REGGINA-SIRACUSA - L'ANALISI DEL MATCH: LA GRANDE BRUTTEZZA

07.11.2016 01:30 di  Giovanni Cimino  Twitter:    vedi letture
REGGINA-SIRACUSA - L'ANALISI DEL MATCH: LA GRANDE BRUTTEZZA
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© foto di Federico De Luca

Al dramma sportivo, alla nullità di gioco e di prestazione, si è aggiunto un post-gara che ci ha lasciato senza parole. E' stato tremendamente difficile pensare in maniera articolata e lucida dopo le parole di Sottil Zeman.

Il tecnico del Siracusa, ha di fatto smontato il "miracolo Reggina" delle prime dieci giornate, in quattro e quattr'otto: "Ho visto i video delle ultime tre partite, ho messo due uomini alle spalle dei terzini ed il gioco è fatto". Basta così poco per avere la meglio su questa squadra? A questo forse deve rispondere Zeman.

Le parole del tecnico amaranto poi, non sono mai banali o eccessivamente "ruffiane", ma sotto sotto nascondono sempre un destinatario ben preciso. Zeman stesso ha parlato di condizione da rivedere e addirittura di qualcuno che reputa ci possano essere "diverse guide": agghiacciante avrebbe detto Conte.

 

LE SCELTE - E' sbagliato chi imputa al tecnico il fatto di utilizzare 14-15 elementi e di escluderne gli altri 12. Zeman lo ha spiegato più volte: "Quelli che non giocano non mi offrono le giuste garanzie". E questo discorso non fa affatto una piega: solo lui ha i calciatori 24 ore su 24 e sette giorni su 7, noi da fuori non possiamo dare un giudizio complessivo, ma solo molto parziale. Contro il Siracusa, la novità principale è stata l'arretramento di Porcino sulla linea difensiva, catapultando così il giovane esterno amaranto in delle difficoltà primordiali che il nuovo ruolo aveva del tutto eliminato e cancellato: con il senno di poi, si è trattata di una scelta doppiamente sbagliata. Se il tecnico preferisce poi inserire una mezzala davanti alla difesa, pur avendo in rosa il sostituto di Botta (per caratteristiche Mazzone, senza voler fare reclame a nessuno), allora qualche domanda ce la dovremmo fare un pò tutti: anzi, il "fatevi la domanda e datevi la risposta" di marzulliana memoria, calza a pennello.

 

LA PARTITA - Rivedendo le statistiche, tutto è facilmente spiegato. Il Siracusa ha creato, ha difeso, ha segnato e ha sfiorato più voltre altri gol. Se ci fosse stato il Matera di turno, oggi si stava commentando l'ennesimo rovescio storico e invece siam qui a parlare di un ko contro un'onesta formazione, sin qui mai vittoriosa fuori casa e sino a sette giorni fa contestata dai propri tifosi. Una formazione che ha avuto vita facilissima, sopratutto in difesa dove gli inutili palloni gettati ad muzzum, sono sembrati come la formica che vuole mordere l'elefante. Ad ogni ripartenza, il Siracusa dava l'impressione di poter fare molo male, la stessa impressione destata dal Matera, a Reggio trasformatesi nella squadra di "11 Pelè", dove anche Armellino e Louzada sembravano Zidane e Ronaldo.

 

IL NON GIOCO - Novanta minuti di così rara bruttezza, con dieci elementi in maglia amaranto vaganti per il campo, difficilmente sono riproponibili. O no? Una prova persino più negativa di quella di Vibo, perché sette giorni fa un minimo di reazione c'era stata, stasera invece non si neanche abbozzata. La sensazione è che il regresso tecnico avvenuto dopo Caserta, ha praticamente fatto adagiare la squadra sulle solite, prevedibili, fonti e trame di gioco. Il fatto che nelle prime dieci era possibile ammirare una squadra capace di attaccare con più sbocchi, magari promettendo ulteriori possibilità di migliorare quel gioco che comunque era piaciuto a tutti o quasi, e ammirando la Reggina contro il Siracusa, ci fa per forza pensare che nessuna delle due è la vera Reggina, oppure quella di stasera è la sintesi del periodo di una squadra galvanizzata da un ambiente rinvigorito da ripescaggio e Professionismo? 

CONDIZIONE FISICA E DINTORNI - Zeman ha parlato abbastanza apertamente di "condizione fisica condizionata dalla partenza ad handicap". Si, non c'è dubbio che il 4-3-3 inteso dal tecnico della Reggina, possa avere bisogno di corsa, prontezza fisica e quant'altro di simile. Il calo, per carità era messo in conto, ci può stare tutto, non ci sta il calo legato al regresso tecnico-tattico. Se la Reggina toglie Porcino esterno alto a sinistra, in pratica si azzoppa di una delle poche soluzioni offensive. Se Cane o chi per lui manca fuori dallo stadio ogni cross, non è solo demerito della tenuta atletica. Se Oggiano tenta di dribblare anche i cartelloni pubblicitari, non è colpa della condizione, o anche se qualche altro calciatore si nasconde nelle pieghe della gara e nei meneandri delle difficoltà, allora il correre più velocemente possibile, non è la panacea di tutti i mali o il motivo principe di una debacle. E allora si trovi la soluzione anche all'apparentemente impossibile, si trovi la carta giusta per ovviaare ad una strutturale mancanza di qualità in certi settori della rosa o persino al calo di rendimento fisico: a Zeman e alla parte tecnica, il compito di riuscirci più velocemente.

 

LA CLASSIFICA PARLA CHIARO - Tutti avevamo considerato questa fase del campionato, come quello alla portata del sodalizio amaranto. Invece, sono già arrivate due sconfitte brucianti e preoccupanti. Se non ci sarà subito il sereno e se i problemi di certo non si risolveranno financo con un successo a Melfi, si faccia in modo di non ripercorrere le nefaste ultime annate calcistiche della vecchia Reggina Calcio, questo è il principale dovere da parte di tutti, calciatori in primis. Reggio Calabria, gli organi d'informazione che seguono la Reggina e i tifosi, hanno applaudito e cantato anche dopo un umiliante 2-6, mostrando estrema e giusta vicinanza: se qualcuno inizia ad avere dubbi e perplessità, non ha che dirlo... . La classifica ora parla chiarissimo: la Reggina oggi è ai playout: basta solo la parola per rimetterci a pedalare e tornare ad essere "belli e bravi".