NON E' LA SCONFITTA CHE BRUCIA...QUANTO...

29.03.2013 16:23 di Franco Cleopadre   vedi letture
NON E' LA SCONFITTA CHE  BRUCIA...QUANTO...
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© foto di Federico De Luca

Quando la tua squadra  esce sconfitta dal campo sei di cattivo umore. Avverti la sensazione che tutto ti gira storto, ma quando la sconfitta, non solo per il punteggio, ma per il non gioco della tua squadra è di vistose dimensioni, allora ti senti come un pugile suonato. Ti vien la voglia di “ mollare tutto”, distruggere l’abbonamento e dire :”Andate tutti a quel Paese…”. Si, non è  la sconfitta di Varese che ci brucia, quanto il non gioco degli amaranto, principalmente dopo aver preso il primo goal. Che la tradizione a Varese non fosse dalla nostra parte si sapeva in partenza, ma che la Reggina subisse tanto, specie nel secondo tempo, non era assolutamente preventivabile. Le condizioni psicologiche di partenza  delle due squadre erano  diverse. Il Varese veniva da due precedenti  sconfitte in casa ad opera di Sassuolo e Novara, mentre la Reggina era preceduta da due  vittorie, ad Ascoli ed in casa con la Juve Stabia. L’approccio alla gara degli amaranto,  era pure cambiato,  per l’arrivo di Pillon che aveva provveduto ad allentare la tensione ,che si poteva tagliare a fette tra i ragazzi. Quali le attenuanti ? Non ce ne sono!
La partita è stata negativa come approccio mentale del collettivo, costruzione di gioco di squadra, partecipazione individuale.

POSSIBILI CAUSE DELLA SCONFITTA

La Reggina ha giocato male, anzi malissimo e basta. Questione di modulo ? Niente affatto ! Quanto ha influito l’espulsione di Bergamelli ? Tanto se si pensa al disagio psicologico subentrato nella squadra, niente se si pensa che anche con Bergamelli in campo, dopo incassato il primo goal, la Reggina si è gradualmente spenta. Quanto ha pesato il modesto stato di forma di Colucci non certamente al meglio fisicamente ? Parecchio, stando alle attese. Quanto hanno pesato il terreno pesante per l’abbondante pioggia caduta e la temperatura prossima allo zero ? Poco. Quanto avrebbe potuto influire positivamente sull’esito della gara pro Reggina l’incerta prestazione del portiere varesino Bastianoni ? Molto. Gli uomini di Pillon , hanno giocato solo con i piedi. La testa l’hanno lasciata a Reggio, come hanno dimostrato più volte, in fase di ripartenza. Da apprezzare, tuttavia, alcune diagonali  partite dalla destra delle retrovie reggine, per i compagni  attaccanti, situati sul fronte sinistro e rimaste senza esito.

LA DIFESA AMARANTO

La difesa di  Pillon che in altre partite aveva chiuso bene gli spazzi , ieri si è trasformata in colabrodo, quindi deludente, iperfragile,mortificante, che non ammette alibi. E pensare che si sapeva che il Varese aveva buoni colpitori di testa e guarda caso la Reggina è stata “bucata” con tre colpi di testa…a parte il palo e la traversa che avrebbero potuto fare assumere alla sconfitta proporzioni più vistose. Che tipo di difesa è stata adottata ? 1) A zona ?No, perché non è ipotizzabile che tre calciatori avversari possano svettare così facilmente nella propria area di rigore ( uno forse si, tre non dovrebbe accadere). 2) A Uomo ? Neanche, per lo stesso motivo.3) Mista ?. Chi aveva il compito di marcare a uomo e chi a zona ? Chi s’è perso l’avversario ? Chi ha sbagliato l’approccio all’intervento difensivo , la posizione rispetto ai compagni di reparto e la marcatura sull’avversario ? E gli interrogativi potrebbero proseguire, ma preferiamo lasciare al Mr la/le eventuali risposte.

LA SCONFITTA E’ SOLO COLPA DELLA DIFESA ?

Quanto precede non significa fare ricadere la sconfitta solo sulla difesa, perché anche il centrocampo con Armellino, Colucci e Barillà non ha brillato, per contributo alla manovra offensiva. Da ciò è risultata priva di pericolosità l’azione offensiva di Comi e Di Michele, poco o male serviti. Con frequenza abbiamo visto le due punte sulla linea dei terzini a difendere e in debito di ossigeno in fase di ripartenza. Gli esterni di centrocampo, Antonazzo e Rizzato, sono stati costantemente impegnati in fase di copertura e quindi a difendere, invece che attaccare, facendo così mancare i cross per la testa di Comi e i dribling, in partenza dai 30 metri e non dai 90, di Di Michele. Inesistenti le palle filtranti  per le due punte  da parte di Sarno, quando inserito.

LA PASQUA DEGLI AMARANTO

I calciatori reggini  nell’aprire l’uovo di Pasqua ,si troveranno come sorpresa un cartoncino con su scritto “ Considerate Varese una brutta parentesi. Non mollate. Ad oggi nulla è definitivamente perso. Vi attendono altre 8 finali e tutto è possibile…purché riusciate a ricreare il collegamento… tra testa e piedi, evitando i …cortocircuito ai quali abbiamo assistito ieri.. Fate tesoro dell’esperienza del Varese, che negli ultimi due incontri aveva perso in casa. Chiedetevi quale è stata la spinta della curva Nord varesina , nei confronti di Castori e, che ha contagiato anche  gli uomini in campo. Dialogate, quindi, ove possibile, con il tifo organizzato reggino e vedete che Vi starà accanto nel prossimo incontro contro una rivale diretta,ovvero il Bari.” In ogni caso, auguri di Buona Pasqua per Voi e le vostre famiglie.