PROIEZIONI SUL FUTURO AMARANTO
La terra promessa” o “ il Paese dei balocchi “per la serie B si sono trasferiti quest’anno a Reggio. Reggio e la Reggina hanno costruito la fortuna di tante squadre, a partire da quel Varese che oggi si lecca le ferite della sconfitta di Brescia ,il che potrebbe significare per i Lombardi, play out.
E’ vero che il prossimo sabato gli stessi avranno lo scontro diretto con il Novara, ma nell’ultima della stagione, le due squadre affronteranno il Siena e il Bari, formazioni economicamente inguaiate come la Reggina, ma che a differenza degli uomini della cinquina (Atzori, Castori, Atzori, Gagliardi-Zanin ) non solo non retrocedono , ma non hanno perso le speranze di disputare i play off. Ma che c’entrano questi discorsi con la Reggina, dirà il lettore ? C’entrano ,perché ci consentono di dimostrare come nel calcio per prosperare, non basta fare investimenti, ed in tal senso Varese e Novara ne sono un esempio, o avere ristrettezze economiche come Siena e Bari c’insegnano, o affidarsi a mani esperte come Ternana ( Tesser ) e Spezia ( Mangia ) confermano, bensì è indispensabile avere un po’ di fortuna e ciò presumibilmente, si avvera, quando alle spalle della squadra c’è una buona organizzazione societaria e lo spogliatoio funziona senza attriti, gelosie o divergenze. Diceva Nereo Rocco, che tutte le squadre che si rispettano, sono costruite , attorno a tre giocatori importanti : Il portiere, il regista di centro campo e il centro avanti, figure che nella Reggina sono state assenti specie nel girone d’andata. Benassi, Colucci e Cocco hanno tradito le attese di chi sperava in loro. A Gennaio sono arrivati Pigliacelli, Barillà , Dumitru e Frascatore e si è visto qualche miglioramento, ma non al punto da prosciugare il pantano, nel quale si era cacciata la squadra. Se a questo si aggiungono i problemi di liquidità societari , non si può che condividere quanto espresso dallo stesso Rocco “ Un giocatore invecchia precocemente se si sente abbandonato ”.E così è stato : dopo la sosta invernale le vittorie esterne di Bari e Carpi, avevano fatto rinascere la speranza , ma la Società non ha colto il momento per caricare l’ambiente, con promozioni di vario tipo e piano piano ,la curva dell’entusiasmo, si è abbassata, fino a divenire prossima allo zero.
RUOLO DELLA DEA BENDATA
Certamente “Il Palazzo “ ha dato anche la spallata attraverso arbitraggi “infelici” e spesso la dea bendata ci ha messo lo zampino. E’ il caso , ad esempio, di sabato contro il Cesena , quando una traversa e due pali hanno detto no al pareggio amaranto,che sarebbe stato certamente meritato dopo l'iniziale goal di Lucioni,pareggiato dall' ex Cascione al 45' e che ha fatto pendere la bilancia per i Romagnoli al 55' con il goal del subentrato Rodriguez. Non che la classifica sarebbe cambiata ,ma non avremmo registrato la sconfitta annuale n° 23 che giriamo agli amanti delle statistiche per sapere se è il record per questi primi 100 anni di vita della Reggina 1914. Record o non record ,la Reggina vista sabato, ci è complessivamente piaciuta e se avesse giocato sempre con la stessa intensità, probabilmente oggi staremmo a fare altri discorsi. L'allenatore avversario Bisoli, nelle interviste del dopo partita, ha detto che è facile giocare in assenza di obiettivi ma noi aggiungiamo che i ragazzini del S.Agata, Di Lorenzo (64' Condemi), Coppolaro , Bochniewicz, Pambou, Dall'Oglio, ovvero il probabile futuro amaranto, ci sono piaciuti e non comprendiamo come si sia fatto ritornare a Reggio Zandrin per fargli fare sempre panchina...tranne , pur non essendo della Reggina, che ci sia la prospettiva della permanenza a Reggio Di Pigliacelli, anche in Lega Pro.
