REGGINA - C'è sempre un patrimonio da difendere

C'è solo un obiettivo in casa Reggina: non dilapidare quanto fatto sin qui.

Si è riconquistata a fatica una categoria che di fatto non spettava (ricordiamo agli smemorati che nell'estate del 2015 c'è stata la non-iscrizione, che fa decadere ogni diritto in capo ad un sodalizio), si è costruita una squadra, a detta della maggioranza, capace e in grado di lottare per salvare la categoria e dopo un avvio positivo, lo staff tecnico è stato capace di riprendere in mano una situazione che stava precipitando, sopratutto prima della vittoria contro il Fondi a dicembre.

Adesso però, si ripropongono i fantasmi di quella serie maledetta senza successi. Si ripropone, almeno stando alle ultime due gare, una squadra senza mordente e senza una concreta logica tattica, spuntata, lunga in campo e poco aggressiva. La preoccupazione di tutti coloro che amano la loro squadra, nasce proprio da fatto che dover assistere impassibili ad una caduta senza freni e senza spiegazioni logiche.

E' importante che tutti capiscano, dalla squadra, allo staff tecnico e ai tifosi, che sarebbe delittuoso gettare via il lavoro di mesi e tutti gli sforzi profusi, peraltro in un momento in cui nulla è realmente precluso. Quei due punti dall'Akragas possono essere una montagna da scalare oppure un divario facilmente recuperabile, ma sta solo a chi vuol dimostrare di essere da Reggina e chi ha davvero a cuore le sorti di un sodalizio glorioso e con pochi eguali.