SI È PASSATI DAL CARPI DIEM, AI C…ATZORI AMARI

29.09.2013 12:30 di  Franco Cleopadre   vedi letture
SI È PASSATI DAL CARPI DIEM, AI C…ATZORI  AMARI
© foto di TuttoReggina.com

Abbiamo pareggiato a Lanciano, perso a Trapani e con il Carpi. Come matricole ci rimane il Latina. Cosa faremo? Nessuno di noi avrebbe scommesso sulla sconfitta  anche se alcune evidenze balzano agli occhi di tutti :

1) Probabilmente si è preparata la partita rivedendo quella di Coppa Italia, dove  scrivevamo : Reggina-Carpi 1-0 . Se dovessimo limitare il giudizio al risultato, diremmo con il botto. Se valutiamo, invece, il gioco messo in mostra( dagli amaranto ) , parliamo di bottino, sinonimo di piccolo  rumore e non di tesoretto. Certamente, non si poteva pretendere di più da una squadra, stando alle attese, incompleta  e ad inizio di stagione.

2) Ma se allora eravamo ad inizio di stagione, ora alla settima di campionato  la sconfitta in casa ci sta tutta, perché il ruolo  della matricola l’ha recitato, anzi l’ha balbettato la Reggina. Inconcludente, con la tensione alle stelle,con più di qualche uomo non al top.

3) Ho tifato sempre Atzori, ma mio malgrado, devo ammettere che le cose vanno  male per me e per Lui .

4) Marcolin, allenatore del Padova ultimo in classifica, su Sky, nei commenti del dopo partita, ha affermato che anche i giocatori ci devono mettere la faccia e non ho capito perché alla fine il pubblico amaranto  ha contestato solo Atzori e applaudito i calciatori, quando da soli si sono presentati sotto la curva sud. Certamente un segnale di non gradimento verso ATZORI, ma io non ho applaudito una formazione stanca in alcuni uomini, statica in altri, sciupona in altri ancora. In campo  scendono loro e se si divorano i goal a porta vuota nulla ci può fare il tecnico ,se non amareggiarsi.

5) Atzori avrà le sue colpe circa la formazione mandata in campo, ma i calciatori, non sono esenti da pecche...eventuale "vacca" a parte.

6) Quanto pesa nel contesto la PAPERISSIMA di Benassi che si è fatto passare il pallone da sotto la pancia ? Quanto pesano i mancati goal di Cocco e Maicon in queste ultime partite ? Abbiamo già scritto che Maicon, ha forse bisogno di qualche giorno di riposo.Quanto pesa il calo di forma di Gerardi, messo ai margini ( e qua Atzori deve forse recitare il mea culpa) dopo il bell'inizio di Coppa Italia? Quanto ha pesato oggi il rendimento non certo ottimale di Dall'Oglio, più volte  beccato dal tifo di casa e tardivamente sostituito ?Quanto ha pesato a centrocampo l'assenza di due dighe come De Rose o Rigoni ? Quanto ha pesato  che spesso Di Michele si è dovuto abbassare  nella nostra metà campo per prendere la palla e giocarla ? La partita l'abbiamo persa,  a centrocampo dove il solo Strasser non è stato sufficiente a costruire il gioco. Il centrocampo abbonda di capimastri, ma manca dell’ingegnere che costruisce il progetto . Poco filtro per la difesa.

7) Mancano estro, fantasia, imprevedibilità , cattiveria agonistica. Queste qualità sono state indicate in Falco. Perché non l’abbiamo  ancora potuto vedere in campo, anche se per qualche spezzone?  Ieri  spesso il giro palla è  stato fine a se stesso, raramente si è creata superiorità numerica. Perché  a centro campo non si è partiti con Miguel Angel ? Quanto hanno  potuto influire i  recenti, veritieri, ma inopportuni  giudizi di valore espressi dal tecnico ,sulla psicologia della squadra, dove sono forse subentrati  tensione, paura, ansia? Manca “il profumo del goal ed il sorriso tra la gente.

8) In altre partite a fine gara  il tecnico non si è unito ai giocatori nel saluto alla curva sud, ieri l’ha fatto, alzando il braccio sinistro e battendo la mano destra sul petto ad indicare che la colpa è sua.

