REGGINA, QUALE DOMANI ?

17.11.2013 14:15 di Franco Cleopadre   vedi letture
REGGINA, QUALE DOMANI ?
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© foto di Federico Gaetano

Se il famoso genio della lampada di Aladino mettesse assieme le competenze di Lippi, Guardiola e Mourinho, per risollevare le sorti di questa derelitta Reggina, la classifica alla fine, non subirebbe grandi sussulti. In molti, Società compresa, hanno individuato la causa, nella cattiva gestione di Gianluca Atzori ,e si sono scandalizzati quando ebbe a dire che la squadra non poteva stare neanche tra le prime 12 del torneo.

I fatti, ad oggi, danno pienamente ragione al tecnico di Collepardo. Non è nel modulo, nelle motivazioni dei singoli, che si annida il male, quanto nelle caratteristiche o se si preferisce, nella loro modesta qualità .Totò diceva è la somma che fa il totale, e in questa squadra, molti dei singoli addendi che formano la somma, hanno tutte  le caratteristiche per crescere, ma in loro ,in questa fase, albergano diverse paure : di sbagliare, dei fischi del Granillo, di tirare in porta. Spesso primeggia la voglia di disfarsi il prima possibile della palla per affidarla al compagno più vicino, perdendo l’attimo propizio per far ripartire l’azione.Il calcio è fantasia, creatività, imprevediblità, qualità che spesso mancano a questa squadra. Troppe paure. A volte troppi individualismi, mancanza di fantasia nell’organizzazione di gioco, appoggi senza precisione o costrutto logico, difesa colabrodo ( la penultima del torneo ), attacco spesso evanescente, tutte caratteristiche che non fanno ben sperare per il futuro. Se si vuole invertire la rotta, occorre rivoltare a gennaio la squadra come un calzino, avendo come obiettivo dichiarato LA SALVEZZA, distinguendo cioè nettamente tra volontà , realtà e potenzialità individuali.Altrimenti la domanda è: Reggina, quale domani ?

Il Palermo, non ci è sembrata quella squadra ammazza campionato che tutti ci attendevamo. E’ vero che mancava di pedine importanti come  Dybala,Hernandez e Belotti, ma anche la Reggina aveva una difesa raccogliticcia  con Benassi reduce da…un infortunio e  l’esordiente Gentili. Tuttavia ,Benassi ,se non avesse commesso l’errore finale che ha decretato il secondo goal del Palermo, ad opera di Milanovic all’89’, avrebbe meritato senza dubbio la palma del migliore della Reggina. Palma che non spetta di certo alla quaterna arbitrale che ha penalizzato la squadra di Castori oltre misura. Partendo dalla ingiusta ammonizione di De Rose al 15’ per passare  al 19’ quando fischia un fallo di Adejo su Lafferty non vedendo che Lafferty antecedentemente aveva appioppato una manata sul viso di Adejo,prima di tuffarsi o al 34’ quando fischia a Foglio un fuorigioco inesistente.Ma l’opera d’arte  l’arbitro assieme  all’assistente e al quarto uomo, la compiono all’81’ quando non vedono che Andelkovic a meno di due metri dalla sua linea di porta, alza il braccio sinistro e intercetta il tiro di Di Michele. E al danno la beffa con l’espulsione di Castori e l’ammonizione di Foglio. Questo non è sport. In regime carcerario, si chiama 41 bis, ovvero punizione nella punizione.

Sorge il naturale sospetto che la triade abbia giocato la vittoria e non il pareggio o la sconfitta della squadra rosanero. L’errore umano si può ammettere per uno, ma che nessuno dei tre si sia avveduto del rigore nettissimo, la cosa puzza. Per accettare la tesi della svista collettiva, dovremmo pensare  che potrebbe  trattarsi di soggetti  da essere sottoposti ad approfondita visita oculistica o neurologica.

Nella parte iniziale di questo commento abbiamo espresso giudizi negativi sulla Reggina, intesi per ciò che ha fatto vedere in queste 14 partite, ovvero un terzo esatto del torneo. Per onestà intellettuale dobbiamo però dire che ieri, nel secondo tempo, ha messo spesso alle corde l’avversario, anche se raramente è arrivata al tiro. E con altrettanta onestà rileviamo che  la squadra, anche se sotto di un goal, non si è sfiduciata, ha continuato a lottare e se al 64’ Di Michele avesse realizzato la possibile rete, oggi staremmo a fare altri discorsi Ma qualche domanda ce la riponiamo : Come mai i nostri avanti vengono spesso pescati in fuorigioco e ciò avviene raramente per gli avanti avversari ? E’ possibile che prima Atzori ed oggi Castori,non  riescono a risolvere questo problema ? Perché ,quando si entra nell’area avversaria difetta la lucidità? Il modulo 4-4-2  preferito da Castori, comporta  giocare con la squadra corta in entrambi le fasi per cui è più semplice ,dopo la riconquista della palla, portare  i centrocampisti e i difensori  a battere a rete. Perché ciò non avviene per la Reggina ? Perché spesso si cerca il fraseggio con l’esterno e non si tenta la via della rete alla ricerca del tiro risolutore ?