QUALE 2014 PER QUESTA DERELITTA REGGINA ?

01.12.2013 18:02 di Franco Cleopadre   vedi letture
QUALE 2014 PER QUESTA DERELITTA REGGINA ?
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© foto di Federico Gaetano


Probabilmente in molti si staranno chiedendo dove andrà a finire questa Reggina. La nostra risposta prevede  due ipotesi  realizzabili al 65% ed una terza  che di probabilità di realizzazione ne ha poche. La prima immagina  la perdita della categoria, la seconda , conseguenza  della prima, il calo di interesse da parte della tifoseria nei confronti della nuova realtà di Lega Pro ,e l’iter che tutti conosciamo di Messina, Catanzaro, ecc, la terza l’ingresso nella Società di nuove risorse e quindi nuovi investimenti  che consentano l’arrivo di gente  affamata  e affermata  in categoria, come  lo Spezia di ieri ci ha insegnato . Calciatori come Leali, Lisuzzo, Baldanzeddu, Migliore, Sansovini, Ebagua,  non si comprano al supermercato, o con i saldi di fine stagione, ma a mercato aperto e  il portafoglio in mano.La Reggina necessita  di 6-7 calciatori di qualità, da distribuire in tutti i ruoli, nessuno escluso .

L’INSEGNAMENTO DELLA PARTITA DI IERI

Si, di questo bisogna certamente parlare, perché  da quando la squadra di Stroppa ,ha subito il goal, ovvero a meno di un minuto dall’inizio ad opera di Maicon, non ha mai deposto le armi, come è spesso accaduto alla Reggina .Ci ha creduto e già nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, ha messo sotto la squadra amaranto, facendo capire, a chiare lettere, che non intendeva pervenire alla terza sconfitta consecutiva. E  lo stesso, grosso modo, era avvenuto con il Pescara, come scrive Paolo Citra nel suo intervento.

IL LUPO E IL BRANCO

Nel corso della gara i calciatori amaranto , sia sul piano individuale  che su quello collettivo, hanno dimostrano  che ormai , la sconfitta, non è più un evento da evitare, bensì  è parte integrante dell’ordinaria amministrazione , per cui NULLA OSTA  che si lasci il terreno di gioco da sconfitti, al massimo qualche fischio, ma lo stipendio arriva lo stesso, a porte chiuse, a porte aperte, in ritiro, in silenzio stampa…  Lo scrittore inglese Rudyard  Kipling  ha scritto che “ la forza del lupo è il branco, e la forza del branco è il lupo “ .In questa squadra  non riusciamo a vedere  né il lupo, né il branco. Non si spiegano altrimenti  la  mancanza  di carattere, di personalità , di verticalizzazioni, rinvii e ripartenze  alla cieca  ,carenza  di aggressività , entusiasmo,  penetrazione in area avversaria ( anche per l’ assoluta incapacità della linea mediana di fornire agli attaccanti palloni giocabili ) che dovrebbero  rappresentare  il  punto di forza  vista la posizione in classifica.

IPOTESI PER IL 2014

Nulla vieta che a Gennaio  il gruppo muti la sua fisionomia,  non solo per la rottura dei rapporti interpersonali , se ne esistono le condizioni, ma anche  per il cambiamento in corsa degli obiettivi societari. Secondo noi è inutile sperare  nel miglioramento graduale della squadra, fatto di piccoli ritocchi quotidiani,  che con il tempo possono  tradursi  in risultati migliori . Ci abbiamo tutti  sperato e per primo Atzori, che ciò avvenisse ,ma ad oggi  ci troviamo in fondo al  sacco .

UN PASSO INDIETRO E NON DUE AVANTI

Ma, la domanda che ci poniamo anche è : Chi in estate ha costruito questa squadra aveva idea di cosa significasse  affrontare un campionato di serie B, specie di vertice, per come erano state le dichiarazioni del ex Presidente Foti ? Oltre al calendario Panini, quale strumento  è stato utilizzato  nella scelta dei singoli calciatori, distinti per ruolo, caratteristiche , carriera ?  Escludendo che ci sia rivolto a qualche Onlus  e chiesto consigli sulla scelta degli  uomini, all’ ultimo usciere arrivato, troppe scommesse,  si sono volute giocare  e al momento risultano perse  ai fini della classifica.

