REGGINA-MATERA 2-3 - Gli amaranto si svegliano tardi, i lucani passeggiano al Granillo

28.02.2015 18:52 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
REGGINA-MATERA 2-3 - Gli amaranto si svegliano tardi, i lucani passeggiano al Granillo
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© foto di Luigi Putignano/TuttoLegaPro.com

La Reggina non sa più vincere tra le mura amiche, il Matera passeggia ma rischia nel finale.


LE SCELTE INIZIALI - Rivoluzione di Roberto Alberti. Il tecnico marchigiano, in occasione della sfida con il Matera, ha sorpreso gli addetti ai lavori preferendo Camilleri  a Ungaro per sostituire lo squalificato Aronica. Mutato, inoltre, l'atteggiamento tattico con un 4-4-2 ibrido, trasformato spesso e volentieri in 4-3-3 con l'inserimento, fin dal fischio iniziale, di David Di Michele in coppia con Balistreri. A farne le spese è lo sloveno Zibert, spedito addirittura in tribuna con Velardi in panchina. Dall'altra parte, invece, Gaetano Auteri schiera il 3-4-3 capace di trasformarsi, in corso, in un 4-3-3. Le sorprese sono riservate soprattutto in attacco dove trova spazio Madonia al posto di Diop.

IL PRIMO TEMPO - Piede sull'acceleratore degli amaranto nei primi dieci minuti, tutto circoscritto a una pura illusione di reazione alla scandalosa partita del San Vito. Al 3' Balistreri timbra il primo centro con la maglia della Reggina ma il direttore di gara, su segnalazione dell'assistente, annulla tutto correttamente. È l'unico guizzo dei calabresi dalle parti dell'area avversaria perché, dopo pochi minuti, v'è il via alla sagra dell'errore. Camilleri, come in una recita, prova due volte prima della performance ufficiale. In tre circostanze, il difensore siculo, concede chilometri di vantaggio al diretto avversario; se nelle prime occasioni, il reparto offensivo lucano si fa trovare impreparato, esito diverso ha l'azione confezionata da Carretta al 27'. Il Matera, difatti, passa in vantaggio sfruttando un errore di uno sbadato Armellino e attaccando l'anello debole della retroguardia amaranto (Camilleri). Qualche minuto più tardi, il Matera avrebbe l'occasione di radoppiare su calcio di rigore. Il direttore di gara, difatti, sanziona un fallo di mano del difensore Camilleri e decreta la massima punizione di cui si incarica Letizia. L'attaccante lucano, sbadatamente, non nota un simpatico siparietto tra Belardi e Gallozzi (ex di turno) il quale consiglia l'estremo difensore amaranto sul lato ove tuffarsi: l'esperto portiere intuisce e tiene a galla gli amaranto. La reazione della Reggina, qualche minuto più tardi, potrebbe concretizzarsi con un tiro dagli undici metri se non fosse che l'arbitro, questa volta, ravvisi una simulazione da parte di Di Michele. Un errore da penna rossa per il direttore di gara. In chiusura di prima frazione di gioco, così, il Matera approfitta di un'altra colossale dormita; questa volta è protagonista Di Lorenzo, capace di far diventare Madonia un novello Cristiano Ronaldo: l'attaccante ospite controlla la sfera con il tacco, agira il difensore toscano e con un diagonale fredda l'incolpevole Belardi.

IL SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con due variazioni negli schieramenti proposti. Da una parte, il tecnico locale, Roberto Alberti, sostituisce un Camilleri non all'altezza con Gaetano Ungaro; dall'altra parte, invece, Auteri preferisce risparmiare le forze per il prossimo impegno rilevando Mucciante con Ferretti. La Reggina entrata in campo non cambia di una virgola il copione del primo tempo. Qualche minuto più tardi (54'), Salandria ritorna sul rettangolo verde per sostituire l'infortunato Maimone. Non passano sessanta secondi che Carretta bissa la sua prima marcatura: lancio da centrocampo, difesa impreparata e Belardi costretto a raccogliere per la terza volta la sfera in fondo al sacco. L'unica reazione di marca amaranto arriva al 70' quando, il nuovo entrato Alessio Viola, si fa trovare pronto sul secondo palo su servizio di Masini. Le danze vengono riaperte definitvamente solamente negli ultimi istanti di gioco: al settimo corner calciato, Salandria è preparato nel cuore dell'area di rigore a servire Ungaro che deve siglare il più facile dei tap-in. All'ultimo istante, Di Michele, da limite dell'area di rigore ha rischiato di trovare il jolly vincente con un tiro finito di poco fuori.


COMMENTO FINALE - Ritorna la vecchia Reggina, incapace di vincere al Granillo e per gran parte del match in balìa degli avversari. Non inganni il risultato finale, la formazione amaranto di questo passo rischia di tornare nuovamente all'ultimo posto in graduatoria.