REGGINA-CROTONE 1-4 - La debacle amaranto: il poker rossoblù annienta la Reggina

15.03.2014 19:15 di Giovanni Cimino Twitter:    vedi letture
REGGINA-CROTONE 1-4 - La debacle amaranto: il poker rossoblù annienta la Reggina
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© foto di Federico Gaetano

E si torna a non veder le stelle. La Reggina perde in malo modo l'atteso scontro calabrese contro il Crotone e ripiomba nel pessimismo nella corsa alla salvezza. Gli amaranto, dopo i successi di Padova e Cittadella, tornano al penultimo posto e sopratutto fanno un passo indietro rispetto alla prova di Carpi e ai progressi mostrati nelle gare del 2014. Salvarsi è ancora possibile, la matematica ancora lo dice, ma quanto visto nel secondo tempo della gara odierna, assomiglia quasi ad una sentenza.

 

LE SCELTE DI FORMAZIONE - Zanin e Gagliardi decidono di lasciare Pambou in panchina, per la prima volta dopo sette gare di fila, inserendo Barillà a centrocampo e Foglio confermato a sinistra.

Nel Crotone, 4-3-3 con il trio Bernardeschi-De Giorgio più Ishak, preferito a Pettinari.

 

PRIMO TEMPO - La sfida vede subito le due squadre praticare un atteggiamento attendista, nel tenativo di non scoprirsi e lasciare spazi agli avversari. E' il Crotone che pratica un possesso palla sostanzialmente sterile, puntando a trovare qualche giocata a memoria e rischiando in qualche circostanza sulle ripartenze della Reggina. E' Dumitru uno degli uomini più attivi, provando il movimento ad accentrarsi partendo a sinistra, pochissimi problemi per Gomis.

Il Crotone sfonda poco, sopartutto in area e il primo tentativo è affidato a Bernardeschi all'11', quando prova una botta da posizione defilata, su un giro palla da calcio piazzato, sfera a lato. 

 

DUE OCCASIONI D'ORO..- Tra il 19' e il 20', la Reggina va vicinissima al vantaggio. Prima, Sbaffo lancia Dumitru in area, svarione di Suagher davanti al portiere, Gomis esce a valanga sull'attaccante italo-rumeno, ma lascia sguarnita la porta e Di Michele si divora la segnatura mandando sopra la traversa. Un minuto dopo, grande break di Lucioni, che ruba palla a metà campo, riparte a larghe falcate, serve Di Michele, che supera Mazzotta, entra in area e la rimette in mezzo per il difensore umbro, che non arriva all'appuntamento con il tap-in vincente.

Il Crotone continua poi a non trovare gli spazi buoni e la Reggina pressa e attacca, per tutta la parte centrale della frazione di gioco. Al 30', De Giorgio riceve palla dal limite dell'area e scaglia una botta verso l'angoletto alla sinistra di Pigliacelli, pallone di poco a lato dal palo, unica azione degna di nota degli ospiti nel primo tempo.

Dopo una nuova "puntata" di De Giorgio nella metà campo amaranto e dopo una combinazione al limite tra Dumitru e Di Michele, con conclusione alta sopra la trasversale del numero 10, il primo tempo va in archivio con le due squadre che rallentano ritmo e coraggio di tentare il colpo.

 

SECONDO TEMPO - Il secondo tempo si riapre sulla falsariga degli ultimi 10 minuti della prima frazione, con un ritmo bassissimo e con pochissime occasioni da gol. Quando si attende qualche scossa dalla panchina, al 64' lo squillo è del Crotone. Su un traversone dalla sinistra di Mazzotta, che "ara" la fascia di competenza, spizzata decisiva di Ishak, che mette fuori gioco Adejo e Lucioni (mal posizionati) e in pratica serve Cataldi, su cui c'è in marcatura Foglio, decisamente lontano dal giovane centrocampista: diagonale imparabile per Pigliacelli, sorpresaal Granillo, 0-1.

Al 65', Di Michele non ci mette potenza e cattiveria su un servizio basso in area e Gomis blocca. Entra Gerardi e la Reggina ha subito l'occasione buona al 70', ispirata proprio dall'attaccante friulano, che sfonda la breccia crotonese e viene murato, la palla arriva a Dumitru che da buona posizione manda sull'esterno della rete.

 

IL PAREGGIO E IL CONTROSORPASSO - Al 73', rimpallo incredibile al limite dell'area rossoblù e Gerardi scarica tutta la sua rabbia su quella sfera che supera imparabilmente Gomis. Sembra possibile la rincorsa al gol da tre punti e invece arriva l'immediato 1-2 del Crotone, con Bernardeschi che va via a Barillà a sinistra, mette in mezzo all'area per Ishak, che anticipa un colpevole Adejo e batte Pigliacelli.

 

LA PARTITA E' FINITA, IL CROTONE MARAMALDEGGIA - La gara si chiude qui, almeno per la Reggina. Entra Pettinari e all'82' lo stesso attaccante scuola Roma si conquista il calcio di rigore, per fallo di Barillà, che lui stesso realizza. Nel finale, altro errore della retroguardia, cross di Mazzotta da sinistra e gol del definitivo 1-4. Granillo senza voce, la situazione si complica..

 

IL COMMENTO - Partiamo dai dati di fatto: la Reggina oggi ha fatto un passo indietro. Nelle sconfitte contro Novara e Varese, erano tanti i motivi di rammarico, perché la squadra aveva lottato, aveva reagito e persino messo sotto gli avversari. Oggi no, oggi si è rivista la Reggina disastrosa dei primi mesi della stagione, una Reggina quasi priva di amor proprio e priva di cattiveria. Peccato, perché imbrigliare il Crotone non è cosa da tutti, peccato sopratutto per un secondo tempo molle, abulico, quasi insulso. Peccato per il pareggio ritrovato e nel giro di sessanta secondi irrimediabilmente perso. C'è da capire perchè la squadra non ha lottato con il sangue negli occhi quest'oggi, nella gara che poteva rappresentare la svolta. Ragioniamo, non agiamo d'istinto: la salvezza non è un obiettivo impossibile, di certo oggi più difficile. La Reggina vanta dieci punti dalla salvezza diretta e ha sei punti dal Novara. Le gare alla fine sono tredici e veramente tutto può accadere. Come dice Gagliardi:"Stiamo facendo di tutto, non resta che aggrapparci alla Madonna". Bisogna ripartire dalle idee di questo 2014, bisogna ripartire dalle cose buone, bisogna metterci la cattiveria, non è più il tempo della paura. Bisogna ancora crederci.