LA REGGINA DEL DOMANI - Sempre dal lato della critica oggettiva e della realtà dei fatti: il futuro si conquista solo con il contributo di tutti

12.04.2016 22:55 di Giovanni Cimino Twitter:    vedi letture
LA REGGINA DEL DOMANI - Sempre dal lato della critica oggettiva e della realtà dei fatti: il futuro si conquista solo con il contributo di tutti
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© foto di Federico De Luca

In questa fase particolare della storia della Reggina, riteniamo corretto e più utile, cercare di fornire innazitutto un contributo per far rinascere la nostra squadra e successivamente essere da sprone con quelle critiche da muovere a tempo debito e con dati di fatto in mano. Sino a che questa Testata Giornalistica avrà questo editore, non mancherà di essere un luogo di positivo dibattito e non spazio personale per avere o quel vantaggio individuale.

Continua a far discutere il futuro della nostra squadra. Continua a creare dibattiti e pareri più o meno disinteressati. Le parole recenti del presidente Praticò hanno avviato l'ennesimo dibattito sul futuro. "Potremo non avere il budget per fare lo squadrone", il pensiero in sintesi del massimo dirigente amaranto. Attenzione, se vogliamo trovare il facile pretesto di attaccare la società, se vogliamo strumentalizzare a tutti i costi per avere qualche vantaggio personale, allora il gioco è fatto: "avete preso il "giocattolo" senza avere soldi, vergogna". Se vogliamo essere dalla parte degli impagabili tifosi amaranto, vero tesoro e patrimonio di tutta la Reggio Calabria sportiva, allora dobbiamo cercare di analizzare i fatti sotto un punto di vista imparziale e oggettivo. E' troppo facile guardare il dito anziché la luna, ma noi dobbiamo arrivare alla luna... . Nessuno voleva giocare in questa serie D, le difficoltà economiche della Reggina Calcio hanno fatto piombare la nostra squadra in questo inferno calcistico: dobbiamo uscire e far rivivere i fasri che furono.

Il calcio di oggi ci ha dato ampie prove che a vincere, spesso, non sono i fatturati, ma le idee e le scelte. Si parla tanto di Leicester di Ranieri, ma anche dei vari Carpi o Frosinone, o dello stesso Sassuolo, sino ad andare al modesto Sersale, quest'ultimo capace di issarsi sino alla sua prima storica serie D, in paragone come se la Reggina approdasse in Champions. Sersale, non Reggio Calabria, con il massimo rispetto per la cittadina del catanzarese.  Bè, giusto obiettare che i soldi contano e spesso aiutano a comprare l'attaccante da 20 gol o il Thiago Silva di turno, ma non sempre spendere e spandere è sinonimo di vittoria.

Reggio Calabria non ha mai navigato nell'oro, calcisticamente parlando. I successi sono arrivati sfruttando quel che passava il convento, ma sopratutto azzeccando le singole scelte. La vera unità di intenti, l'armonia di un ambiente che vuole davvero la rinascita del calcio a Reggio e non il nostalgico ritorno a ciò che è stato e che non sarà più, almeno per i prossimi anni, può aiutare la Reggina a uscire da questa apatia infinita.

La Reggio Calabria non può comunque essere esente da critiche, che da questa Testata verranno eventualmente fatte (anzi, verranno continuate ad essere fatte), solo in base a ciò che dice il campo. La delusione per ciò che è stata questa annata, è qualcosa di forte e che ha un pò spento quello che la scorsa estate abbiamo definito "tiepido entusiasmo", che c'era e che attualmente cova sotto il peso delle delusioni delle ultime stagioni. Bastava avere leggermente maggiore contezza di questa categoria e difatti, pur avendo uno dei budget più alti del girone, alcune scelte si sono rivelate sbagliate, dannose e deleterie. Ma seguendo, imputare a Praticò che non può "portarci il nome Reggina", neanche se egli fosse capace di interagine con la Divina Provvidenza, allora davvero è voler cercare a tutti i costi una polemica distruttiva. Cerchiamo sempre di vedere le cose con la buonafede degli altri: Mimmo Praticò ha intrapreso la via della nuova Reggina, per amore della stessa e per rinverdire i fasti neanche troppo lontani della serie A e di un ventennio glorioso e forse irripetibile.

Pregi e difetti di ognuno di noi, sopratutto di coloro che operano in una realtà pubblica, sono sotto gli occhi di tutti, basta avere un pizzico di onestà intellettuale e analizzare i fatti e gli atti.