REGGINA-SALERNITANA 0-1 - L'ennesima serata nera chiude la breve avventura di Cozza

15.11.2014 01:37 di  Giovanni Cimino  Twitter:    vedi letture
REGGINA-SALERNITANA 0-1 - L'ennesima serata nera chiude la breve avventura di Cozza
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© foto di Federico De Luca

Nella serata che vede l'ennesima sconfitta insulsa della Reggina, finisce anche la brevissima era Cozza sulla panchina amaranto. Il tutto dopo una serata che poteva anche essere quella giusta per tentare di rialzare la testa e ripartire, ma che ha messo in mostra tutti glli enormi limiti di questa squadra e diremmo anche di questi calciatori e uomini. Novanta minuti di nulla mischiato con niente, che ha reso facilissima la vita ad una Salernitana per nulla trascendentale, con in mezzo l'agghiacciante espulsione di Rizzo e l'ennesima magagna difensiva, puntuale e fastidiosa come le tasse, che vede sprofondare sempre più giù questa malandata Reggina.

LE SCELTE DI FORMAZIONE - Cozza si gioca la partita del dentro o fuori a modo suo, con un 4-3-3 che vede la presenza contemporanea di Insigne, Di Michele e Louzada, con il partenopeo incaricato di svariare dalla destra. Crescenzi-Di Lorenzo è la coppia centrale di difesa, Maita è il perno arretrato della mediana, con Rizzo vice Dall'Oglio.

Salernitana che invece si schiera con il 3-4-3, con un centrocampista centrale in meno e un difensore in più.

 

BASTANO UNDICI MINUTI AGLI OSPITI - Dopo il minuto di raccoglimento in onore dell'ex presidente granata Soglia, scomparso in settimana, le due squadre iniziano la gara guardinghe, provando a studiare punti deboli. Bastano undici minuti alla squadra ospite per trafiggere Kovacsik: traversone di Negro dalla destra, difesa della Reggina imbarazzante, Calil stoppa e batte facile il portiere amaranto, 0-1 Salernitana.

TUIA ROSSO, POI RIZZO-RAPTUS - La partita però potrebbe subito svoltare. Rilancio dalle retrovie, palla che arriva sulla trequarti, Di Michele stoppa e serve in verticale Louzada, che scappa via veloce a Tuia al limite dell'area: l'ex laziale mette giù il brasiliano, beccandosi il rosso diretto per fallo da ultimo uomo. Forse qui la squadra perde l'occasione per spaventare l'avversaria, di certo le velleità si spengono al 18', quando Rizzo si becca un doppio giallo nello spazio di quattro secondi netti, per proteste troppo accese nei confronti dell'arbitro, per un fallo a metà campo (!!!): una ingenuità imperdonabile e che ha pochi precedenti nella storia moderna del calcio.

La prima frazione si chiude con due episodi da segnalare. Al 25', botta da fuori di Armellino, presa bassa e sicura di Gori, mentre al 34', errore nel disimpegno di Di Lorenzo, Calil riceve palla da poosizione defilata e conclusione in diagonale con Kovacsik che respinge.

 

SECONDO TEMPO - La ripresa è ancor di più poveva di contenuti e occasioni da rete. La Reggina trotterella in campo, sbaglia pure i passaggi nel breve, non reagisce, non alza la testa, la Salernitana amministra e svolge, di fatto, un allenamento. 

Al 67' il primo tentativo verso una delle due porte. E' Gabionetta, subentrato a Nalini, a provarci da fuori, palla ampiamente a lato: è il minuto 67..

Ci sono anche Salandria e Condemi nella Reggina, si vede qualcosina. Proprio il secondo, avvia un'azione che Insigne rifinisce per Louzada, con un traversone basso in area, ma il brasiliano arriva tardissimo e scoordinato.

Al 78', Ungaro prova da lontanissiimo, palla nella vuota Curva Nord.

Prima dei sei minuti di recupero, c'è tempo all'88' per un salvataggio in uscita di Kovacsik su tentativo di Giandonato.

Cala il sipario su Reggina-Salernitana: i granata proseguono la corsa ai primi posti, la Reggina si appresta a vivere un'altra settimana di passione, sopratutto dopo le dimissioni di Cozza.

COMMENTO - Ennesima serata che lascia il segno, in negativo s'intende. La settima sconfitta in campionato su tredici gare disputate, chiude la brevissima esperienza di Ciccio Cozza sulla panchina amaranto. Le dimissioni dell'ex capitano di lungo corso, sono una ennesima coltellata al cuore di chi ama questa maglia, ma che oggi la vede così sbiadita e lontano ricordo dei tempi belli. La sensazione è che le sconfitte non si fermeranno a quota 7 e che l'addio di Cozza possa aprire scenari conflittuali i cui sviluppi sono tutti da accertare.