AD ANDRIA ARRIVA IL SIGILLO: UNA GRANDE GIOIA TUTTA AMARANTO

30.04.2017 20:30 di Giovanni Cimino Twitter:    vedi letture
AD ANDRIA ARRIVA IL SIGILLO: UNA GRANDE GIOIA TUTTA AMARANTO
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Ecco a voi l'apoteosi salvezza, la Reggina ci mette il sigillo a 90' dal termine del torneo. Alzi la mano chi credeva che la squadra amaranto avrebbe potuto tagliare il traguardo ancor prima della conclusione della stagione regolare.

E' stata la stagione degli insulti, della disillusione (ma perché?) dopo un avvio incoraggiante e che aveva indotto a sperare in un campionato di buona levatura. La realtà di questa pur buona Reggina, che si è scoperta nel cammino formazione con buone individualità e sopratutto gruppo vero con gli attributi, era votata esclusivamente al mantenimento della categoria, che per la Reggio Calabria calcistica significa un nuovo inizio di ciclo, si spera carico di gloria come  quello conclusasi nel luglio 2015.

Una salvezza strappata con le unghie e con i denti, con il cuore e con i fatti, quelli che non piacciono molto a chi ha l'abitudine di parlare sempre male e lo fa seduto comodamente sulla poltrona di casa propria, tanto a pagare (nel vero senso della parola) sono altri.

 

AD ANDRIA UNA REGGINA IN SURPLACE - Anche ad Andria in campo si vede una squadra capace di far sfogare inizialmente l'avversaria, per poi tentare di sfruttare gli enormi spazi lasciati da Favarin a Leonetti e soci. L''occasione più ghiotta per i pugliesi è il palo di Curcio in avvio di gara, mentre la Reggina crea sempre i presupposti per colpire, ma arrivata al dunque si perde. 

La ripresa non offre altri particolari spunti degni di nota, se non una possibilità per Bianchimano al 65', non sfruttata dal lungagnone amaranto.

 

IL TRILLING NELLA CODA - Intanto da Agrigento le notizie erano rassicuranti, ma nessuni si poteva immaginare che al Degli Ulivi il finale riservava il meglio del match. De Vito interviene in maniera scomposta su Croce in area e c'è il rigore per la Fidelis: Berardino trasforma spiazzando Sala. Paure e rabbia genera un capovolgimento di fronte, con Bianchimano che viene atterrato in area: riigore anche per gli amaranto! Kosnic si incarica della battuta e non sbaglia, regalando la matematica salvezza alla Reggina e una gioia grande a chi ci ha creduto sempre e davvero, ma sopratutto a coloro che hanno amato la Reggina sopra ogni cosa, nel bene e nel male.

 

COMMENTO FINALE - Non resta altro che concludere il campionato con la sfida contro la Paganese, dopo di che festeggiare e pensare al futuro. E' chiaro che c'è tanto da fare e sopratutto, la speranza nostra, è che chi ha voluto puntare alla distruzione del giocattolo, abbia oggi imparato la preziosa lezione: la Reggina è di tutti noi, a prescindere da calciatori o dirigenti. In pochissimo tempo, con limitate risorse economiche, ma con tantissima buona volontà, passione, oculatezza manageriale, si è riusciti a tornare in terza serie e a mantenere la categoria. Il meglio, dunque, deve ancora venire, sopratutto se alle lotte inutili e dannose, trionferà il bene per la causa comune.