L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail

Ecco i pensieri dei tifosi amaranto pervenuti alla nostra casella mail.

Potete continuare ad inviare le vostre considerazioni all'indirizzo tuttoreggina@libero.it.

 

 

Buonasera, Colgo l'occasione per ringraziarVi per il Vostro lavoro d'informazione. E' stato un anno dove abbiamo avuto alti e bassi ma fortunatamente abbiamo raggiunto l'obbiettivo della salvezza prefissato ad inizio stagione. La Famiglia Praticó ha fatto e continua a fare un grandissimo lavoro per permetterci ancora di parlare di Reggina e avere la Nostra Reggina tra i Professionisti.  Nel 2015 eravamo scomparsi, è stata allestita una squadra di fretta e furia per essere ai nastri di partenza della Serie D. Grazie alla Fam. Praticó e soci siamo stati ripescati in Lega Pro con esborsi economici immensi.  Diamo fiducia alla Dirigenza che in questi anni ha fatto tantissimo per Reggio e per la Reggina. Per questo anche io Sto con il Presidente, ormai la Serie A fa parte del passato, ora come ora bisogna far quadrare i conti per non ripetere quanto successo nel 2015.

Forza Reggina 1914

Carmelo

 

Buongiorno 
Ho alcune domande da fare.
Non capisco quando si dice che il calcio è cambiato. Che il calcio sia in crisi significa che la "regginità" deve venir meno? I vari franceschini Campolo Vargas cosa avranno mai fatto per essere defenestrati o essere messi in un angolino?
Capitolo Martino: dice Praticò che rimane in società con i suoi incarichi da contratto. È possibile sapere quali sono? È possibile che riusciate a contattarlo per chiedere la sua situazione? 
Il calcio è cambiato e quindi possiamo permetterci a libro paga una persona in più? 
Calciatori: con queste dichiarazioni secondo voi significa che non possiamo permetterci i contratti di gianola kosnic botta e coralli? È possibile sapere a quanto ammonta lo stipendio massimo che la Reggina può pagare per un calciatore? Un kosnic quanto prendeva da contratto? Coralli?
Io non voglio fare i conti in tasca a chi mette i soldi ma non riesco a capire crete dichiarazioni e volevo capirne qualcosa in più. 
Grazie

Demetrio (Torino)

LA REDAZIONE RISPONDE: Demetrio, non dobbiamo nascondere la testa sotto la sabbia, che il calcio sia realmente cambiato è una cosa palese a tutti: ma lo dice lo stesso Gravina, non lo dice solo Giuseppe Praticò. In Lega Pro, su 60 squadre, TUTTE chiuderanno il bilancio in negativo: che calcio è questo? E' lampante che un qualsiasi medio imprenditore prima o poi debba essere costretto a chiudere bottega. Guardi gli esempi di Mstera, Castellammare di Stabia dove si punterà a ridimensionare, lo stesso Benevento, nell'anno della promozione in B, ha ridotto drasticamente il budget. In serie A, Inter e Roma sono costrette a vendere almeno un loro calciatore per non essere "fatte fuori" dal financial fair play della Uefa: i bilanci SI DEVONO guardare. L'operazione Reggina è stata oggettivamente molto cristallina, al di là delle malignità che si vogliono dire: la visione di Martino era troppo dispendiosa per le possibilità di questa Reggina, che c'è di male? Sulla regginità, chiaro che manca un pò il collegamento con bandiere e affini, ma è pure chiaro che se un soggetto, per quanto legato agli amaranto e a Reggio, fa male il suo lavoro e non raggiunge gli obiettivi prefissati, allora ci può stare la sostituzione. Sicuramente la società avrà modo di far rientrare qualche protagonista reggino. Questione Martino: quando la società toglie i poteri al dg (e può farlo), allora è palese che per il dg non c'è spazio, al di là del contratto in essere. Sui vari stipendi, con esattezza non lo sappiamo e non ci interessa molto saperlo. Il problema che si vuol far capire è solo uno: la società vuol investire una certa somma e sopratutto non sforare oltre quella somma: è un discorso che non ci sentiamo di contestare e di una logicità assoluta. A chiusura di tutto ciò, forse la Reggina perderà i pezzi forti dell'organico 2015-2016, ma a questo punto starà al signor coordinatore Basile dimostrare di avere conoscenze e capacità per formare una squadra economicamente sostenibile e competitiva. Lasciamolo lavorare.