QUALE 2014 PER QUESTA DERELITTA REGGINA ?
Probabilmente in molti si staranno chiedendo dove andrà a finire questa Reggina. La nostra risposta prevede due ipotesi realizzabili al 65% ed una terza che di probabilità di realizzazione ne ha poche. La prima immagina la perdita della categoria, la seconda , conseguenza della prima, il calo di interesse da parte della tifoseria nei confronti della nuova realtà di Lega Pro ,e l’iter che tutti conosciamo di Messina, Catanzaro, ecc, la terza l’ingresso nella Società di nuove risorse e quindi nuovi investimenti che consentano l’arrivo di gente affamata e affermata in categoria, come lo Spezia di ieri ci ha insegnato . Calciatori come Leali, Lisuzzo, Baldanzeddu, Migliore, Sansovini, Ebagua, non si comprano al supermercato, o con i saldi di fine stagione, ma a mercato aperto e il portafoglio in mano.La Reggina necessita di 6-7 calciatori di qualità, da distribuire in tutti i ruoli, nessuno escluso .
L’INSEGNAMENTO DELLA PARTITA DI IERI
Si, di questo bisogna certamente parlare, perché da quando la squadra di Stroppa ,ha subito il goal, ovvero a meno di un minuto dall’inizio ad opera di Maicon, non ha mai deposto le armi, come è spesso accaduto alla Reggina .Ci ha creduto e già nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, ha messo sotto la squadra amaranto, facendo capire, a chiare lettere, che non intendeva pervenire alla terza sconfitta consecutiva. E lo stesso, grosso modo, era avvenuto con il Pescara, come scrive Paolo Citra nel suo intervento.
IL LUPO E IL BRANCO
Nel corso della gara i calciatori amaranto , sia sul piano individuale che su quello collettivo, hanno dimostrano che ormai , la sconfitta, non è più un evento da evitare, bensì è parte integrante dell’ordinaria amministrazione , per cui NULLA OSTA che si lasci il terreno di gioco da sconfitti, al massimo qualche fischio, ma lo stipendio arriva lo stesso, a porte chiuse, a porte aperte, in ritiro, in silenzio stampa… Lo scrittore inglese Rudyard Kipling ha scritto che “ la forza del lupo è il branco, e la forza del branco è il lupo “ .In questa squadra non riusciamo a vedere né il lupo, né il branco. Non si spiegano altrimenti la mancanza di carattere, di personalità , di verticalizzazioni, rinvii e ripartenze alla cieca ,carenza di aggressività , entusiasmo, penetrazione in area avversaria ( anche per l’ assoluta incapacità della linea mediana di fornire agli attaccanti palloni giocabili ) che dovrebbero rappresentare il punto di forza vista la posizione in classifica.
IPOTESI PER IL 2014
Nulla vieta che a Gennaio il gruppo muti la sua fisionomia, non solo per la rottura dei rapporti interpersonali , se ne esistono le condizioni, ma anche per il cambiamento in corsa degli obiettivi societari. Secondo noi è inutile sperare nel miglioramento graduale della squadra, fatto di piccoli ritocchi quotidiani, che con il tempo possono tradursi in risultati migliori . Ci abbiamo tutti sperato e per primo Atzori, che ciò avvenisse ,ma ad oggi ci troviamo in fondo al sacco .
UN PASSO INDIETRO E NON DUE AVANTI
Ma, la domanda che ci poniamo anche è : Chi in estate ha costruito questa squadra aveva idea di cosa significasse affrontare un campionato di serie B, specie di vertice, per come erano state le dichiarazioni del ex Presidente Foti ? Oltre al calendario Panini, quale strumento è stato utilizzato nella scelta dei singoli calciatori, distinti per ruolo, caratteristiche , carriera ? Escludendo che ci sia rivolto a qualche Onlus e chiesto consigli sulla scelta degli uomini, all’ ultimo usciere arrivato, troppe scommesse, si sono volute giocare e al momento risultano perse ai fini della classifica.
