REGGINA, STORIA ALLA MANO - "Le contingenze": il cammino e la nascita di tutte le squadre amaranto che hanno dato lustro alla Ultracentenaria

19.10.2017 10:32 di Redazione Tuttoreggina Twitter:    vedi letture
REGGINA, STORIA ALLA MANO - "Le contingenze": il cammino e la nascita di tutte le squadre amaranto che hanno dato lustro alla Ultracentenaria
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© foto di Federico De Luca

Le parole del presidente Praticò suscitano sempre qualche polemica di troppo, lasciamo a voi i commenti e le considerazioni sul motivo reale di questi "sommovimenti" verbali da parte di qualcuno. Nell'intervista pugliese del massimo dirigente amaranto, si è parlato di "constatazione della realtà", con una Reggina (questo è inoppugnabile) che è caduta in C nel 2014, dopo 19 anni di bagordi tra serie A e Cadetteria (i 9 di A sono sin qui, purtroppo!, un episodio isolato nell'ambito della Ultracentenaria storia della prima squadra di Reggio,incontrovertibile, ci sono i dati) e ha addirittura rischiato la retrocessione in serie D sul campo, salvata dapprima nelle aule della giustizia sportiva e poi dallo spareggio contro il Messina.

Serie D poi arrivata, purtroppo, con la non iscrizione del luglio 2015. Da lì la conseguente ripartenza da sottozero, senza neanche i palloni per allenarsi: un altro dato di fatto.

Serie C poi riavuta non sul campo, nonostante la conquista dei playoff in D, ma tramite l'esborso economico e serie C poi mantenuta grazie alla salvezza della scorsa annata calcistica. Le scelte estive del club (giuste o sbagliate che siano) hanno poi nuovamente creato una situazione di "anno zero" con inevitabile costruzione futuribile (si spera) di un gruppo di calciatori.

"Il passato è stato caratterizzato da un insieme di combinazioni che ha portato a quei risultati. Non bisogna dimenticarlo, ma prendere contezza dove siamo adesso e cosa ci ha fatto toccare il fondo... . Solo restando uniti, si può pensare di creare, piano piano, un gruppo forte di professionisti e imprenditori per puntare ad obiettivi maggiori di quanto si sta facendo adesso", le parole del presidente Praticò nell'intervista sopracitata. E allora, siamo andati a vedere quando e come le edizioni della Reggina hanno conquistato le vittorie, come ci sono arrivate e con quale tempistica. Tutte vittorie conquistate negli anni e a suon di mattoncino dopo mattoncino, ma anche per l'esistenza di condizioni particolari. Chi può sostenere e cavalcare il contrario?

A parte due vittorie nell'anteguerra, nella stagione 1955-1956 la Reggina di Oronzo Pugliese e del presidente Giuseppe Grillo Zappia riconquista la terza serie, persa causa retrocessione nel 1952. Successivamente, un 17^, un 12^, un 2^, un 9^ posto e infine il campionato vinto dal mago di Turi.

La B fu conquistata nel 1965, cinque anni dopo l'avvento alla presidenza di Oreste Granillo. Sotto la guida del presidentissimo, furono conquistati due settimi posti, un nono e una quarta posizione prima della vittoria del torneo di C sotto la guida di Tom Maestrelli, sino ad allora un perfetto sconosciuto, la grandissima intuizione di Granillo e dei suoi dirigenti: un allenatore che nasce ogni 50 anni, non a caso futuro campione d'Italia con la Lazio. La Reggina di Granillo e Maestrelli sfiorò la A con lo zoccolo duro di calciatori che la trascinarono in Cadetteria. 

A secco di successi le gestioni Matacena e Ascioti, la presidenza Nava si può fregiare della vittoria del campionato di C2 1983-1984,ma anche della nuova retrocessione in C2, mentre la breve reggenza Morace ha traghettato nuovamente la Reggina in C1, ma anche nel trapasso tra AS e Reggina Calcio.

Con il blocco forte di quella squadra che superò milioni di ostacoli logistici e non solo, la nuova Reggina dei vari Benedetto-Foti e co., in sole tre stagioni ottenne un sesto posto (da matricola, ricordiamolo), centrò la B dopo lo spareggio di Perugia e perse la A dopo lo spareggio di Pescara: effettivamente, un qualcosa di unico nella storia del club dello Stretto, che mai aveva sfiorato un doppio salto di categoria in due anni di fila.

Dopo la retrocessione in C1 nel 1991, inizia l'incredibile e sin qui inimitabile era Foti, accompagnato dai collaboratori, Martino e Iacopino tra gli altri. In quattro stagioni, la squadra conquista il salto in B e lo fa costruendo piano piano un gruppo forte e solido, a cui ci aggiunge la scelta giusta dell'allenatore, i giusti tasselli e le giuste scelte in ognu ambito. Quell'Aglietti perfetto sconosciuto preso a Pontedera, i vari Toscano e compagni costruiti in casa, gli altrettanto sconosciuti Giacchetta e Poli, i vari Carrara, Cevoli, Vincioni, Merlo, tutte espressioni di un gruppo dirigenziale importante, ad oggi davvero inimitabile e nato dalle contingenze, per questo ad oggi non paragonabile a nessuna dirigenza che ha retto la Reggina nei 103 anni di vita. Non è solo fattore C, ma incastro oppure, combinazioni di fattori che hanno condotto a qualcosa di straordinario: chi può dire di no o dire il contrario?

Ci sono poi volute quattro stagioni di B per conquistare, a sorpresa, il salto in serie A (che non era programmato in quel lontano 1999).

Dunque, fate vobis. Vi abbiamo fornito i dati, inoppugnabili, delle squadre che hanno dato lustro e gloria alla Ultracentenaria amaranto. La storia è questa, ognuno può fare le analisi che meglio crede, pur cercando di mantenere l'obiettività e non la convenienza delle situazioni. Pur con un calcio completamente diverso rispetto a quello di 20 anni fa o 40 anni fa, alcuni tratti sono fatalmente in comune: la speranza che questa Reggina, con o senza Praticò, possa ripercorrere quella strada spesso tortuosa che ha portato alla gloria, è comune a tutti i tifosi e cittadini, ma servono le oramai famose "contingenze" della storia, pur con una illuminata guida dirigenziale, capace di fare scelte giuste e propedeutiche ai successi della squadra.