IL FUTURO DEL CALCIO ITALIANO - Gazzetta dello Sport: "La B a 22 squadre"

19.12.2018 10:20 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
IL FUTURO DEL CALCIO ITALIANO - Gazzetta dello Sport: "La B a 22 squadre"
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© foto di Antonio Vitiello

Su Gazzetta dello Sport, pagine nazionali, il riassunto dell'infuocato Consiglio Federale che ha deciso di...non decidere sul format della serie B. "La B resta a 22 squadre", si legge.

"Non proprio l’espace d’un matin , ma di una sola stagione calcistica, troppo poco per non chiedersi se ne sia valsa la pena. Anche perché, tra contrasti istituzionali, strascischi giudiziari e probabili risarcimenti milionari, il prezzo pagato per questo «scherzetto» alla fine sarà altissimo. E, dunque, ne è valsa la pena «violentare» le norme perché solo dopo pochi mesi tutto tornasse come prima? La Serie B a 19 squadre è stata un’eccezione: al termine del campionato si stabilirà se felice o no. Comunque, saluterà alla fine di questa stagione e la sua avventura non sarà servita nemmeno a preparare il terreno perché il format si stabilizzi a 20. Probabilmente accadrà (è nel programma di governo di Gabriele Gravina), ma in futuro, comunque non prima del 2020, sempre che a febbraio le componenti siano pronte a trovare un’intesa per cambiare le Noif, che oggi prevedono una B a 22 squadre. E proprio lì si ritorna.

«Quando non c’è consenso, valgono le regole scritte e quelle attuali sono chiare. Ad oggi il format della Serie B è a 22 squadre e se non interverrà una modifica il prossimo anno resterà tale». Così il presidente della Figc ha sintetizzato l’esito di un Consiglio federale che, sul punto, si è rivelato profondamente spaccato. Sprecando l’occasione di sistemare subito le cose. «C’è stato un confronto acceso su posizioni differenti riguardo il format», ha ammesso Gravina. Francesco Ghirelli della Lega Pro ha proposto una promozione in più dalla C per arrivare a 20, convinto di trovare sostenitori; il consigliere della Lega di A (ma patron della Salernitana) Claudio Lotito ha controproposto di scendere a 18, scatenando un parapiglia; il presidente della B Mauro Balata, stretto tra due fuochi, senza una posizione chiara, ha chiesto altro tempo. Impossibile: questa storia non poteva trascinarsi fino al girone di ritorno. A quel punto, Gravina ha stoppato tutti: basta, non c’è accordo, valgono le regole attuali. Del resto, «il comunicato del commissario straordinario Roberto Fabbricini - ha ricordato il numero uno della Figc - stabiliva la composizione a 19 squadre soltanto per il campionato 2018-19».

Molto amareggiato Francesco Ghirelli: «La Serie B e, purtroppo, la Serie A non hanno condiviso la nostra proposta». Cosa accadrà a questo punto lo racconta il presidente della Lega Pro: «La Serie B torna o meglio resta a 22 squadre, noi resteremo con quattro promozioni e otto retrocessioni». In modo che la C ritorni «naturalmente» a 60, mentre la B riaprirà le porte ai ripescaggi appena banditi, chiudendo in qualche modo questo bizzarro cerchio. Ne serviranno tre (e di conseguenza altrettanti in C, anche per le seconde squadre), sempre che si iscrivano tutte. «Il 31 gennaio – prosegue Ghirelli – si riunirà il Consiglio federale per definire i criteri dei ripescaggi per completare gli organici e si dovranno approvare criteri in linea con la riforma, capaci di chiudere quella pagina inaccettabile di agosto per la C». Già, la riforma della giustizia cui sta lavorando il Coni, ormai in fase di atterraggio.

E per il futuro? «Siamo disponibili al confronto con tutte le componenti per definire la riforma necessaria per il calcio», fa sapere Ghirelli. Nell’orizzonte tracciato da Gravina per la Lega Pro c’è il semiprofessionismo, o qualcosa che gli somigli. Una zona «confort» in cui, in sostanza, i club verrebbero sgravati degli oneri del professionismo, ma senza perderne tutti i vantaggi, a cominciare da quelli fiscali. Il numero uno federale ne ha parlato nuovamente con i sottosegretari Giancarlo Giorgetti e Simone Valente, che avvertono la stessa esigenza di ridurre la platea delle squadre professionistiche, in modo da rendere finalmente sostenibile il sistema calcio".