L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail

13.06.2017 15:05 di Redazione Tuttoreggina Twitter:    vedi letture
L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Ecco i pensieri dei tifosi amaranto pervenuti alla nostra casella mail.

Potete continuare ad inviare le vostre considerazioni all'indirizzo tuttoreggina@libero.it.

 

 

Gent.ma Redazione, Capisco il vostro lodevole tentativo di giustificare le decisioni del presidente. Personalmente ritengo, tuttavia, che pur interrompendo il rapporto con Zeman, il cui campionato è stato presuntuoso e sostanzialmente mediocre, si sarebbe potuto scegliere qualcosa di meglio. È vero che bisogna attendere i fatti ed in questo momento siamo solo alle chiacchiere da bar sport ed alle "baruffe chiozzotte", ma è pur vero che difficilmente uno studente il cui curriculum sia pieno di bocciature diventi improvvisamente un arco di scienza. Sono d'accordo con il presidente di iniziare la campagna abbonamenti solo dopo aver formato l'organico dei calciatori. Mi sembra un atto di onestà. Vanno benissimo i giovani, per qualsiasi motivo si scelgano (sempre con criterio), ma l'esperienza è necessaria proprio per indirizzare i giovani. Inoltre la rottamazione a prescindere, come il recente passato, anche in altri campi ci ha insegnato, non è automaticamente indice di successo. Per concludere, occhio alla tasca ma anche al campo.
Cordiali saluti

Gaetano

LA REDAZIONE RISPONDE: Gaetano, il presidente Praticò si può benissimo difendere da solo, non ha bisogno di noi o di avvocati difensori. Ribadiamo un concetto espresso più volte a quanti ci hanno contattato tramite la nostra Pagina Facebook. Le scelte effettuate sono discutibili (per Maurizi parla il curriculum, Basile è alle prime armi), per cui possono far storcere il naso e possono indurre allo scetticismo. Ma è normale e logico sottolineare che ancora non abbiamo alcuna prova provata per testarne la bontà. E' difficile che Maurizi possa andare ad allenare il Real Madrid (glielo auguriamo di cuore), ma è impossibile che Maurizi possa portare la Reggina in salvo e migliorare il tredicesimo posto dell'ultima stagione. Possiamo stare qui un giorno intero ad analizzare le precedenti esperienze di Maurizi e dire tutto il male possibile, ma a Reggio non lo abbiamo mai visto all'opera e onestà intellettuale ci impone di attendere. E' giusto rispettare chi lavora nella Reggina, dal presidente all'ultimo dei collaboratori.

 

Buongiorno,
gentile redazione capisco perfettamente le ragioni economiche della società Reggina e mi compiaccio del fatto che tutte le componenti che girano attorno manifestano grande coesione e comprensione questo è il modo più giusto per continuare ad avere una squadra di calcio a certi livelli in città. C'è però da fare notare che nel momento in cui le cose non dovessero andare per come sperato(facciamo i dovuti scongiuri) occorre avere anche la forza ed il coraggio di non dimenticarsi delle attuali premesse di coesione ed incominciare a criticare sparando a manca ed a destra perchè questo sarebbe il modo peggiore. Voglio dire che così com'è corretto fare oggi quadrato attorno alla nostra amata squadra è anche vero che bisogna comprendere anche quelle persone che oggi dissentono e criticano l'operato della società perchè anche costoro amano e temono per le sorti della Reggina.
Mi allaccio ad una mail inviata dal Sig. Demetrio di Torino che giustamente ha posto dei quesiti sui costi relativi ai vecchi calciatori e collaboratori il quale poneva l'accento affermando che forse quelle che è accaduto in seno alla società non è stato solo per una questione di costi; beninteso non voglio assolutamente affermare con questo che esistono spettri nell'armadio ne voglio agitare le acque ma voglio solo ribadire che in questa circostanza si poteva operare anche in maniera diversa e più trasparente.Ok solo questo volevo sottolineare. Tanti saluti e forza REGGINA.

Lucio

LA REDAZIONE RISPONDE: Lucio, il suo ragionamento è inappuntabile. Ad oggi e lo diciamo con dati alla mano, questa Reggina 1914 ha dimostrato di avere la consapevolezza delle proprie scelte e di assumersene tutte le responsabilità del caso. E a nostro avviso sarà così anche nel caso in cui le cose non vanno per come si sperava. Ciò che è accaduto in seno alla società è più chiaro di quello che si vuol far credere. Ci rifacciamo al famoso "pareggio di bilancio" e al fatto che il nuovo corso impresso con l'arrivo di Maurizi e Basile è più sostenibile di altri. Probabilmente c'è ben poco da aggiungere.

