QUI MESSINA - Lo sliding doors del 30 maggio: altro che oblio. La rinnovata società "puntata" da una cordata decisamente ambiziosa di imprenditori

03.05.2016 18:00 di Redazione Tuttoreggina Twitter:    vedi letture
QUI MESSINA - Lo sliding doors del 30 maggio: altro che oblio. La rinnovata società "puntata" da una cordata decisamente ambiziosa di imprenditori
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Il 30 maggio 2015, Messina viveva un'onta calcistica non di poco conto, con la caduta in D per mano dei cugini della Reggina, in pratica oltre al danno la beffa.

La storia sembrava scritta, con un Messina dal futuro quanto meno nebuloso e una Reggina che intravedeva sogni malcelati di una nuova gloria sportiva, con l'arrivo di nuovi investitori dall'estero.

L'estate ha mandato in fumo tutte le certezze amaranto, naufragate poi dalla mancata iscrizione alla Lega Pro, dall'addio di quella cordata di australiani che solo in pochi fortunati hanno potuto guardare negli occhi (la vergogna di quella conferenza stampa "ristretta" ancora grida vendetta) e dal via ad una nuova storia, ad una nuova Reggina dall'avvenire tutto da costruire.

A Messina, invece, da una società a pezzi, senza speranze e prospettive, è rinato il calcio con il ripescaggio in Lega Pro, ennesima pezza d'appoggio per la piazza peloritana, e la squadra presa in mano dall'imprenditore/tifoso Natale Stracuzzi, ha disputato un campionato assolutamente oltre ogni più rosea aspettativa.

Da qualche settimana al di là dello Stretto, si parla di nuova cordata interessata a prendere in mano le sorti del club che, come ogni cosa seria, limpida e trasparente (altro che conferenza tra pochi "amici degli amici"), oggi è venuta allo scoperto con un documento presentato ai tifosi messinesi, con scadenza e obiettivi scritti su carta e non riferiti a bocca stretta a due-tre compari. Una cordata che vuole rilevare l'87% del club, capeggiata da Francesco Barbera, ad dell'omonima società di torrefazione e lavorazione del caffè, e da Franco Proto, ex dirigente del Catania Calcio e già patron dell'Atletico Catania, secondo club della città etnea in voga negli anni '90 e capace di sfiorare anche la B, oltre che dell'attuale dg del sodalizio Lello Manfredi, per i meno avvezzi colui che ha traghettato il passaggio dell'ACR dalla D alla C2 qualche stagione fa. 

Insomma, soldi freschi e grandi progetti da mettere in pratica a breve, per rinverdire i fasti del Messina che fu.

Altro che 30 maggio dell'oblio, quella data ha forese segnato il passaggio fondamentale per la nascita di un nuovo ciclo per l'ACR Messina.