LE SCOMMESSE PERSE DALLO STAFF TECNICO AMARANTO
Ci riferiamo espressamente alla condizione di forma di alcuni ( Benassi, Cocco, Sbaffo, Strasser ), all’aver voluto lanciare per fare cassa , troppi elementi della primavera quasi in contemporanea ( Louzada, Di Lorenzo, Dall’Oglio, Maicon ), perché poi andare in Uruguay e comprare Caballero , spesso spedito in tribuna ? O in Spagna per prelevare Maza, messo li nella vigna a far da palo, per dirla con il poeta Giuseppe Giusti ? O l’ aver voluto puntare sul gioiellino del Lecce, Falco per poi inutilizzarlo ? I risultati ci dicono che i tecnici della Reggina, che tali non saranno solo per definizione, hanno sbagliato i calcoli e risuona ancora alle nostre orecchie la disponibilità di Giugno di Fabio Caserta, a trasferirsi alla Reggina, prima di rinnovare con la Juve Stabia e che avrebbe garantito impegno, qualità, attaccamento alla maglia, garanzie per lo spogliatoio .
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QUALCHE NOTA SULLA PARTITA
Sulla partita non ci rimane che sottolineare che il primo goal subito dalla Reggina, non ci è sembrato imparabile e forse un più potente colpo di reni l’avrebbe messo a lato e il secondo è apparso frutto di una maggiore volontà, sinonimo di maggiore tempismo , da parte di Ebagua di metterla in rete in barba all’intervento , un po’ morbido, di IPSA, che noi avevamo ben visto agli inizi ma le cui quotazioni sono ampiamente calate nel tempo. Probabilmente senza l’infortunio di Lucioni ,al quale auguriamo un pronto rientro in squadra, le cose sarebbero andate diversamente. Castori o chi per Lui, si potranno inventare qualunque modulo, ma l’autentico problema sta nella testa dei giocatori, che non riusciranno a metterla in rete, neanche se spostano i pali a 50 metri di distanza l’uno dall’altro…
Nostro gradito ospite di oggi, l’ amico , PAOLO CITRA, noto giornalista ed opinionista televisivo.
Contro lo Spezia gli amaranto vanno ancora a picco incassando la seconda sconfitta consecutiva casalinga bissando il k.o subito dal Palermo. Tre i k.o casalinghi sotto la gestione Castori, una sola vittoria contro il Padova, appena quattro su diciotto i punti raccolti dall'arrivo dell'ex tecnico del Varese. Ad oggi il cambio in panchina non ha sortito alcun effetto anzi i risultati sono peggiori per non parlare del gioco,a tratti imbarazzante. Contro lo Spezia non è bastato trovare il vantaggio neanche dopo un minuto di gioco grazie a Maicon, al primo centro in maglia amaranto. Già contro il Pescara la Reggina era riuscita a portarsi in vantaggio salvo poi subire la rimonta, palesando ancora una volta una fragilità difensiva preoccupante e un attacco in cui senza le giocate di Di Michele e' praticamente nullo causa un Cocco mai pervenuto e Gerardi. Castori dopo una settimana di lavoro top secret ha provato a restituire certezze alla squadra abbandonando la tanto amata difesa a quattro per riproporre il vecchio 3-5-2,utile per consentire l'impiego di Colucci affiancato dalla corsa di Rigoni e Sbaffo. L'inizio gara aveva fatto pensare che il cambio tattico potesse proporre qualcosa di diverso ma è stato un fuoco di paglia. Discreta mezz'ora di gioco poi già nel primo tempo le avvisaglie sono giunte puntuali attraverso Sansovini ed Ebagua. Tendenza confermata nella ripresa: tredici i minuti necessari allo Spezia per ribaltare il risultato grazie a Migliore ed Ebagua con la difesa amaranto sempre troppo morbida e puntualmente bucata. Con poco la squadra di Stroppa ha portato a casa i tre punti perché anche col tridente pesante Di Michele-Cocco-Gerardi gli uomini di Castori mai hanno impensierito Leali, vagamente preoccupato da un colpo di testa di Gentili, entrato per sostituire l'infortunato Lucioni. Indipendentemente dai moduli continuano ad emergere sempre le lacune di un organico che, ad oggi,vale il penultimo posto in classifica in compagnia del Padova. Uno shock per chi pensava di poter lottare per vincere ma i numeri, seppur freddi, sono sempre inesorabili. L’ennesimo ribaltone in panchina sembra scongiurato; Castori al momento rimane ma la durissima trasferta di Brescia probabilmente sarà decisiva per il futuro del tecnico marchigiano.