VERSO PALERMO-REGGINA, Nicola Amoruso a TuttoReggina: «Reggina, ripeti il miracolo. A dicembre nessun contatto, con Zamparini non eravamo concordi sull'allenatore»

15.04.2014 17:43 di Antonio Paviglianiti Twitter:    vedi letture
VERSO PALERMO-REGGINA, Nicola Amoruso a TuttoReggina:  «Reggina, ripeti il miracolo. A dicembre nessun contatto, con Zamparini non eravamo concordi sull'allenatore»
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© foto di Federico De Luca

Un nome scolpito nel cuore dei tifosi amaranto, uno che con la piazza di Reggio Calabria ha avuto fin dalle prime battute un feeling del tutto speciale. Arrivato sul tramonto di una carriera calcistica, dopo un'annata non felicissima sull'altra sponda dello Stretto, Messina. Erano gli anni di Walter Mazzarri, l'attaccante dell'anno prima era Bonazzoli, andato via in agosto. La Reggina non si tutelò al meglio sul mercato estivo, ma corse ai ripari attingendo dalla lista svincolati. Ci volle qualche settimana per rimetterlo a lucido, ma da quel goal al Cagliari all'Oreste Granillo scoccò la scintilla. Quaranta centri, novantasei gettoni. Un incipit abbastanza lungo per un nome e cognome che la storia amaranto l'ha saputa scrivere: Nicola Amoruso.

Appesi gli scarpini al chiodo è rientrato nella città che gli ha concesso una seconda gioventù calcistica, Reggio Calabria. Questa volta dietro la scrivania, partendo dal settore giovanile. Nicola, persona leale e schietta, che dice sempre le cose come stanno e come le pensa. Non gli piaceva partire senza esperienza, sfruttare il suo passato da calciatore. E ad ammetterlo è lui stesso, ai microfoni di TuttoReggina: "Ho voluto iniziare dal settore giovanile perché, sapendo quanto può essere importante il percorso che si fa da giovani, volevo dare un'impronta e una formazione adeguata ai ragazzi della Reggina. Avevo altre opportunità, altre proposte da dove potevo partire già con la Prima squadra. Ho scelto Reggio Calabria e non me ne sono assolutamente pentito."

Nicola, la Reggina a dicembre ti ha cercato nuovamente?
Assolutamente no, con il presidente ci sentiamo spesso perché siamo rimasti in ottimi rapporti umani, ma dal punto di vista lavorativo non c'è stato nulla. Quest'anno ho dedicato un po' di tempo a me e alla mia famiglia. Tra poco spero di ripartire, qualche progetto interessante c'è.

Avendo vissuto la Reggina sia da calciatore che da dirigente, ti aspettavi quest'anno questo cammino?
No, per nulla. Ero convinto che la Reggina potesse disputare un buon torneo, ovviamente non rispettando i propositi sbandierati in estate ma nemmeno trovandosi così in difficoltà. Sono venute fuori diverse problematiche ma sono convinto che il Presidente sa dove ha sbagliato e rimedierà. Sono annate un po' sfortunate in riva allo Stretto.

La Reggina ha proprio bisogno di un miracolo sportivo.
E una piazza come quella amaranto i miracoli non li conosce? Ovvio che sì, io non mollerei perché ancora si può rimediare. Non è per nulla facile, ma la Reggina si è saputa tirare fuori da situazioni ben più complicate. Tutti, nessuno escluso, deve dare il proprio apporto, ogni componente non deve mollare. La Reggina è una società che ha vissuto tutto con il sudore.

Franco Gagliardi, un nome che ha segnato la storia di questa società, lavorando spesso dietro le quinte. Lo hai conosciuto nel tuo periodo amaranto?
Come no, certo. L'Avvocato è una persona che stimo perché, oltre a esser un gran conoscitore di calcio, dimostra ogni giorno sempre più un grandissimo attaccamento alla Reggina. Sta dando tutto se stesso, sia dal punto di vista delle competenze che della passione "umana".

In estate l'approdo a Palermo, cosa non ha funzionato?
Il rapporto con il presidente Zamparini non è stato idilliaco. Abbiamo avuto dei contrasti su alcune scelte, partendo proprio dall'allenatore. Non che non mi piacesse Gattuso come allenatore, ma sapendo le difficoltà che la serie B comporta, specie a inizio torneo, sapevo che non sarebbe stato protetto e sostenuto come doveva. E i fatti mi hanno dato ragione.

Un cammino del genere, da parte dei rosanero, era però preventivato.
Il Palermo è una squadra costruita non per vincere, ma stranvincere questo campionato. Non sono per nulla sorpreso.

Da addetto ai lavori, reputi il campionato di serie B di livello inferiore rispetto al passato?
La serie B è un campionato modesto e per questo mi rendo conto della gravità della situazione della Reggina, si vedono delle partite di C2 di una volta, questo mi rende ancor più amareggiato per la situazione. Ma non è un problema solo di campionato cadetto, ma di ogni componente del nostro Paese: abbiamo grandi potenzialità ma siamo arretrati, dal calcio alla politica.

 

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