STOVINI a TUTTOREGGINA: «La Reggina deve salvarsi per ripartire, Empoli favorita per la promozione.»

20.03.2014 16:26 di  Antonio Paviglianiti  Twitter:    vedi letture
STOVINI a TUTTOREGGINA: «La Reggina deve salvarsi per ripartire, Empoli favorita per la promozione.»
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© foto di Federico De Luca

Nell'estate del 1999 la Reggina si appresta a vivere quella che sarebbe stato il capitolo più glorioso della sua storia centenaria. Affacciarsi in un panorama come quello della serie A, per una realtà martoriata da mille difficoltà ma che riscopre la luce con il sindaco Falcomatà, sembra pura utopia. Arrivarci è facile, restarci è difficile. Il direttore Martino riuscì ad allestire una squadra che si tolse parecchie soddisfazioni, facendo divertire i 28.000 del Granillo, i 10.000 dell'Olimpico e di San Siro. In quella Reggina, guidata da Franco Colomba, v'era Lorenzo Stovini, difensore centrale che in Calabria ha vissuto un biennio tra alti e bassi. TuttoReggina, in occasione di Empoli-Reggina, lo ha contattato per scambiare quattro chiacchiere.

Ciao Lorenzo, iniziamo dal presente. Appesi gli scarpini al chiodo, di cosa ti occupi attualmente?
Sono rimasto nel mondo del calcio, ho preso il patentino da direttore sportivo e mi sto abilitando come allenatore di seconda. Non è facile restare in questo mondo perché quando hanno bisogno sei sempre al centro dell'attenzione, quando ti mettono da parte è dura rientrarci.

Volendo rientrare nel mondo del calcio, starai seguendo l'universo calcistico a 360°. Che impressione ti sei fatto della serie B attuale?
Resta un campionato appassionante in cui però i valori si livellano verso il basso. L'equilibrio di quest'anno non è dettato da squadre composte da giocatori che individualmente possano far la differenza ma piuttosto da formazioni che vivono sulle ali dell'entusiasmo. Credo che Palermo ed Empoli non avranno difficoltà ad andare in serie A.

La qualità si è nettamente abbassata, questo ormai è sotto gli occhi di tutti.
Sì, non è più un campionato in cui puoi scoprire il talento da portare nella grande squadra. O almeno, quest'anno i valori sono veramenti "bassi". I motivi sono molteplici, soprattutto perché la serie B ha scarse risorse economiche e oggi si punta, per sopravvivere, più al profitto economico che al risultato calcistico.

L'Empoli ha avuto l'abilità di rialzarsi: dallo spareggio salvezza a due campionati di vertice.
Beh, la squadra toscana può vantare due campioni come Maccarone e Tavano che in questa serie B fanno la differenza senza ombra di dubbio. Lo spareggio di due anni fa lo vivetti anch'io, fu l'epilogo di una stagione disgraziata che fino a 5' dal termine ci dava per retrocessi. Da lì la società di Corsi è ripartita e adesso è a un passo dalla serie A.

E la Reggina te l'aspettavi così in difficoltà?
La Reggina è una squadra che da sempre ha valori importanti, con progetti interessanti. Possono capitare annate storte che rischiano di costar caro. L'importante è riuscire a ottenre la salvezza e ripartire, mettendo da parte questo campionato disgraziato.

Nel 1999 arrivasti a Reggio Calabria. Hai avuto la fortuna di vivere uno dei periodi più esaltanti della storia amaranto.
Come dimenticare l'affetto che il Granillo ci regalava settimanalmente? Quello stadio era un catilino, eravamo una squadra composta da individualità importanti, con calciatori del calibro di Pirlo. Purtroppo l'anno successivo le cose non andarono per il verso giusto, sebbene retrocedemmo solo dopo uno spareggio che fu maledetto.

Dal tuo addio agli amaranto, hai mai ricevuto qualche proposta da parte degli amaranto?
Assolutamente, il mio rapporto con la Reggina si chiuse l'estate dopo lo spareggio. Risolvemmo alcune questioni extra-calcistiche che risultarono pesanti, me ne andai un po' "malamente", essendo finito fuori squadra insieme a Ezio Brevi. Con il presidente Foti ci siamo rivisti quando sono venuto a giocare al Granillo da avversario, siamo rimasti in rapporti lavorativi.