L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco nuove mail

15.04.2014 12:05 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco nuove mail
© foto di TuttoReggina.com

Ecco nuove mail dei tifosi amaranto sul momento della Reggina.

Potete continuare ad inviare le vostre considerazioni ESCLUSIVAMENTE all'indirizzo mail tuttoreggina@libero.it.

 

Gentile redazione di Tuttoreggina,

anche se la reazione della squadra allo svantaggio dimostrata contro il Padova mi è piaciuta, credo che le colpe degli attuali allenatori per i risultati che non vengono sano ormai evidenti a tutti: possibile che a partita in corso, già dopo i primissimi minuti, non si siano accorti che Barillà non deve giocare come quarto di9fensore ma come esterno di centrocampo? Sulla sua fascia Osuji, Improta e l’ altro attaccante patavino di cui ora non mi viene i mente il nome hanno fatto quello che hanno voluto. A mio modesto avviso al suo posto avrebbero dovuto mettere un vero terzino, e togliere Pambou dal centrocampo (tanto ultimamente non è informa e non ne azzecca una…). E poi, perché insistere con Fischnaller, se si vede chiaramente che non è in palla? Visto che quel partita noi DOVEVAMO VINCERLA A TUTTI I COSTI, perché non mettere subito GERARDI al Posto di Fish? E poi, cosa ancor più grave, come si fa a togliere dal campo Di Michele in quel momento, quando si doveva tentare il colpaccio e l’ attaccante era – come al solito – il più determinato di tutti (e stava anche giocando, come spesso capita, meglio dei suoi compagni? Possibile che i nostri allenatori non sappiano “leggere” la partita? E poi, quanto ancora insisteranno a far giocare i nostri calciatori in ruoli non propri? E ancora: sembrava il Padova e non la Reggina la squadra che doveva vincere ad ogni costo: se questo è stato l’ atteggiamento – rinunciatario sin dell’ inizio – della Reggina a Padova, quale sarà quello di giovedì prossimo contro il Palermo?  E perché non mettere in difesa Frascatore, che col Latina aveva giocato meglio dei suoi colleghi di reparto? Ho veramente paura che i nostri allenatori non sappiano più che pesci prendere e che stiano solo tentato di salvare la faccia, evitando goleade da parte dei nostri avversari…

Concludo col proporre la formazione da opporre al Palermo: 4-4-2 Pigliacelli; Di Lorenzo, Adejo, Lucioni, Frascatore; Sbaffo, Strasser, Dall’Oglio e Barillà; Di Michele e Dumitru (con Gerardi pronto ad entrare nella ripresa…). Per fortuna Pambou è squalificato e così non potrà giocare comunque…

Mi farebbe piacere sentire cosa ne pensate.

Grazie e buon lavoro!

Gisberto (da Roma)

LA REDAZIONE RISPONDE: Caro Gisberto, è chiaro che dopo aver visto la partita, si possono fare tutte le considerazioni possibili. Nelle scorse settimane lo abbiamo detto: per tentare di raddrizzare la situazione dopo qualche passaggio a vuoto, tipo Varese e Crotone, non servono esperimenti o prove che sanno in partenza di fallimento. Siamo da'ccordo sulle tue analisi sulla gara di Padova e la cosa più evidente è stato l'impiego fuori posizione, almeno nella fase iniziale, di molti calciatori. Meno protagonismo da parte dei tecnici, essenzialmente nel "capitolo scelte" e più concretezza. Appare chiaro che la via del 4-4-2 è quella giusta, per cercare di dare più sostanza in attacco, bisogna capire se quella di Palermo è la serata giusta per proporlo: ma oramai, perso per perso...

