REGGINA - LIMITI STRUTTURALI E LIMITI SOPRAGGIUNTI: dentro la crisi amaranto

16.11.2016 15:13 di  Giovanni Cimino  Twitter:    vedi letture
REGGINA - LIMITI STRUTTURALI E LIMITI SOPRAGGIUNTI: dentro la crisi amaranto
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© foto di Federico De Luca

E' bello parlare di calcio, perché sostanzialmente aprir bocca e dare giudizi, proporre ricette oppure sparare sulla croce rossa è estremamente facile. Escono fuori, in questi momenti, quelli del "io ve l'avevo detto" o "era meglio De Vena invece di Coralli o Oggiano" o anche quelli degli editoriali dove provano a ridicolizzare gli altri e ridicolizzano sé stessi...Vabbè ma forse stiamo andando fuori tema, ste cose le lasciamo a chi tracima nel becerismo piuttosto che armarsi di obiettività e un minimo di correttezza umana prima che professionale.

Detto ciò, chiusa questa ampia parentesi e tornando alle questioni di campo, la Reggina attraversa un periodo negativo, lo abbiamo detto, scritto, ribadito, ripetuto. Possiamo prendercela con chiunque, possiamo appellare i dirigenti con gli insulti e gli improperi più disparati, possiamo anche dire che Zeman non ci capisce nulla e che Oggiano non sia in grado di giocare in Lega Pro: tutto è ammesso sino al momento in cui non si tracima nel ridicolo e nella frecciata creata ad arte per colpire qualcuno in particolare. Siccome è un gioco che non apporta sostanziali vantaggi alla Reggina, oggi più che mai impegnata a salvare la categoria, allora cerchiamo di concentrarci sulle questioni prettamente sportive. Quali sono i limiti strutturali e i limiti sopraggiunti di questa squadra amaranto? Anche coloro che oggi si prendono una qualche rivincita insultando tutti coloro che non possono riservargli un posto di lavoro, hanno da sempre sostenuto che questa squadra è in grado, sulla carta, di raggiungere la salvezza. Esiste dunque una base buona sulla quale lavorare o migliorare per centrare l'obiettivo unico e solo chiamato permanenza. Detto ciò, i limiti strutturali, il terzino inadeguato, la mancanza di una panchina più lunga (visto che Zeman non ha mai utilizzato tutta la rosa a sua disposizione, considerando qualche elemento non all'altezza), qualche altro ruolo non propriamente coperto, è palese e ovvio che c'è e che possa anche essere ammesso: se la società si poteva permettere Dani Alves, lo lasciava alla Juventus o se lo portava a Reggio? 

Piuttosto, bisogna invece lavorare sui limiti sopraggiunti, che a questo punto servono a giustificare un tracollo così importante da parte della squadra. A livello tecnico, la squadra ha preso 12 gol in 4 gare, non segna da 310' minuti, a detta di Zeman è in difficoltà fisica e altri dettagli. Dunque, probabilmente, visto che l'allenatore è rimasto al suo posto, urge lavorare e risolvere queste problematiche evidentemente presentatesi dopo Caserta o prima del Matera: se si riuscirà a toccare le corde giuste prima di domenica, tanto di guadagnato.

La critica è ben accetta e ammessa, deve essere così, ma perdendo di vista l'obiettivo che deve essere di tutti, il danno lo facciamo a noi stessi, non a Zeman o ai calciatori: senza Reggina, sarebbe impossibile per qualcuno trovare il pretesto per fare editoriali e attaccare tutto ciò che non consideriamo nostro amico da adulare.