LA REGINA DELLA REGGINA
Ritornando con la memoria agli anni d’oro della serie A, non si può disconoscere che allora c’era un Presidente che faceva solo il Presidente e non da padre, figlio e Spirito Santo .Gabriele Martino era l’uomo mercato, che pur la Società appoggiandosi alla GEA dei figli di Moggi e di Lippi per gli acquisti, era sempre vicino al Presidente,almeno nelle vesti di primo consigliere. Franco Iacopino per 42 anni alla Reggina, lo vedevamo sempre in campo, pronto a fare da parafulmine e risolvere qualunque problema . Allenatore è stato per più anni Franco Colomba, sostituito nel cuore dei Reggini da Mazzarri nell'anno della penalizzazione.Ma cosa avevano in comune questi personaggi per fare tanta strada in serie A ?. La proprietà caratteristica era che ognuno svolgeva il suo ruolo, senza invadere il campo altrui. Dal ritorno in B, abbiamo appreso più volte, che la formazione mandata in campo non è stata sempre quella voluta dall’allenatore, bensì quella“ ipotizzata/sponsorizzata “ ora da Giacchetta ora dallo stesso Presidente. Ciò potrebbe aver significato “ inquinare “ gli equilibri interni .
COSA CHIEDE OGGI IL TIFOSO ?
Il tifoso è oggi desideroso di sapere quale sarà il futuro della Reggina se si riuscirà a superare l’attuale momento, legato, sembra,principalmente a debiti pregressi . Sul futuro si pone domande su :
1) La riorganizzazione societaria ( sia amministrativa che tecnica ).
2) La presenza di calciatori di qualità.
3) La creazione di un clima “ salubre “ all’interno dello spogliatoio.
4) Il giusto mix tra giovani e meno giovani .
Sulla riorganizzazione societaria dal punto di vista amministrativo, trattandosi di una S.P.A, specie se dovessero subentrare nuovi soci, tutto è possibile e, forse, neanche Foti , ad oggi, può dare risposte certe. Per la parte tecnica a livello dirigenziale : Giacchetta farebbe bene a guardarsi intorno ,ritenendo la gran massa dei tifosi ,che la sua permanenza a Reggio, è prossima al capolinea. Gagliardi è in scadenza di contratto ed ancora non si parla di rinnovo . Zanin ? Come allenatore circola con insistenza la voce su una vecchia ( si fa per dire ) bandiera amaranto : Ciccio Cozza. Ciò è avallato dalle sue ripetute presenze al S.Agata e quale ospite/commentatore nel corso della partita per RadioTouring con Rocco Musolino.
Il settore che a nostro modo di vedere ha bisogno del maggiore restailing è il centro campo dove Fabio Caserta potrebbe rappresentare la manna dal cielo, considerando la serietà professionale, le capacità tecniche e il ruolo che potrebbe avere all’interno dello spogliatoio .Non ci stancheremo mai di credere che con Caserta in squadra, probabilmente ,l’andamento di quest’anno sarebbe stato diverso. A chi antepone l’età alla qualità ricordiamo : Caserta (1978),Di Michele ( 76 ), Di Natale( 77 ) Totti (76 ), ecc.
PROIEZIONI SUL FUTURO AMARANTO
L’organico ha bisogno di una buona cura dimagrante. Mazzarri giocava con 16/17 uomini. Partendo dal portiere ci sarà il rientro di Baiocco e Kovacik .In ogni caso attendiamo un portiere attento, reattivo, abile tanto fra i pali che nelle uscite. In difesa non ci dispiacerebbe la conferma di Di Lorenzo, Lucioni, Bocniewc. A centrocampo abbiamo più volte apprezzato l’anima ed il cuore di Barillà e la mobilità di un crescente Pambou. In attacco, qualora per fare cassa, dovesse svanire Arrighini, non ci dispiacerebbe rivedere in un ipotetico 4-3-2-1- Fishnaller, atto a coprire il campo in ampiezza e profondità, supportato da due mezze punte portatrici di fantasia ed imprevedibilità nel gioco offensivo . Stiamo sognando o siam desti ? " Henry Ford amava affermare che “ Anche un errore può rivelarsi cosa necessaria per raggiungere il risultato". Speriamo che questo aforisma possa rivelarsi utile per l’attuale o la rinnovata dirigenza amaranto, non dimenticando che l’allora Presidente Foti, in occasione di una delle ultime partite in casa con il Cesena ( ci sembra l'ultimo anno di serie A ), ebbe ad enunciare la famosa equazione A+B=C. Bravo Presidente !. L’equazione è ampiamente verificata, dal momento in cui dopo 9 anni di A e molti di B, ci ritroviamo in serie C o Lega Pro, che dir si voglia.Sig. Foti, nella nuova veste di Patron , ha per caso in mente qualche nuova equazione ? Non ci faccia attendere troppo ,per cortesia!...