 


Carissimi Amici della Redazione, hosorrisonel leggere il Vostro pezzo sulla partenza anticipata della Reggina per la Sicilia, in ritiro in vista della partita di Palermo.
L'ironia non Vi fa difetto.
Moltomeno sorridente è stato leggere il pezzo di Paolo Ficara sul "Dispaccio" circa la possibilità che Zanin resti allenatore della Reggina anche nelprossimo anno.
Sia chiaro: nulla con il bravo Diego,ma la cosa poco entusiasta è leggere che il patron che ad altra testata confessa la disponibilità al cambiamento, in realtà, pensi di essere ancora lui a guidare la società, in qualsiasi categoria.
Ora, il fatto, di per sè, non sarebbe scandaloso; anzi,èpiù che legittimo che Foti ( al quale ricordo vanno riconosciuti grandi meriti ) intenda mantenere il timone della società: la cosa preoccupante è che, a parte le belle parole, non sembra ci sia spazio per nessuna soluzione alternativa, con la conseguenza che le cose, in ambito societario, non cambieranno.
Ebbene, cari Amici, se le cose dovessero restare cos, non èil rischio di retrocedere che mi spaventa, ma il futuro, perchè senza soldi sarà molto difficile pensare di rientrare in quel calcio che conta di cui tutti, patron per primo, parlano.
Un saluto

Giuseppe 

LA REDAZIONE RISPONDE: Giuseppe, avremo modo di parlarne DIFFUSAMENTE e vogliamo ribadirlo DIFFUSAMENTE di questa annata disgraziata e nefasta, sia con la salvezza che a retrocessione avvenuta. Un ciclo si è concluso e Foti, in cuor suo, ne è consapevole. I nomi sono anche importanti per la Reggina che verrà, ma è necessario mutare il modus operandi che vige all'interno del club. Tante aree sono da migliorare e sono da ammodernare. E l'andazzo delle ultime gare, con giocatori sperimentati in ruoli streusi e questo continuo "segretismo" attorno alla squadra ealle vicende economiche del club, non fa ben sperare..Staremo a vedere.

 


