REGGINA: NO AI FACILI DRAMMI

01.11.2016 19:45 di Giovanni Cimino Twitter:    vedi letture
REGGINA: NO AI FACILI DRAMMI
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Apriti cielo. Alla prima crisetta, intorno alla Reggina sembra già guerra fredda. Le critiche, sopratutto quelle costruttive, e persino le polemiche, servono spesso a dare ulteriore sprone e incoraggiamento ad una società e una squadra che attraversano dei momenti definiamoli delicati, ma necessari nella crescita e nella rinascita di un "movimento" azzerato dalle note vicende del luglio 2015.

Se ricordiamo da dove si è partiti (e non vuole essere alibi o scusante) e se ricordiamo con quali presupposti ci si è avvicinati alla nuova stagione, allora appare anacronistico accettare le analisi di chi addirittura inizia a voler la testa di Zeman o di chi vuol gettare il seme della polemica strumentale a raggiungere chissà qualche oscuro obiettivo. Che la società non navigasse nell'oro, era cosa risaputa e sottolineata più volte ancor prima dell'inizio del torneo e tutti sono consapevoli che sono stati fatti enormi sforzi economici per ridare a Reggio il calcio Prof.

Il lavoro di chi deve giudicare con obiettività e critica oggettiva il momento di Coralli e soci, impone di considerare le precedenti nove gare, nelle quali tutti hanno avuto la possibilità di delineare dei punti fermi e di apprezzare certi valori della squadra. Contano più le ultime due pur pessime prove o le restanti otto in cui si è detto e scritto di "squadra sbarazzina", "capace di colpire sempre", o anche di "poter pensare ai playoff" e cose simili? L'obiettività ci impone di non gettare tutto al vento, di non dover fare tabula rasa sulla scorta di due prove da dimenticare. Si può criticare Zeman per il cambio, al scelta tecnica o altro, ma non iniziare a mugugnare sulle sue reali capacità, quando magari qualche settimana prima lo si applaudiva in maniera sperticata: sbaglia solo chi sta fermo in poltrona o davanti al suo smartphone e pontifica sempre e comunque, anche quando non ci capisce nulla e sputa sentenze.

Di certo, società e tecnico, se continuassero a ravvisarne la necessità, sapranno come e dove puntualizzare e mettere una linea netta a questo piccolo spiraglio di difficoltà, consapevoli che queste situazioni erano state messe in conto. Non si drammatizzi ne si sottovalutino i particolari accadimenti, consci che il giudizio sin qui maturato può essere capovolto come anche confermato, da risultati e prestazioni.