9) Il Presidente, come tutti noi è amareggiato, ma forse un pizzico di colpa è pure sua in quanto al fine di riconquistare la fiducia del tifo, ha indicato l’obiettivo della promozione e la gente è delusa.

10) Tutte le squadre, sin dall’inizio ci aggrediscono e ci mettono sotto e noi non riusciamo a controbattere subendo.Riteniamo   Atzori un professionista serio, ma davanti all’evidenza dei fatti non c’è che sedersi  attorno ad un tavolo e ragionare,  con tutte le componenti .

La partita con il Carpi, doveva essere quella del rilancio, ma si è passati dal Carpi Diem ( Cogli il giorno )…ai C…Atzori amari. Certo che in questo periodo se le porte venissero delimitate con due pietre, come facevamo da ragazzini, non avremmo colpito anche oggi, per la seconda volta, dopo Varese  la traversa…a parte altre considerazioni, non gira bene in questo periodo per la Reggina.

 

SPERANZE…PERDUTE ?

Speriamo che i fischi  finali e gli applausi al goal degli ospiti ,del pubblico amaranto , abbiano scosso gli animi dei calciatori calabresi, nella ferma convinzione che  mettendoci più rabbia, cattiveria agonistica e motivazione i veri valori di cui sono portatori,  potranno emergere. La Reggina è troppo leziosa. Troppa carenza nel costruire il gioco a centrocampo, poco filtro per la difesa. Ieri scrivevamo di una Reggina dai due volti ,in casa e fuori, oggi  il volto è unico   ed è quello della sconfitta.

 

Nostro gradito ospite di oggi l’amico giornalista EMILIO BUTTARO, reggino di nascita, ma che dal 90 vive in Emilia Romagna per motivi di lavoro. Collaboratore di alcune testate giornalistiche  quali  Il Messaggero, Il sole 24 ore ,La Stampa. Insieme alla giornalista Anna Briante, ha recentemente pubblicato il libro Venti sfumature di Amaranto.( Nella foto gli autori )

Sembra ieri, eppure è trascorso un mese e mezzo dall'11 agosto quando al Circolo Polimeni, insieme a tanti amici presentavamo il libro "Venti sfumature di amaranto". Attorno alla squadra di Atzori c'era una certa curiosità: qualche settimana prima non erano mancati proclami importanti da parte del presidente Foti e proprio quella sera iniziava la nuova stagione della Reggina, non un'annata qualsiasi ma quella del centenario. La squadra amaranto batteva il Carpi in Coppa Italia 1-0 e gli umori dei tifosi erano indecifrabili come gli obiettivi della squadra. Parlando con alcuni di loro, nessuno voleva sbilanciarsi più di tanto, ognuno preferiva tenere il suo sogno nel cassetto, pensando magari ad alcuni suggestivi momenti della storia amaranto, che insieme all'amica e collega Anna Briante abbiamo cercato di raccontare nel libro.

Sono bastate sette giornate di campionato per spezzare quei sogni e far ripiombare la squadra in piena zona retrocessione, proprio dove l'avevamo lasciata la scorsa stagione. Certo, la dea bendata non è stata spesso al fianco degli amaranto e soprattutto nelle ultime due gare è andato davvero tutto storto: dagli erroracci in più zone del campo alle parate super di Bressan, dalla papera del nostro Benassi alla contestazione finale al termine della prima debacle casalinga. Niente alibi ovviamente ma la stagione del centenario non può essere ricordata come quella delle sconfitte clamorose contro le matricole del campionato. E allora l'augurio più sincero, da reggino vero, che seppur a distanza cerca di seguire le vicende della squadra amaranto, è che ad una partenza tutt'altro che brillante, possa seguire intanto una reazione importante, significativa, per ripartire con una stagione da ricordare come un'ottima annata e magari, chi lo sa, poterci scrivere un altro libro.

 

 

 

NELLA FOTO: Il giornalista Emilio Buttaro e la collega Anna Briante alla presentazione del libro "Venti sfumature d'amaranto"