REGGINA - Salvare l'onore e la dignità della maglia Amaranto

23.03.2014 10:30 di  Giovanni Cimino  Twitter:    vedi letture
REGGINA - Salvare l'onore e la dignità della maglia Amaranto
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© foto di Federico De Luca

Il giorno dopo una delle prove più umilianti e vergognose della storia Centenaria della Reggina, le parole sono veramente pochissime. Le idee vanno ancora una volta riordinate, ma i messaggi arrivati dal Castellani sono chiarissimi e duri come dei macigni.

La Reggina sprofonda e si allontana più che mai, anzi come non mai in questo campionato, da una salvezza che oggi assomiglia ad un miraggio. 

Mancano 12 gare e con 36 punti in palio, tutto è ancora possibile (a patto di conquistare almeno 22-23 punti...), da par nostro il sostegno non mancherà, così come avvenuto sin da inizio stagione, quando siamo stati "richiamati" dal remare tutti nello stesso verso, spesso a discapito del dovere da adempiere verso chi ci segue quotidianamente, informare in modo corretto e puntuale voi lettori. Il problema era ed è la stampa, anzi, "i siti online"? Pare proprio di no, ma questo è un altro discorso...

Un dovere morale va però assolto da società, calciatori e tecnici, quello di conservare e difendere l'onore e la dignità di quell'amaranto, che nonostante i tempi durissimi, fa ancora battere tantissimi cuori. Si può anche perdere, retrocedere, non si deve perdere la faccia o farsi irridere da chiunque o diventare uno sparring partner.

Non ci spaventiamo della retrocessione e della serie C, siamo pronti persino ad affrontare questo imprevedibile disastro, proprio nell'anno che ogni club calcistico ricorda con più enfasi, quello dei Cento anni. Al pari nostro e di tutto l'ambiente, la squadra deve quanto meno evitare gli scempi ammirati ieri pomeriggio a Empoli. Reggio Calabria non ha un pubblico di serie C e se serie C sarà, bisogna arrivarci non intaccando l'orgoglio Amaranto. 

Non suoniamo de profundis anticipati, ma è pur vero che quanto di buono era stato fatto nei primi due mesi del 2014, è stato di fatto depauperato con le sconfitte contro Novara, Varese, Crotone e del Castellani.  Si torna subito in campo e se sia una fortuna o meno, è enigmatico affermarlo con una squadra così imprevedibile, mai scontata  e capace davvero di tutto (in negativo). 

Nonostante i problemi che possono esserci all'interno, le diatribe, i gruppi o quant'altro, i calciatori, lo ribadiamo, hanno il dovere di provare a salvare la faccia e a rendere meno amaro un campionato che probabilmente sarà ricordato come il più nefasto di tutta la storia della prima squadra calcistica della città della Fata Morgana. Al pari della dirigenza, che ha precise, pesanti e indubbie responsabilità su questa incredibile debacle. 

A meno che i miracoli esistano davvero...