 

Al netto di tutte le polemiche speciose e spesso interessate di taluni personaggi che fanno da grilli parlanti a chi non vuole uscire allo scoperto e seminano zizzanie, delle quali non v'e' assoluta necessità; al netto delle controrepliche piccate della proprietà che ripete la solita solfa e tiritera (si non era pi nui...riconoscenza eterna...e via menando con comunicazioni anch'esse inopportune e sopra le righe che non fanno altro che attizzare ulteriormente l'incendio), considerato che tutte le squadre di lega pro sono indirizzate a ridimensionare budget e quant'altro per aderire al fair play finanziario auspicato (imposto?) dagli organi direttivi della Lega, pur in quest'ottica mi sembra che le scelte societarie siano state al momento (e fino a prova contraria, che mi auguro possa avverarsi al più presto perchè ritorni un po di sereno in tutto l'ambiente) troppo indirizzate a privilegiare gli aspetti finanziari e di bilancio (ferrea austerity) dimenticando forse che una società sportiva, sia essa srl o spa, ha anche una altra mission, quella che conta poi per i Tifosi, cioè il risultato sportivo; risultato per il quale non e' detto che bisogna svenarsi ma per il quale sono necessarie scelte meno azzardate ed invece oculate che possano servire anche da segnali e traino per il popolo amaranto che trepida per questa squadra: così non e' stato. Controprova n'e' il vostro sondaggio tra i tifosi, che assegna percentuali bulgare al non gradimento di ds e tecnico imposti, mi si lasci passare il termine, a tutto l'ambiente quasi a voler testimoniare una cesura con tutto il passato, rischiando così facendo di buttare via il bambino (la nostra amata Reggina) con l'acqua sporca:non che i tifosi pretendessero di scegliere loro la conduzione tecnico-sportiva della stagione a venire, ma proprio perchè si aveva intenzione da parte della proprietà di effettuare un resettaggio così profondo, probabilmente si sarebbero dovute scegliere due figure più carismatiche e d'esperienza, dalle spalle larghe, che potessero e sapessero fare da parafulmine anche nel corso di una campagna acquisti che si prevede non proprio entusiasmante: ecco probabilmente valeva la pena spendere di più (se più denaro occorre per aver di meglio) per queste due prime ed essenziali figure e magari rinunciare a qualche calciatore sia pur importante. Così agendo lal società sta invece mandando segnali poco rassicuranti alla Tifoseria, che in questi giorni appare sconcertata e confusa, demoralizzata e perfino arrabbiata, tanto da promettere da più parti mancati rinnovi di abbonamenti e diserzioni di massa allo stadio, proprio nella stagione che doveva servire da rilancio in tutti i sensi del calcio reggino (.. e senza alcun rimpianto per una serie A che sembra ormai lontanissima nel tempo tante sono state le disavventure di questa società negli ultimi tempi.Non oso immaginare cosa potrebbe avvenire se poi la squadra allestita non dovesse dimostrare bel gioco e raccogliere immediati risultati; penso che quest'anno i tifosi non accetterebbero scuse e menate di alcun genere (necessità di bilancio, inesperienza ed obiettivi minimi dichiarati che saprebbero tanto di mani messe avanti prima... per pararsi il culo poi).
Una squadra di calcio non si allestisce scommettendo alla roulette e fidando nel fattore K, ma programmando di anno in anno, correggendo quello che nella stagione precedente era andato storto magari vendendo qualche pezzo pregiato per far cassa e poi reinvestire in selezionate giovani speranze e comunque sempre conservando il nucleo fondamentale dell'undici e gli uomini spogliatoio: chi rammenta la Reggina di Granillo, anche in serie C, intende di che parlo... ecco il Presidentissimo dovrebbe ricordarlo non solo con parole di circostanza nelle commemorazioni ma seguirne fattivamente l'esempio.
Saluti Amaranto e "Dio salvi la Reggina".

Vincenzo Smorto

LA REDAZIONE RISPONDE: Caro Vincenzo, cosa possiamo imputare al tuo pensiero? Poco o nulla. Detto ciò, nessuno ha la palla di vetro per dire che Basile è il più scarso ds di tutti o Maurizi il peggiore allenatore sulla piazza. La storia della Reggina (prima del 1986) è fatta di presidenti che firmavano quintali di cambiali (per dirla alla Paolo Villaggio) e si indebitavano mettendo a rischio persino le loro aziende, pur di portare avanti questa enorme passione che traina una Città intera. Oggi dobbiamo prendere atto che la storia è cambiata. Primo perché non ci sono più i Cecchi Gori o Gli Agnelli che vengono con i miliardi di lire e si comprano gli Orlando, i Di Sole, i Campolo e i Tedesco, ma neanche i Moratti che si prendono Cirillo a 13 miliardi o gli emiri che strappano Bianchi a 15 milioni di sterline, secondo perché il calcio italiano è talmente malato e incancrenito, che prima o poi arriverà la selezione naturale a far diminuire la pletora di squadre che oggi compongono la serie C. Chi ci sarà ci sarà, chi non ci sarà dovrà "marcire" tra i dilettanti, come oggi fanno realtà opulente come Varese, Pavia, lo stesso Barletta, Latina e così via. Il risultato sportivo deve essere ancora il fondamento di una società di calcio, perché gli utili si producono con le vittorie sul campo, con lo sviluppo dei calciatori, ma se oggi si gioca in una categoria "a perdere", con nessuna squadra capace di produrre utili, la società, la Reggina e anche altre, deve tirarsi i conti e ragionare per non far sparire definitivamente il giocattolo. Noi non ci sentiamo così cattivi da dire a Praticò e soci che devono spendere 5 milioni di euro e fare una squadra che possa puntare almeno ai playoff. Pur ripartendo praticamente da zero, noi vogliamo che la Reggina esista e non è detto che i miracoli degli ultimi decenni non possano realmente ripetersi, in fondo il fattore K come lo chiama lei, è parte non indifferente nei successi di una squadra di calcio, pur non improvvisando nulla.