L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail

24.04.2014 17:45 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
L'ANGOLO DEI TIFOSI - Ecco le nuove mail
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© foto di Federico De Luca

Ecco una mail giunta alla casella di posta elettronica tuttoreggina@libero.it, che permette di continuare il dibattito sulla questione sciopero dei tifosi e quant'altro.

Potete continuare ad inviare le vostre considerazioni al suddetto indirizzo mail.


Stimata redazione, ho sempre elogiato i ragazzi della curva, e lo stoicismo dimostrato in più occasioni dai nostri ultrà. Questa volta però mi trovo in disaccordo, poiché da più fonti erano partiti appelli all'unità, allo stringersi intorno alla squadra, ed al rinviare i processi a fine stagione. La sconfitta contro il Palermo ha fatto cadere in un sol colpo tutti questi buoni propositi. Giova ricordare a tutto l'ambiente che a dicembre si era già in Legapro, ed erano bastate appena 2 partite per cambiare opinione e resuscitare di fatto la speranza.
Certamente l'atteggiamento rinunciatario visto a Palermo avrà deluso i più, anche se, probabilmente, una squadra più sbarazzina e temeraria, sarebbe tornata con lo stesso risultato di Empoli o peggio, per cui non trovo così sbagliata la strategia, dopotutto se Sbaffo non si divorava quel gol, o se il rimpallo lo avesse favorito, avremmo elogiato quella strategia, come tra l'altro, abbiamo fatto in molti dopo la partita di Carpi, dove si era subito per tutto il primo tempo, trovando poi quei contropiede fulminei o il tiro della domenica (o del sabato) che ci avevano permesso di portare a casa i 3 punti.

Questa volta i ragazzi della curva, arrivano in ritardo, primo, perché la chiarezza è stata già chiesta da più parti e finora le poche dichiarazioni rilasciate dal patron hanno creato, se possibile ancor più confusione, secondo, perché la diserzione del Granillo è stata una costante di questo campionato, e questo si, dovrebbe farci vergognare, cosa volete disertare, il granillo è stato deserto tutto il campionato.
Inoltre, a mio avviso, se si retrocede, si retrocede tutti, e con pari colpe, perchè nel corso della stagione, abbiamo perso tutti l'ioccasione per dare il nostro supporto nelle partite clou. Volutamente tiro fuori dal coro questa vostra testata, perché siete stati gli ultimi a mollare, e ciò vi fa onore.
Non si può essere pubblico da serie A solo in serie A, e nel momento in cui si retrocede, sparire e far mancare il supporto. E lo dimostrano i casi di Bari, e sopratutto Castellammare, dove lo stadio è sempre una bolgia, lo schiaffo morale poi c'è l'hanno dato a Padova, nel "freddo" nord... La Società, ha commesso degli errori, come spesso anche noi tifosi abbiamo fatto, sparando giudizi affrettati su questo o quel giocatore (abbiamo avuto da ridire anche su Pirlo e Baronio all'epoca...), dando del "raccomandato" ad alcuni giocatori, e qui mi scuserà Filiberto, ma se Pambou è un raccomandato, ne vorrei altri 10 come lui, che danno il cuore in campo e con quella sincerità d'animo (a Padova è mancato poco che si mettesse a piangere per l'espulsione). Gente che fino a un paio di partite addietro invitava Di Michele a pensionarsi, adesso reclama per non averlo visto fra i titolari a Palermo... aprite un dizionario alla lettera "c", e cercate il termine "coerenza".

Ancora ci sono speranze, seppur minime, sperare non costa niente, tifare dovrebbe far parte del nostro dna amaranto, di cosa abbiamo paura di illuderci? O forse quei 9 anni di serie A hanno cambiato il nostro dna in bianconero, neroazzurro o rossonero? O forse di dimostrare che siamo quel pubblico da serie superiore, che non merita la Legapro? Per quanto si è visto in campo fino ad oggi la squadra, vuoi per sfortuna, vuoi per proprie scelte scellerate, vuoi per arbitraggi scandalosi, è da Legapro, ma lo siamo stati anche noi come pubblico, inutile tirarsi fuori!
Nel '96 le ultime quatto partite ci tirarono fuori dalla melma, allora perchè non disertammo? Forse vedere nuovamente squadre come messina e cosenza ci farà tornare con i piedi per terra, forse il confronto con quelle tifoserie ridarà la passione al tifoso amaranto.
Inoltre forse bisognerebbe far presente a coloro i quali continuano ad invitare il Patron a farsi da parte, che la città in cui vivono, purtroppo, non ha da offrire tutti questi imprenditori pronti a farsi carico del destino amaranto, forse costoro non se n'erano accorti, ma i Moratti, i Della Valle e gli Agnelli, dalle nostre parti non si sono mai visti, e i Berlusconi solo per le campagne elettorali, perciò, smettiamola, che un bel giorno Foti si rompe il ..zzo, e poi si, che saremo liberi di disertare lo stadio, potremo tranquillamente andare in gita al sabato.
Infine chiudo rivolgendomi a quelli che fanno dell'ironia sul mister Gagliardi, fosse per me, lo terrei all'interno della società in eterno, così come Giacchetta, un cosentino ed un marchigiano sicuramente più reggini di molti di noi, che hanno sempre dimostrato attaccamento ai colori ed alla causa e sono stati spesso ricambiati solamente con insulti e sfottò.
 
Alessandro (Cuneo)
 

LA REDAZIONE RISPONDE: Gentile Alessandro, la tua mail presenta tantissimi punti da trattare e sui quali discutere, cerchiamo di analizzarli uno per uno. Sullo sciopero del tifo, esso nasce più che altro dal nuovo allarmante deferimento di qualche giorno fa, che oggettivamente getta una luce tetra e fosca sulla Reggina Calcio e sul suo operato. Paradossalmente, la gara con il Cittadella poteva e può essere l'ultimissima spiaggia, che se vinta ti potrebbe permettere quanto meno di fare qualche calcolo in chiave raggiungimento playout. Ma se la Reggina dovesse fare l'impresa e si palesassero tre-quattro punti di penalizzazione in totale e la retrocessione diretta arrivasse proprio con quei punti, cosa o chi dovremmo accusare? Ovviamente la società e ribadiamo che è SOLO della società il demerito di una retrocessione inattesa e imprevedibile. Per quanto riguarda la "coerenza", diciamo che il tifoso, per tutto l'amore che ha verso la sua squadra del cuore, tende a essere più irrazionale che altro. Razionalmente, è da pazzi mettere in discussione Di Michele, sopratutto in QUESTA Reggina. Infine, sulla questione del passaggio di mano, diciamo che non siamo in una terra di facoltosi magnati, ma ci sono anche gli imprenditori che si sono tuffati nel mondo dello sport e con grandi risultati. Al di là del denaro, serve oculatezza, managerialità, spirito d'impresa (rischi e oneri): Foti, che ha fatto guadagnare tanto prima di tutto a se stesso, paralellamente ai tanti risultati ottenuti, cosa intende fare? Rilanciare o mollare? Purtroppo, in queste situazioni, sono facili le speculazioni, sia dalla parte che dovrebbe vendere, sia da parte di chi dovrebbe acquistare: nessuno vuol recedere e non ci sono i margini per far subentrare il "pubblico" (Comune o altri enti) nella gestione del club.