L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail

19.05.2015 18:31 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Ecco le nuove mail giunte alla casella di posta elettronica tuttoreggina@libero.it. Potete continuare ad inviare i vostri pensieri sulla Reggina, ESCLUSIVAMENTE all'indirizzo di posta sopracitato.

 


Ma cosa blaterano quelli del Savoia? 
Senza penalizzazioni per entrambe la REGGINA avrebbe un punto in più.
Quindi sul campo noi avremmo meritato i play out. O No!
FORZA REGGINA SEMPRE .
UN TIFOSO CHE LA SEGUE DAI TEMPI DI PERSICO FLORIO VILLONGO ecc.. ecc..

Mauro Fontana 1948

LA REDAZIONE RISPONDE: Beh, sicuramente, al netto delle penalizzazioni, Reggina avanti di un punto, ma se togliamo al Savoia anche il diritto di parola, allora veramente siamo garanti dei nostri diritti, mentre i diritti degli altri vanno calpestati. Del resto, se la Reggina deve vincere le gare dei Tribunali, allora la colpa non è di certo degli avverasri o del Savoia. Cerchiamo di essere tifosi, ma con equilibrio.

 

Buongiorno...

Come se non bastassero tutte le vicissitudini di un anno appena trascorso e nemmeno finito,ecco spuntare l'ormai immancabile bomba estiva...credo che ormai ci sia poco da aggiungere,lo sport che x più di un secolo ha fatto divertire milioni di italiani, ormai ha perso di credibilità..da quando hanno iniziato a girare soldi con un volume sempre più elevato,la passione ha lasciato campo all'aviditá dell'uomo...ingaggi sempre più alti,un giocatore che viene valutato a cifre a parer mio vergognose...e poi diritti tv,sponsor vari...e come se non bastasse la cosiddetta scommessa sportiva,che nel giro di pochi anni è arrivata persino alla serie d...tipologie di giocate che vanno oltre il semplice 1x2,ma che riguarda anche chi segna,il minuto,il marcatore e chissa quanto altro ancora...le spese di gestione, specie nelle categorie inferiori,sono alte...e allora non mi meraviglio che qualche dirigente o persino qualche giocatore possa cercare qualche sotterfugio per arrotondare,sempre nella speranza di farla franca...quando giravano meno soldi tutti questi problemi non c'erano e a parere mio ci si divertiva anche di piu...adesso obiettivamente non biasimo il tifoso o lo sportivo che si allontanano da questo sport...ci si sente presi in giro,vai allo stadio o guardi una partita tifando e sperando,senza sapere che magari quella partita è gia stata decisa a tavolino da terzi...e allora subentra la rabbia, la delusione...e magari inizi a pensare che forse la domenica pomeriggio è meglio andare a fare una gita piuttosto che farsi prendere in giro da farabutti senza scrupoli..perché alla fine della fiera l'unico a essere veramente boicottato è il tifoso...adesso ci sarà la solita estate all'italiana, dall'urna verranno estratte a sorte un paio di personaggi e un paio di squadre che pagheranno per tutti e il bel giochino andrà ancora avanti...e il problema sarà considerato risolto ,almeno fino a settembre, quando ricominceranno i problemi iscrizioni,fidejussioni,penalizzazioni e tutto il resto che ormai conosciamo bene...e allora mi viene in mente una provocazione...ma perché non eliminare completamente tutte ste ridicole serie inferiori?dove ci sono pseudo-calciatori?poco più forti di quelli che fanno la partitella a calcetto infrasettimanale tra amici?fare una lega unica modello stati uniti,se del caso anche senza promozioni e retrocessioni,alla quale partecipano solo le società sane?non vedo più l'utilità di tutte queste serie minori,che ultimamente provocano solo disagi per la lega...so che questa ipotesi non è attuabile,c'è troppo campanilismo e poca cultura sportiva in Italia,troppa esigenza per ogni paesello di 1000 anime di avere la propria squadretta,che poi però spesso è seguita da 10 persone...
Vedremo quello che succederà,certo non ci si può meravigliare se sempre più gente si allontana da quello che fino a oggi è ancora considerato lo sport nazionale...
Un saluto e grazie come sempre per lo spazio

Paolo

LA REDAZIONE RISPONDE: Il problema riguarda tutto il "giocattolo". Dalle scommesse, alla crisi delle società, all'avvicinarsi di individui che puntano solo e soltanto a fare soldi e a fare business, alla mal gestione delle Istituzioni, c'è davvero un pò di tutto nell'attuale calcio italiano. Far sparire il calcio di provincia, lascerebbe milioni e milioni di tifosi che ancora spendono soldi per andare in trasferta e assistere a farse, tifosi che magari non hanno un lavoro, non sarebbe la soluzione, anche perché ci ritroveremmo qui aparlare di Juventus, Inter e Milan, ma continuando così, si rischia davvero di voler chiudere baracca.

 

Naturalmente dietro al calcioscommesse c´è Foti(che ve lo dico a fare), è lui il burattinaio che ha manovrato tutto per garantire alla Reggina un posto nella prossima Lega Pro scremata da tutte le societá coinvolte, per cui il Coni potrá anche rifiutarci la restituizione dei punti....

Ovviamente è una battuta

Peró vien voglia di cambiare interessi e passioni e lasciare definitivamente il calcio perché temo che neanche le partitelle dei pulcini in parrocchia permettano agli appassionati di poter parlare solo di calcio giocato. Se poi pensiamo al calcio scommesse, all´ipocrisia della Fifa, allo scandalo delle migliaia di morti per la costruzione degli stadi in Qatar dei prossimi mondiali, vien voglia di assistere esclusivamente a partite come quella che si sta organizzando con le vecchie glorie della Reggina anni 80(come da Voi pubblicato) e godere della passione, dell´orgoglio e dell´umiltá di quei calciatori che erano soprattutto uomini degni di stima e di rispetto, ecco perché si andava in 20mila in trasferta in serie C...

Cordiali saluti

Alberto Murolo

LA REDAZIONE RISPONDE: Per fortuna in Qatar non muoioni migliaia di persone per costruire gli stadi per i Mondiali, ma anche la morte di una persoa è comunque una cosa che fa indignare. Senza ipocrisia, è giusto dire che anche negli anni '80 o '70 c'erano partite combinate o scandali scommesse, ma alora era tutto molto "affogato" dala grande passione di molti mecenati alla guida dei club, che usavano il calcio come passione e non solo per veicolo per fare business.