Reggina: perché ti vogliono dare l’estremo saluto da viva e vegeta?

Se domani come tutti auspicano dovesse concludersi felicemente l’incresciosa vicenda Grassani, con il legale emiliano che aspetta giustamente di incassare i suoi emolumenti e schivare così il fallimento, rimarrebbe il grande rammarico di non aver potuto usufruire dei crediti pignorati in Lega, i quali avrebbero consentito alla società di Via Petrara di pagare gli stipendi di settembre e ottobre e relativi contributi. Sarebbe una vera beffa che graverebbe sulla classifica attuale e porterebbe la Reggina probabilmente a 6 punti di penalizzazione, ripartiti così: 2 punti per gli stipendi di settembre e ottobre e 4 per i contributi di luglio, agosto, settembre e ottobre.

Non scatterebbe la recidiva con il raddoppio della penalizzazione(4 punti), in quanto nei termini stabiliti la società aveva trovato l’accordo con gli Istituti dello Stato interessati a dilazionare il debito. Con 6 punti in meno in classifica e scongiurato il fallimento con la chiusura del caso Grassani, si inizierebbe a vedere un barlume di luce sotto l’aspetto economico con l’accesso ai crediti.

Però gli ostacoli non sono finiti, poiché mercoledì ci sarà da superare quello relativo alla fideiussione. Nel primo round il TFN ha ritenuto valida la garanzia rilasciata dalla Finworld, mentre dopodomani la Corte Federale d’Appello potrebbe seguire la stessa linea del Tribunale Federale considerandola idonea o mettersi di traverso e fare decidere a nuova data il Collegio di Garanzia del Coni, nel terzo grado di giudizio. Quindi non proiettiamoci a sentenze paurose.