Pioggia, vento e freddo, non sono attenuanti che giustificano la mancanza di gioco

24.11.2013 17:53 di  Franco Cleopadre   vedi letture
Pioggia, vento e freddo, non sono attenuanti che giustificano la mancanza di gioco
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© foto di Federico Gaetano

I giudizi sulla partita con il Cittadella sono discordanti. C’è chi come Sbaffo o l’allenatore in seconda Jozic, ritengono che la partita sia stata condizionata dalle avverse condizioni climatiche, e quindi pioggia, vento e freddo l’hanno fatta da padroni e chi come noi, osserva, che nel corso della partita ,ha faticato a tenere gli occhi aperti, quindi non addormentarsi ,nell’attesa dell’eventuale episodio, a favore dell’una o dell’altra squadra. L’incontro nella città murata, è stato decisamente insipido, come le pietanze di chi soffre di pressione alta. L’unico conforto che ci sorregge ,è che finalmente la squadra non ha subito goal in trasferta. Ma le domande che ci poniamo sono : Quanti tiri sono arrivati a Benassi ? Può bastare questo per una squadra che naviga in zona retrocessione diretta ? La risposta alla prima è : prossimi allo zero. Non vogliamo con questo sminuire il valore della difesa, dove ha primeggiato un eccellente Lucioni, ma non possiamo non riconoscere che la fase offensiva avversaria, si è fatta sentire dal 55’ , quando Foscarini ha sostituito De Leidi con Di Roberto. Prima, encefalogramma piatto , per entrambi i contendenti, quindi più che ordinaria amministrazione per i due portieri. Alla seconda domanda la risposta è anche negativa, perché per raggiungere i 48 punti, quota salvezza dell’anno scorso, occorre una media di 1,14 punti a partita e al momento la media della Reggina è di 0.86 ,il che fa presupporre 36 punti finali...ovvero Lega Pro... Seconda Divisione.

LA LINEA DI CENTROCAMPO

La partita di Cittadella, conferma i soliti problemi di costruzione e penetrazione in area di rigore avversaria. Strasser al posto di Rigoni, incide sulle ripartenze, meno del due di spade quando la briscola è a coppe, mentre un maggior suo contributo arriva in fase d’interdizione. Ci si attendeva da Lui il salto di qualità, ma probabilmente con Lui, Cocco, e più di qualche altro, la Reggina il salto lo farà a ritroso, ritornando,come sopraddetto, sui campi della Lega Pro. Mancano i sincronismi in fase di possesso e si evidenziano scelte di tempo…improprie in fase di ripartenza . Reggio d’estate vive anche di turismo. Avevamo proprio bisogno di tre turisti invernali come Maza ,Caballero e Falco ? A Crotone Maza aveva dato segni positivi e ad oggi diciamo : Chi l’ha più visto ? Missiroli ,prima di approdare in serie A, è stato un anno a Treviso, dove ha acquistato fiducia ed autostima. Potrebbe accadere lo stesso per Dall’ Oglio , come è accaduto per De Rose dopo un anno di Lecce  e che oggi e l'unico a salvarsi di questo centrocampo amaranto ?

PECCHE DI QUESTA SQUADRA

Pioggia, vento e freddo sono attenuanti che non giustificano la mancanza di gioco. Dove sono gli inserimenti dei centrocampisti, la convinzione e il gioco sulle fasce, la concretezza nell’impostazione in fase offensiva ? Perché il volersi liberare della palla, senza metterci un po’ di testa ? Perché l’incapacità a finalizzare e a sapersi smarcare tra le linee avversarie, creando superiorità numerica nell’ 1 vs 1 ? Qualcuno potrà obiettare che queste qualità sono, forse possedute, dal Barcellona e noi aggiungiamo che ci accontenteremmo che la Reggina, ne possedesse almeno 2 di esse ,a libera scelta.

IL MODULO

E’ risaputo che il modulo che ciascuna squadra adotta è influenzato dalle caratteristiche degli attaccanti. Castori predilige il 4-4-2 dove in fase offensiva si dovrebbero sfruttare le corsie laterali per servire le punte con cross dal fondo. Dove è oggi , questo gioco per la Reggina ? Di fasce, conosciamo solo quelle che le nostre madri applicavano un tempo ,alla nascita alle gambe, per evitare che si formassero storte. Dove sono le palle filtranti dei centrocampisti ? Dove sono i tiri in porta da fuori area ? Dove è la penetrazione alta o bassa che sia ? Raramente i lanci del reparto arretrato innescano azioni offensive, senza sottovalutare che le piroette di Di Michele non fanno più storia e la staticità di Cocco è spesso disarmante.

