AKRAGAS-REGGINA 2-2 - Il commento della gara: punto guadagnato, ma da rivedere approccio e difesa

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Primo punto fuori casa per la Reggina, che nel finale strappa il pareggio ad un'Akragas che stava oramai assaporando il gusto del successo. Decisiva, onestamente, l'espulsione (sacrosanta) di Marino al 51', che ha lasciato il dieci per 40 minuti la formazione siciliana.

APPROCCIO COSI' E COSI' - Avevamo definito questa gara, una sorta di prova di maturità, specialmente per capire il tipo di atteggiamento contro una squadra che non accende le fantasie dei tifosi. E l'approccio alla sfida non è stato propriamente eccezionale, con la squadra che pur non demeritando, è passata sotto per effetto di una topica difensiva, segno che quando l'attenzione cala lweggermente, vengono fuori oltremodo le pecche e i difetti dei singoli.

Singoli che non hanno subito fornito la stessa prova del Derby, in primis la difesa, a tratti imbambolata, continuando con Bangu (rimasto negli spogliatoi all'intervallo), seguendo con De Francesco, che nella ripresa è salito in cattedra.

DIFESA DISASTRO E SALA SALVA IL 3-1 - Dopo il gol del pari su rigore, merito della coppia Porcino-Coralli, la Reggina subisce subito il gol del nuovo vantaggio akragantino, ancora una volta arrivato per una topica della retroguardia: dettaglio non di poco conto, visto che anche dopo il 2-2 arriverà un'ingenuità della difesa.

Nel finale di primo tempo, è Sala a salvare la sua porta dal tris, con una parata d'istinto, assolutamente decisiva.

AKRAGAS IN DIECI - La svolta dell'incontro è il rosso comminato a Marino. Dal 51' in poi, attacca solo e soltanto la Reggina e i siciliani aspettano rintanati. Nella circostanza, esce fuori il carattere e l'unione di gruppo degli amaranto, che non creano moltissimo, ma riescono alla fine a pervenire al pari e nei pressi del novantesimo puntano persino alla vittoria.

PUNTO GUADAGNATO - Resta un pò l'amaro in bocca per un gol che poteva essere cercato nel finale, ma il punto di Agrigento ha il sapore di bicchiere mezzo pieno, in primis perché spezza una maledizione che vedeva uscire la Reggina sempre battuta dal campo dell'Akragas, poi perché senza il rosso era tutto da capire se gli amaranto sarebbero riusciti a trovare il pari. Risultato corretto quello dell'Esseneto, anche se servirà una Reggina più attenta e concentrata contro avversari che non hanno il blasone e la visibilità dei Derby, ma mettono spesso in palio punti fondamentali nella rincorsa degli obiettivi stagionali.