di essere tifoso è anche questo. Nel bene e nel male, il suo compito lo svolge sempre. Magari non eccelle agli occhi del tifoso, ma è un ragazzo responsabile e un giocatore di affidamento».

EMERSON - «L'idea che ha avuto Nicola l'avevano avuto sia Breda che Gregucci, ma entrambi non avevano avuto modo e tempo di metterla in pratica. Nicola a Lumezzane lo faceva giocare difensore. L'anno scorso c'erano tanti centrocampisti: per dare spazio a Nicolas Viola e far giocare Emerson si è dato spazio al secondo in difesa».

BAIOCCO - «Baiocco è un ottimo portiere, di prospettiva. Il problema portiere l'abbiamo vissuto l'anno scorso, quest'anno si è fatto un percorso diverso. L'idea iniziale era affidarci a un portiere maturo, ma il mercato non ha concretizzato queste opportunità cercate con insistenza e alla fine abbiamo pensato di puntare su due portieri giovani e di prospettiva, provando a valorizzare un patrimonio acquisito dal merato. Pietro Marino? Dispiace sia rimasto fuori dalla squadra, è cresciuto qui. L'anno scorso a gennaio fummo costretti a fargli cambiare casacca perché non era più possibile rappresentare lui e Kovacsik in campo. Al primo errore in ritiro, se l'avessimo confermati quest'anno, ci sarebbero state critiche che avrebbero messo in subbuglio la sanità dei ragazzi. Abbiamo anche calciatori'91 e '90 che sono rimasti schiacciati dalla regola degli Under di Lega Pro e al momento sono anche loro ai margini della squadra. Le regole del mercato le fanno le norme federali ed economiche».

OBIETTIVO - «Sarà il campionato a dircelo. Il primo anno abbiamo fatto 61 punti, l'anno scorso 56. Ogni campionato è una storia a sé. Se io giudico la Reggina attuale con quella della Serie A o come il Verona che deve vincere il campionato, trovo mille motivi per non essere entusiasta. Se guardo invece a una squadra giovane che deve fare di necessità virtù, alla ricerca di giovani che possono fare bene anche in A, allora i giudizi saranno più sereni. Il nostro obiettivo può essere valorizzare i calciatori e mantenere la categoria».

ATZORI - «Il rapporto si è interrotto perché nell'ultima partita di campionato col Sassulo ci informò che aveva già raggiunto l'accordo con la Samp. E ci disse che era impossibile, da parte nostra, mettere in piedi una controfferta tale da soddisfare il suo desiderio».

FREDDI - «Gli è uscita la spalla, oggi ha fatto il controllo a Roma a Villa Stuar: dovrebbe restare fuori un paio di settimane».

FISCHNALLER - «Al 90' era al posto giusto, la palla è stata sporcata da Bergamelli. Dire che sono '93 e '91, dirlo in questo modo non è corretto. Si manca di rispetto ai ragazzi e a chi li ha scelti. Oggi, i gol sono stati segnati solo dagli attaccanti. Poteva cambiare la storia della partita, ma non del ragazzo. L'anno scorso avevamo un attaccante di 32 anni che ha fatto 4 gol: non c'è una verità assoluta, l'attaccante è questione di istinto, di annate e di pratica. Ovviamente un giovane ha meno esperienza, ma ha qualità. Portarlo a Reggio non è stato semplice, per la metà è stato fatto un sacrificio».

BONAZZOLI - «La vicenda di Emiliano nasce dalla crisi del sistema, non certo perché la Reggina non voleva Emiliano in campo. Per me è uno dei migliori giocatori che sono venuti a Reggio, al di là del rendimento e del numero di gol. Il contratto è stato fatto tra le due parti con reciproca volontà, ma nel primo anno di B. Non si pensava che la crisi fosse così importante, e questo contratto non è più sostenbilie da parte della società. C'è anche la volontà del calciatore: si deve capire se il suo spirito è quello giusto. Emiliano ha manifestato la volontà di non voler rimanere a Reggio Calabria. Se lo pago, almeno voglio un giocatore convinto. Non è che non vuole giocare, mentalmente aveva già scelto di lasciare Reggio. Ora è fuori lista e fino a gennaio non può giocare. La Reggina per Emiliano ha speso 900 mila euro dalla Sampdoria, facendogli tre anni di contratto perché il presidente, che ha fatto la squadra per vincere con l'approvazione del tifoso e dell'appassionato, si è ritrovato quasi a fallire dal punto di vista tecnico e societario. Con l'anno di Novellino, "Sono qua per vincere", e tanti giocatori di curriculum importanti».

BELARDI - «A noi fa piacere che, come Emerson, stia facendo bene. Vuol dire che la Reggina ci vede bene quando deve scegliere dei calciatori».

SFORZINI E CUTOLO - «Non sono mai stati trattati dalla Reggina».

EBAGUA - «Sì, l'abbiamo trattato. Era in scadenza, la Reggina ha fatto una proposta al Varese e al calciatore, che aveva altre opportunità dall'estero. Alla fine è rimasto a Varese».

CRITICHE A FOTI - «Io sono arrivato a Reggio al tempo di "Foti si fa i palazzi". Poi si è passati a "Lillo portaci in Europa". E adesso si ricomincia: non è un ragionamento calmo e riflessivo. E' un ragionamento da tifoso».

PANCHINA LUNGA - «Sarebbe un'ulteriore mazzata alla B: vorrebbe dire prendere 22 biglietti aerei, 6 alberghi...».