SE TRE INDIZI FANNO UNA PROVA SIGNIFICA CHE...

09.02.2014 10:21 di  Franco Cleopadre   vedi letture
SE TRE INDIZI FANNO UNA PROVA SIGNIFICA CHE...
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© foto di Federico Gaetano

PREMESSA

Se il recente 7 gennaio ,dopo  il secondo esonero di Atzori  e la nomina del duo Gagliardi –Zanin, mi fosse stato chiesto se  tifavo  per la squadra dei pessimisti o degli ottimisti, probabilmente avrei scelto  i primi . Ritenevo troppo “ una cucina casalinga  e una minestra riscaldata” la soluzione adottata  e  come per  “il calcio minuto per minuto”  cercavo  di  cogliere qualche  segnale  di rafforzamento della squadra . Ma anche  su quel versante tutto lasciava presagire al piccolo cabotaggio, elettroencefalogramma…quasi piatto . Le speranze nel miracolo salvezza  erano ridotte al lumicino e già mi passava per la mente di preparare  la disdetta a Sky . Avevo dimenticato, però, una massima locale “ Chiddu chi bugghi nta pignata u sapi a cucchiara”( quello che bolle nella pentola lo sa il cucchiaio ), per cui oggi, e speriamo fino alla fine di questo tormentato torneo, mi ritrovo a fare un passo indietro. Gagliardi da anni uomo mercato della Reggina ,  conosceva  positività e negatività dello spogliatoio amaranto, per cui avuto l’ OK dalla società ,ha provveduto  a  tagliare i rami secchi  e  depurarlo  dalle eventuali  mele marce. Ancora è  certamente presto per cantare vittoria, ma  se tre  indizi fanno una prova ,devo ammettere che la prova, ieri è stata certificata dai numeri e dai fatti. Perchè ?

PERCHE’ UN PASSO INDIETRO

Avevamo chiuso il girone d’andata  con 14 punti in 21 partite, ovvero  0,67 punti a partita, alias retrocessione diretta. I punti conquistati , finora, in queste tre partite del  2014, sono 7, che significano  media di 2,34 punti a partita . I  45  conquistati fin oggi dal Palermo ( 24 partite ) ,primo in classifica, danno  la media di 1,87.Ma non solo :  al termine del girone d’andata ci separavano 8 punti dalla salvezza diretta, oggi il divario è sceso a 5 pur sapendo che Padova e Novara hanno una partita in meno  e quindi possiamo ipotizzare un futuro non proprio dalle tinte fosche.
Elementari considerazioni   ci incoraggiano  a sperare  in quel miracolo che abbiamo chiesto alla befana e siccome è vecchietta,  ci ha detto di avere pazienza .  Noi  tifosi  non  verremo meno a  quella richiesta …anche se cerchiamo di  individuare settimanalmente luci ed ombre della squadra :

1) A parte qualche errore individuale che però non procura danni, gli uomini  in campo dimostrano di avere idee  di gioco, cuore, anima e polmoni.
2) Potremmo lamentarci per qualche ripartenza  sbagliata, ma nella vita non si può avere tutto.
3) Ai  difensori  vorremmo  ricordare  che su alcune respinte, a volte frettolose, rischiano d’infrangersi  illusioni, speranze, aspettative ,progetti.
4) Il non perfetto stato di forma di qualche calciatore non ci preoccupa perché possiamo contare su valide alternative e se la cinquina ( Gagliardi-Zanin-Grilli-Saffioti-Ocello ) decide di dare qualche settimana di riposo a chi ne ha, forse fisicamente bisogno, non si commette peccato…vero Di Michele ?
5) L’avv.Gagliardi, in fase d’intervista si è sforzato nell’elogiare Zanin, affermando che presto sentiremo parlare di Lui. Ben venga  anche per Lui ( di San Stino di Livenza-Venezia  come Mariotto),  un futuro uguale a quello  di Maestrelli,  Bigon padre e figlio, Scala, Colomba Mazzarri, uomini  le cui fortune sono partite proprio da Reggio…

