#SALVATELAREGGINA

27.05.2014 11:42 di  Giovanni Cimino  Twitter:    vedi letture
#SALVATELAREGGINA
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© foto di Federico Gaetano

Dopo aver ammirato l'ennesimo scempio stagionale ad Avellino (con tutti gli alibi del caso, vista la folta rappresentanza di linea verde), l'animo del tifoso amaranto non può che essere fortemente turbato dalle vicende extra campo che mettono in ombra qualsiasi discorso sul futuro.

La retrocessione è arrivata oramai da una vita, i processi devono essere necessariamente perpetrati, perché nessuno può sentirsi al riparo da responsabilità e per nessuno intendiamo dirigenti.

Abbiamo ascoltato che se "nessuno investe in questa Reggina è anche perché le strade sono rotte e gli ospedali non funzionano". Si, è vero, la città di Reggio è in un momento di difficoltà, il calcio è in crisi, i soldi non girano, ma i problemi economici della Reggina, non nascono mica da oggi e non nascono mica dalla situazione socio-economica del contesto reggino.

I problemi extracampo della Reggina hanno radici quasi antiche e i segnali negli ultimi anni, ci sono stati tutti. Appena un anno fa, anche se il rilancio di Foti ("Voglio vincere"), assomigliava più ad un'ultima chanche e ad un'ultima spiaggia, nessuno s'immaginava una situazione così "off limits" e nessuno avrebbe scommesso sul pericolo imminente di scomparire. I responsabili principali, sono i lor signori della dirigenza. Si è lasciata da parte qualsiasi programmazione sportiva, almeno a livello di Prima Squadra, prendendo spesso comparse più che calciatori, deprezzando spesso il prodotto del Sant'Agata, qualche settimana fa definito "ingrato" dal patron Foti. I conto di portieri, allenatori, difensori, attaccanti e quant'altro, che hanno indossato senza alcun giovamento, la maglia amaranto, raggiunge cifre eloquenti.

Si è scelta la strada di tentare una disperata rincorsa al rimpinguamento delle casse sociali, tralasciando, ad esempio, la via scelta dal Bari, quella dell'autofallimento. Speriamo tutti che questa sia stata l'opzione migliore, senza che un domani sarà pure necessario dover "piangere" per una agonia trasformatesi in morte sportiva e quella si che sarebbe una tragedia che andrebbe ad unirsi alle strade rotte, ai Comuni senza sindaco, agli ospedali che non funzionano...

Abbiamo scelto un titolo iperinflazionato in questo periodo. #SalvatelaReggina, così come #SalvatelaBari o anche #SalvateilVicenza. Significativo però del momento di angoscia sportiva che stiamo trascorrendo tutti.

Non si possono fare "pronostici". Si può solo dire che il cammino è difficile, ostico e ricco di ostacoli: la strada è tracciata, o si esce con questi presupposti attuali, o qui va a finire male.