Grande e stimata Redazione di Tuttoreggina, 
(vogliate scusarmi se ho scritto un "romanzo")
siamo ancora vivi, se pur coi nostri limiti e la situazione tutt´altro che facile. Ma siamo li, a 5 punti dai Play-out. Inizio a sperare che si voglia ripetere il 1995. Detto questo vorrei tornare sulle questioni societarie, posto che il Patron si é espresso in settimana, facendomi tirare un grosso sospiro di sollievo, é ragionevole ipotizzare, constatando che evidentemente ci sono figli e figliastri, che ulteriori "chiarimenti" difficilmente avranno luogo nel breve periodo, peró almeno sembra che la sopravvivenza non sia in discussione, quindi Champagne!
A me quello che preme dire é che oggi manca qualcosa che possa unire e coordinare i tifosi (che come me vorrebbero fare qualcosa in piú per aiutare la Reggina e che benedicono il giorno in cui é nato Tuttoreggina.com), e casca proprio "a fagiuolo" il Vostro articolo sul Supporter Trust, ma qui anche la Societá dovrebbe promuovere iniziative che siano al passo coi tempi, pur lasciando quello "spazio sacro" che é il tifo disinteressato e libero da logiche "mercantili", posto comunque che é logico che ci sia anche il discorso economico altrimenti il calcio si limita alla partitella in parrocchia.
Peró occorre da subito capire che alcune critiche, son d´accordo frutto della delusione e dell´amarezza di queste ultime stagioni, non possono uscire dal seminato perché non é giusto dare dei "buffoni" e "pagliacci" o "incapaci" a professionisti che non fanno altro che dedicarsi 24 ore al giorno alla Reggina nel tentativo di salvare il salvabile. Intanto questi "pagliacci" hanno raggranellato 14 punti, tanti quanti altrettanto rispettabilii professionisti ne avevano raccolti nell´intero girone d´andata. E non va dimenticato che se si eredita una situazione disperata non se ne puó dare la colpa all´attuale guida tecnica, che se non fa sfaceli, se non altro, continua a tenerci in vita(se consideriamo la classifica del girone di ritorno saremmo salvi). Se non impariamo a muoverci nella civiltá, anche quando vogliamo esprimere delle critiche, non credo che si potrá mai rinascere dalle macerie. Dalle macerie si rinasce se c´é solidarietá, spirito di collaborazione ed un´idea di bene comune. 
Quello che la Reggina é oggi, é stato costruito negli anni. E menomale dico io. Il blasone é il minimo. C´é un settore giovanile, un vivaio che si é affermato a livello nazionale e riconosciuto come uno dei piú importanti e prolifici al di fuori delle Big della serie A, quotate magari in borsa e dipendenti dal rubinetto degli sponsor e dei grandi capitali. La Reggina si é costruita da sé, con la sua forza e le sue debolezze, ma dipendendo da nessun altro che da se stessa, ed aggiungo io dai suoi tifosi, che sono di vitale importanza per mantenere in vita la Reggina. Quindi indipendentemente dalla categoria in cui la Reggina giocherá, il valore é ben piú grande e, almeno a livello personale, se si parla di "Foti deve farsi da parte", penso che chi realmente vuole investire sulla Reggina, deve solo presentarsi al Sant´Agata e mettere mano al portafoglio, perché la Reggina non puó essere guidata da un pinco pallino qualsiasi, che magari viene con qualche milioncino prestato dalla banca, si installa con grandi proclami e dopo un anno vende tutto smantellando quanto di buono é stato costruito in piú di vent´anni. E mi chiedo come si possa continuamente inveire e invitare il "Lillo nazionale" a farsi da parte, quando in concreto non c´é mai stato nessuno (e mi sarei meravigliato del contrario). Il calcio a Reggio non puó essere svenduto e la Reggina é un bene superiore. Se mai dovesse esserci un cambio al timone, io mi auguro che Foti resti comunque all´interno della Societá, perché ha l´esperienza e la competenza di pochi, oltre che grandissimi meriti difficilmente eguagliabili. Sicuramente ha commesso errori ma se si parla di "rifondare" non deve necessariamente significare cambiare tutto a 360 gradi. C´é chi all´interno dell´attuale staff tecnico ha dimostrato buone capacitá, secondo me c´é solo bisogno di un paio di figure professionali (quali potevano essere l´Amoruso e il "Tolentino" di turno ma magari gente di Reggio che ha esperienze al di fuori). Se poi si decidesse di affidarsi realmente "chiavi in mano" ad un DS, vorrei in effetti vedere di cosa é capace Giacchetta, ma in ogni caso ci vogliono dei ruoli precisi ed ognuno si dovrebbe attenere al proprio.
Noi tifosi dovremmo fare, responsabilmente, la nostra parte, che é tifare, altri discorsi dovrebbero avere minore rilevanza. Chiudiamo per sempre lo sport nazionale della guerra di fazioni e del dare solo a fronte di un guadagno e cominciamo a portare avanti un discorso nell´interesse di tutti, che poi dovrebbe essere anche quello della Reggina.
Tanti saluti a tutti i tifosi ed in particolare alla Redazione.

Alberto Murolo

LA REDAZIONE RISPONDE: Alberto, se sarà o meno "salvezza economica", lo capiremo con il tempo. Di certo, ad essa, deve abbinarsi, e ci ripetiamo, una gestione maggiormente razionale della squadra e del vivaio. Nel corso delle ultime stagioni, la Reggina ha avuto 10 allenatori, 10 portieri, centinaia di calciatori che ora sono tutti in Lega Pro, giovani prodotti del vivavio mandati in giro per l'Italia e secondo noi, ci sono tanti elementi nelle giovanili capaci di fare il salto di qualità. Se si rivede qualcosa sotto questo aspetto, la Reggina potrà puntare a rinascere anche sul campo, altrimenti vedremo solo magre figure e dovremo stare asentire i rumors incontrollati di crisi economiche, punti di penalità e quant'altro.