LE SCOMMESSE PERSE  DALLO STAFF TECNICO AMARANTO

Ci riferiamo  espressamente  alla condizione di forma di alcuni ( Benassi, Cocco, Sbaffo, Strasser ), all’aver voluto lanciare per fare cassa , troppi elementi della primavera  quasi in contemporanea ( Louzada, Di Lorenzo, Dall’Oglio, Maicon ), perché  poi andare  in Uruguay e comprare Caballero , spesso spedito in tribuna  ?  O  in Spagna per prelevare Maza, messo li nella vigna a far da palo, per dirla con il poeta Giuseppe Giusti  ? O l’ aver voluto puntare sul gioiellino del Lecce, Falco per poi inutilizzarlo ? I risultati ci dicono  che i tecnici della Reggina, che tali non saranno  solo per definizione, hanno sbagliato i  calcoli e  risuona ancora  alle nostre orecchie  la disponibilità di Giugno  di  Fabio Caserta, a trasferirsi alla Reggina, prima di rinnovare con la Juve Stabia e  che avrebbe garantito impegno, qualità, attaccamento alla maglia, garanzie per lo spogliatoio .
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QUALCHE  NOTA SULLA PARTITA

Sulla partita non ci rimane che sottolineare che il primo goal subito dalla Reggina, non ci è sembrato imparabile e forse un più potente colpo di reni l’avrebbe messo a lato e il secondo  è apparso   frutto  di  una maggiore volontà, sinonimo di maggiore tempismo , da parte di Ebagua di metterla in rete in barba all’intervento  , un po’ morbido, di IPSA, che noi avevamo  ben   visto  agli inizi ma le cui quotazioni sono ampiamente calate nel tempo. Probabilmente  senza l’infortunio di Lucioni ,al quale auguriamo un pronto rientro in squadra, le cose sarebbero andate diversamente. Castori o chi per Lui, si potranno inventare  qualunque modulo, ma l’autentico problema  sta nella testa dei giocatori, che non riusciranno a metterla in rete, neanche se  spostano  i pali a 50 metri di distanza  l’uno dall’altro… 

Nostro gradito ospite di oggi, l’ amico , PAOLO CITRA, noto giornalista ed opinionista televisivo.

Contro lo Spezia gli amaranto vanno ancora a picco incassando la seconda sconfitta consecutiva casalinga bissando il k.o subito dal Palermo. Tre i k.o casalinghi sotto la gestione Castori, una sola vittoria contro il Padova, appena quattro su diciotto i punti raccolti dall'arrivo dell'ex tecnico del Varese. Ad oggi il cambio in panchina non ha sortito alcun effetto anzi i risultati sono peggiori per non parlare del gioco,a tratti imbarazzante. Contro lo Spezia non è  bastato trovare il vantaggio neanche dopo un minuto di gioco grazie a Maicon, al primo centro in maglia amaranto. Già contro il Pescara la Reggina era riuscita a portarsi in vantaggio salvo poi subire la rimonta, palesando ancora una volta una fragilità difensiva preoccupante e un attacco in cui senza le giocate di Di Michele e' praticamente nullo causa un Cocco mai pervenuto e Gerardi. Castori dopo una settimana di lavoro top secret ha provato a restituire certezze alla squadra abbandonando la tanto amata difesa a quattro per riproporre il vecchio 3-5-2,utile per consentire l'impiego di Colucci affiancato dalla corsa di Rigoni e Sbaffo. L'inizio gara aveva fatto pensare che il cambio tattico potesse proporre qualcosa di diverso ma è stato un fuoco di paglia. Discreta mezz'ora di gioco poi già nel primo tempo le avvisaglie sono giunte puntuali attraverso Sansovini ed Ebagua. Tendenza confermata nella ripresa: tredici i minuti necessari allo Spezia per ribaltare il risultato grazie a Migliore ed Ebagua con la difesa amaranto sempre troppo morbida e puntualmente bucata. Con poco la squadra di Stroppa ha portato a casa i tre punti perché  anche col tridente pesante Di Michele-Cocco-Gerardi gli uomini di Castori mai hanno impensierito Leali, vagamente preoccupato da un colpo di testa di Gentili, entrato per sostituire l'infortunato Lucioni. Indipendentemente dai moduli continuano ad emergere sempre le lacune di un organico che, ad oggi,vale il penultimo posto in classifica in compagnia del Padova. Uno shock per chi pensava di poter lottare per vincere ma i numeri, seppur freddi, sono sempre inesorabili. L’ennesimo ribaltone in panchina sembra scongiurato; Castori al momento rimane ma la durissima trasferta di Brescia probabilmente sarà decisiva per il futuro del tecnico marchigiano.