REGGINA-CESENA - Le "chiavi" del pomeriggio del Granillo: 5-3-2, Di Michele e l'ossatura futura

17.05.2014 19:45 di Giovanni Cimino Twitter:    vedi letture
REGGINA-CESENA - Le "chiavi" del pomeriggio del Granillo: 5-3-2, Di Michele e l'ossatura futura
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© foto di Federico Gaetano

Prove di futuro. Questo si potrebbe dire della gara di questo pomeriggio contro il Cesena, che per la Reggina vale il decimo ko interno stagionale. Al di là dei numeri negativi da brivido, la prova dei ragazzotti amaranto è certamente da apprezzare. Di certo, al di là degli uomini schierati, non si è visto il passo di discontinuità, a livello eminentemente tattico, rispetto alla Reggina delle ultime stagioni. C'è tempo anche per questo, sempre che ci sia la voglia di discontinuità.

Cerchiamo di analizzare, punto per punto, le "chiavi" del pomeriggio della penultima sfida interna della stagione.

- AVANTI CON IL MODULO "MADE IN SANT'AGATA"?

L'utilizzo del 5-3-2 dopo un girone di ritorno condotto quasi per intero con la difesa a quattro, fa un pò storcere il naso. E se fosse questa l'indicazione tattica anche per la prossima stagione? E se fosse questa la scriminante fondamentale per ciò che sarà? I presupposti per l'impiego di questo modulo, le modalità di utilizzo in casa Reggina, non promettono nulla di buono. A livello strategico, giocare queste gare senza più obiettivi, con l'eccetto di onorare campionato e maglia, al cospetto di avversari in piena corsa per qualcosa, con il modulo con la difesa a cinque (con due terzini che pensano solo a difendere) è probabilmente l'ideale. Per una squadra che vuole avere un futuro vincente, non è detto che questo modulo possa dare frutti e punti. Qualche indicazione interessante, era arrivata nel girone di ritorno poi sfociato nella retrocessione in Lega Pro. C'è il tempo di riflettere e per non sbagliare.

 

- DI MICHELE C'E':

Dunque, Di Michele è stato riabilitato e con ogni probabilità, farà parte della Reggina in Lega Pro. L'attaccante di Guidonia può fare la differenza, salvo un suo utilizzo con criterio e con razionalità. Sballottare Di Michele in lungo e in largo, caricarlo di eccessive responsabilità o magari indicarlo come capro espiatorio quando le cose non vanno bene, significa ritorcersi contro un potenziale "crack" per la Lega Pro, anche a 38 anni.

 

- NON SOLO "VETRINA"...

Le ultime gare della Reggina, ne mancano appena due alla conclusione di questa stagione orribile, non siano solo "vetrina" per esporre i migliori prospetti dell'"Officina". Ma se c'è la volontà, al di là delle problematiche economiche, di costruire il giusto mix di squadra tra esperti e virgulti, allora la cascata di giovani sia propedeutica ad una loro eventuale conferma, oltre ogni irragionevole offerta di mercato. Ad esempio, la conferma dei vari Bochniewicz, Di Lorenzo e Pambou, può essere un buon viatico per affrontare l'ostica Lega Pro unica, il primo passo per la costruzione di quella ossatura essenziale per ogni successo sportivo. La Reggina già retrocessa e alla ricerca di un futuro più o meno sereno, non può essere solo una "vetrina"...