CALCIO CAOS - Gazzetta dello Sport: "Bari e Cesena, è finita. Ora rischia anche l'Avellino"

17.07.2018 12:08 di Redazione Tuttoreggina Twitter:    vedi letture
CALCIO CAOS - Gazzetta dello Sport: "Bari e Cesena, è finita. Ora rischia anche l'Avellino"
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Il triste addio di Bari e Cesena, alfieri del romantico calcio di Provincia che è rimasto nell'immaginario collettivo pallonaro. Gazzetta dello Sport parla del commiato di Galletti e Cavalluccio, toccando peraltro il tema relativo all'Avellino, che rischia seriamente l'esclusione dalla serie B.

Ora si apre un'altra partita, quella dei ripescaggi e c'è da giurare che la confusione, anche in questo caso, non mancherà:

Cadono teste coronate, anni di nobile militanza in Serie A inghiottiti da voragini di debiti o schiacciate da fideiussioni che si sono rivelate montagne troppo alte da scalare. Si arrendono il Bari di Giancaspro e il Cesena di Lugaresi: ai posteri stabilire se siano stati più sprovveduti o spregiudicati. Intanto, salutano temporaneamente il calcio professionistico due società che hanno scritto pezzi di storia del calcio italiano. E potrebbe salutare pure l’Avellino di Taccone, vittima, si fa per dire, di una fideiussione sbarazzina (rilasciata da una società romena, la stessa di cui si era avvalso il Bari) e della mancanza di tempo e, soprattutto, denaro per trovarne un’altra più affidabile. Col risultato che ieri sera, un istante prima che la Covisoc abbassasse definitivamente la saracinesca dei ricorsi contro le prime esclusioni decretate giovedì scorso, il club irpino ha depositato il proprio reclamo di riammissione, ma – sembrerebbe – sprovvisto di una regolare fideiussione. Circostanza che il club ha parzialmente smentito con una ricostruzione, emersa in seconda serata sul sito ufficiale della società, da cui si evince che nuove garanzie da 800mila euro sono state effettivamente inviate, ma «disgiunte dal ricorso», direttamente alla Covisoc via pec, ma il club ne «sarà in possesso» solo «nella giornata di domani». Un percorso un po’ troppo tortuoso, che potrebbe non bastare. Motivo per cui, anche in questo caso fuori tempo massimo, l’Avellino ha annunciato perfino la possibilità di una terza fideiussione. La sentenza definitiva della Covisoc arriverà dopodomani sera.

IL SISTEMA TRABALLA Per i romantici del calcio, è già nostalgia: svaniscono nella nebbia dei ricordi le figurine di Cassano, Protti, Maiellaro, Di Bartolomei, Agostini, Piraccini, Rizzitelli. E rischiano di scolorire pure quelle di Dirceu, Diaz, Schachner, il mitico Juary. Per la Serie B, è un’ecatombe mai vista. Per il sistema, il segnale d’allarme più potente, forse l’ultimo avvertimento prima che la baracca venga giù completamente. Ogni anno lo dicono tutti: troppe squadre professionistiche, così il sistema non regge. Finirà che crollerà senza che nessuno abbia messo mano alla riforma dei campionati, invocata ma mai nemmeno realmente abbozzata. Altro che commissari, leggi, principi ed elezioni. Per i tifosi, è una caduta nella depressione o, peggio, la tentazione di lasciarsi andare a reazioni violente. I sostenitori del Bari hanno messo nel mirino Giancaspro. Nemmeno le sue dimissioni ieri hanno convinto la cordata Radrizzani-Napoli a lanciarsi in un’operazione ritenuta troppo rischiosa e troppo onerosa. Del resto, per ottenere l’iscrizione ci voleva un’impresa. Mancavano tre milioni per la ricapitalizzazione, la relazione dei revisori dei conti, il pagamento di stipendi e contributi, una fideiussione buona. Nelle prossime ore verranno portati i libri in tribunale e sarà decretato lo scioglimento della società. Tutti i calciatori di proprietà andranno in regime di svincolo. Il titolo sportivo resterà giacente e toccherà al sindaco di Bari Decaro verificare l’efficacia delle manifestazioni di intenti che saranno presentate. Intanto si è già fatto avanti il barese Nicola Canonico, presidente del Bisceglie, che racconta di aver già costituito la nuova As Bari 2018 per disputare il prossimo campionato di C. Ipotesi quasi fantascientifica.

APPELLO Delle rumorose cadute di queste ore, fa meno impressione quella del Cesena. Ma solo perché era la più annunciata. La società aderisce all’istanza di fallimento, il futuro del calcio a Cesena è ora nelle mani del sindaco Lucchi, al cui bando però non ha ancora risposto nessuno. All’imprenditoria della città ieri si è rivolto nuovamente Giorgio Lugaresi: «Non deludeteci».

RIPESCAGGI Dunque, la Serie B offre due o tre posti liberi. In attesa di avere le graduatorie ufficiali dei ripescaggi, sembrerebbero avere i requisiti, in questo ordine, Siena, Ternana e Pro Vercelli (ma servono 800mila euro a fondo perduto). Il Novara al momento è tagliato fuori, ma è pronto a discutere un ricorso con buone ragioni al Tfn. Dovesse vincere, ne vedremo delle belle.