LA PARTITA

Pur tifando Reggina,  ho ammirato il metronomo della squadra avversaria, ossia quel Fabio Caserta, che ho  incontrato a Melito a fine  Giugno e dal cui incontro  ho maturato  la convinzione che alla Reggina, sarebbe venuto...  anche a piedi ( in quella fase era libero da impegni con altre squadre).Fabio, giocando vertice basso, davanti alla difesa, ci è sembrato proprio l’uomo che abbiamo sempre invocato  per  il centro campo della Reggina ed ancora oggi  mi chiedo  e chiedo  alla società, come mai non  ha  colto a volo la sua ampia disponibilità sia economica  che motivazionale, ad indossare la maglia della Reggina nell’anno del centenario.
L’incontro, considerando l’alta posta in gioco, è stato  combattuto su entrambi fronti. Gli amaranto  hanno cercato  di conquistare uno  tra i  due risultati a loro favorevoli  ( vittoria  o pareggio ) ,mentre  per i locali vittoria significava  continuare a sperare nella salvezza . Pea  parte con il 3-5-2,mentre gli ospiti optano  per il  4-5-1, con Di Michele terminale offensivo .  Il “  primo non prenderle “ del duo  Gagliardi- Zanin  ha spesso  lasciato solo in attacco  Di Michele  che  alla fine ha dato quel  che ha potuto, pur essendo entrato poco in partita. La Reggina  è partita bene, ma dopo i primi 20 minuti ha subito la reazione delle “vespe di Castellamare “  pur difendendosi  con qualche errore in fase di ripartenza.

PRIMO TEMPO
 

13’ una  disattenzione di Barillà  mette Di Carmine, 5 reti nelle ultime 7 gare, nella condizione di battere a rete, ma  Pigliacelli , esce dalla sua area  e  respinge di piede.
27’  Da Silva effettua un lancio su cui fa velo Fishnaller .La palla giunge  a Di Michele  il  cui tiro è debole e centrale  e  Benassi  para senza difficoltà .
 Le azioni offensive dei padroni di casa  partono quasi tutte dai piedi di Caserta , che ben duetta  anche con l’ex  Falco.Sul finire  del primo tempo  Falco,  scheggia la  traversa  calabrese  con un tiro diagonale dalla destra.
Si chiude la prima frazione di gara, senza  grandi sussulti  e la Reggina  in difesa .  Le ripartenze  calabresi si sviluppano  più per linee centrali che laterali , dove   a destra  Da Silva dà qualcosa in meno rispetto a precedenti prestazioni e a sinistra Barillà tiene a bada Zampano e assieme a  Fishnaller  è  più impegnato  a difendere  che ad attaccare.

SECONDO TEMPO

La Reggina parte più decisa e al 47’ Pambou  innesca  un’azione, che viene proseguita da Di Michele . Da quest’ultimo la palla viene offerta a Fishnaller che s’incunea nella difesa avversaria e fa partire dalla sinistra  un forte tiro che attraversa  innocuo tutto lo specchio della porta avversaria, ma è il segnale che la Reggina  non intende subire ,come per buona parte del primo tempo, la pressione  avversaria .Al 64’ i padroni di casa invocano un calcio di rigore per mani in area di Strasser  che la ripresa televisiva  però non documenta a sufficienza. Qualche istante dopo l’altro ex, Lanzaro, fa partire dalle retrovie un lancio per Di Carmine sul quale Ipsa commette fallo. S’incarica per batterlo il solito Caserta  che dalla destra  pennella  un tiro che il nuovo entrato  Di Nardo ,colpisce di testa  e mette in rete per  l’1-0 . Dal 59’  il duo Gagliardi- Zanin aveva  iniziato le sostituzioni  partendo  da Dumitru per infortunio di  Fishnaller , passando successivamente( 67’) a dare maggiore peso in attacco togliendo  un difensore ,Strasser e mettendo un attaccante Gerardi . Per completare la girandola dei cambi all’82’ Sbaffo ha  preso il posto di Barillà. E questi  cambi  sono risultati azzeccati , quando a 6 minuti dal termine  Adejio consegna  la palla a Sbaffo  che superato  un avversario  la smista per Gerardi  che di destro ed in diagonale batte  l’incolpevole Benassi. I minuti finali sono palpitanti e la partita rimane in bilico anche dopo che all’87’ Sbaffo è a tu per tu con Benassi  ed il portiere locale salva la sua porta dalla sconfitta  e al 89’ Lucioni  colpisce alle gambe Falco e ciò gli costa il rosso diretto. Chiudiamo queste note complimentandoci con gli amaranto, compresa  la new entry, Dumitru che ha dimostrato di avere i numeri  per stare in questa Reggina .  Il più bel segnale che la squadra ha dato è stato  che subito  il goal, non si  è disunita, ha continuato a lottare  dimostrando  di credere  nelle proprie possibilità . Sabato  avremo ospite quel Trapani che all’andata ci ha rifilato 4 reti  .Il tifoso non chiede vendetta, ma che prosegua la striscia positiva e la scalata alla classifica…