REGGINA, TRA PROGRAMMAZIONE ED ASPETTATIVE ANCORA INTATTE

Ci si mette anche la natura, avrà pensato qualcuno, nel mettere i bastoni tra le ruote ad una Reggina che deve, ancora una volta, rimandare l’appuntamento con un risultato positivo esterno, stavolta per motivi indipendenti dalla disputa dei novanta minuti, a fronte di un cartellino che vede permanere, ad oltre la metà del girone di ritorno, un desolante zero nella casella dei punti conquistati in trasferta.
Non ci accodiamo alle critiche di chi ha voluto intravedere nel rinvio della gara del Curi una sorta di manovra oscura atta a salvaguardare le difficoltà di organico della squadra di casa, poiché di fronte a motivi di sicurezza è giusto non tralasciare alcun tipo di precauzione, per non rischiare poi di piangere sul latte versato quale italico vizio a cui troppe volta abbiamo assistito in precedenti, purtroppo alcune volte tragiche, situazioni legate a carenze strutturali. Quello che si può tranquillamente affermare, da un punto di vista oggettivo e senza malizia, è che sulla carta a trarre maggiori benefici dal rinvio sono stati probabilmente i grifoni in virtù delle tante ed importanti assenze con cui si sarebbero presentati in campo sabato pomeriggio, ma si sa che in quanto a fortuna questo 2023 continua ad essere in forte debito nei confronti degli amaranto.
Nel frattempo, è notizia di qualche ora fa il rinnovo sottoscritto dal direttore sportivo, che di fatto equipara, anche dal punto di vista temporale, il connubio con la panchina: al di là dei giudizi che si possono dare sull’operato dell’ex portiere palermitano, certamente non privo di errori che però non devono oscurare quanto di buono compiuto, e su cui comunque ognuno è libero di pensare e dire ciò che sente, l’operazione rappresenta un chiaro segnale della volontà societaria di una programmazione tecnica a medio-lungo termine, in rottura con politiche che sin qui hanno invece privilegiato, o comunque tentato di privilegiare, il risultato immediato, per precedenti volontà padronali o, relativamente all’attuale stagione, obtorto collo per le note vicende estive ed i conseguenti ritardi organizzativi; e non a caso, al di là di come andrà a finire l’attuale torneo, proprio la prossima andrà a costituire, per la gestione sportiva, un fondamentale banco di prova ove si riuscisse, al netto di ulteriori e, si spera, improbabili brutte sorprese, ad operare in condizioni temporali e finanziarie ricadenti in un alveo di “splendida” normalità.
Per restare invece, al di là del futuro, nella strettissima attualità, va comunque rimarcato come lo stop forzato, alla luce dei risultati delle altre contendenti, non abbia di fatto peggiorato la situazione di classifica degli amaranto, che dunque mantiene intatte le possibilità di giocarsi quantomeno l’accesso alla coda di campionato, purché ovviamente si trovi quella scintilla che consenta di invertire un trend che continuiamo a ritenere troppo brutto per essere vero.