CHE IDEA ABBIAMO DI QUESTA REGGINA

L’idea che ci siamo fatta di questa squadra è equivalente a quella di un oggetto di vetro intero e successivamente rotto e incollato. La differenza tra il primo ed il secondo sta nel suono calante del secondo rispetto a quello brillante del primo, se si dà un colpetto con il pollice ed il medio. L’oggetto dal suono brillante all’esordio contro il Bari, si è via ,via, ridimensionato ,fino a raggiungere con le tre sconfitte interne, la rottura.

PER LA SALVEZZA DELLA CATEGORIA

Se si vuole salvare la categoria, la squadra va rifondata alla riapertura delle liste . E’ inutile sperare nel rilancio di alcuni che compongono l’attuale rosa. Al momento danno quello che è nelle loro possibilità, ma ciò non è sufficiente per questa Reggina ,con un piede in Lega Pro. In settimana l’azionista di maggioranza, Foti, ha fatto sapere che è in contatto con imprenditori del Nord-Est per l’ingresso di forze nuove in società. Che siano parenti, amici, conoscenti o gente in cerca di fortuna, a noi non interessa, purché siano portatrici  di nuove idee e risorse a questa organizzazione , oggi muru cu muru cu spitali ( oggi muro con muro con l’ospedale ). Ci rifiutiamo di credere trattarsi di un’altra trovata della dirigenza per risollevare il morale dell’ambiente. Attendiamo la posa della prima,…seconda , terza e quarta pietra, prima di valorizzare/accreditare ai nostri occhi l’evento , che potrebbe realmente avere l’effetto della scossa,… che al momento non è arrivata .

LA GIUSTIZIA SPORTIVA

Oggi il mondo del calcio non è più dominato dalla passione, bensì dal potere. Il  suo braccio prevale anche all’interno della cosiddetta giustizia sportiva...come il caso Palermo c’insegna. Come ebbe a dire Giolitti "Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano” e il caso Palermo lo verifica, dove per i rosanero la legge è stata interpretata e per la Reggina applicata, con la squalifica di Castori e l’ammonizione di Foglio.

Nostro gradito ospite di oggi l’amico Franco Caccamo, presente a Cittadella e che ha commentato la partita assieme a Rocco Musolino per Radiotouring.

Decidono di non farsi del male Cittadella e Reggina, lo spettacolo offerto è davvero poca cosa ed il pareggio a reti bianche è la logica conseguenza di una partita mediocre dove i portieri sono spettatori bagnati non paganti. Il punto conquistato serve solo a muovere la classifica e constatare che per la prima volta, in questo campionato, la compagine amaranto non subisce reti in trasferta. Castori, in tribuna perché squalificato, conferma il 4-4-2 con Lucioni ed Ipsa al centro della difesa, un centrocampo più di interdizione che propositivo e la scelta di Cocco da affiancare a Di Michele nel reparto avanzato.

L’impegno dei calciatori è innegabile, ma la fatica nel costruire gioco è altrettanto evidente. Di Michele si danna l’anima alle ricerca di un pallone giocabile, ma è tutto fiato sprecato e l’assistenza di Cocco è praticamente nulla.

Quello che ha funzionato meglio è il pacchetto arretrato che, con puntualità, ha chiuso bene gli spazi concedendo poco o nulla agli avversari e lo stesso Benassi ha vissuto un pomeriggio di assoluta tranquillità. Probabilmente Castori ha preferito curare molto la fase difensiva nel tentativo di far riacquistare fiducia nei propri mezzi ai giocatori, ma allo stesso tempo, se si vorrà vincere qualche partita, bisognerà trovare il modo di riuscire a costruire gioco e creare occasioni da rete.

Nel dopo partita incontriamo il “patron” Foti il quale riconosce la pochezza vista durante i novanta minuti, ma alla fine quanto conquistato muove la classifica e deve rappresentare un punto da cui ripartire nell’immediato futuro. Tutto questo prima che un mal informato ispettore, della Procura Federale, invitava Foti ad allontanarsi dalla sala stampa e subito dopo scusarsi: non era al corrente che la squalifica del “patron” era già finita da un pezzo.

Il secondo di Castori, Jozic, si è detto soddisfatto perché la squadra non ha subito gol, mentre Sbaffo chiede pazienza ai tifosi in quanto il cambio di modulo richiede tempo ed attacca i giornalisti rei nel drammatizzare più del dovuto l’attuale posizione di classifica. E già, adesso le colpe sono di chi, come oggi, riesce a raccontare anche quando non c’è proprio niente da raccontare.