MATERA E' STATA LA NOSTRA CAPORETTO ALL'ANDATA E MATERA POTREBBE ESSERE IL NOSTRO PIAVE AL RITORNO

09.03.2017 10:06 di Franco Cleopadre   vedi letture
MATERA E' STATA LA NOSTRA CAPORETTO ALL'ANDATA  E MATERA POTREBBE ESSERE IL NOSTRO PIAVE AL RITORNO
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Matera    è stata la nostra Caporetto  all'andata e Matera  potrebbe essere il nostro Piave al ritorno, come Caserta è stata l'inizio della discesa all'andata e Caserta potrebbe essere l'inizio della risalita al ritorno.

Si, perchè la Reggina vista  domenica al Granillo lascia ben sperare per un futuro meno denso di nubi , dove , con questi ritmi e questa passione, si spera che  anche  "i pantofolai" potrebbero  avvertire la sensazione di vedere dal vivo la loro Reggina.

Sensazioni  come quelle avvertite dal dott. Marcello Albanese, funzionario del Comune, e dal fratello Fausto,  in occasione dello spareggio di Bergamo che ci piace ricordare riportando alcuni passi del pezzo dal Lui scritto  per tuttoreggina in data in data 09 06 13 dal titolo: AMORE AMARANTO.  ...  "Non ho la forza ed il coraggio di raggiungere Bergamo e percorrere meno di mezz’ora di autostrada da Milano; tanto è il timore di un’altra amara retrocessione in un ennesimo spareggio e, allora, ci si organizza in casa con amici ed il mio gemello Fausto, per seguire sul digitale le sorti della nostra amata Reggina. Il diluvio e la grandinata che si abbattono sull’Atleti Azzurri d’Italia poco prima dell’incontro e Collina che discute con il nostro capitano Ciccio Cozza per proferirgli l’impossibilità ad iniziare il match. Istantanee che non si dimenticano così come indimenticabile e  da brividi è l’urlo dei nostri memorabili tifosi, inzuppati fradici, che sotto il torrente d’acqua e vento abbattutosi  su Bergamo intonano: “NOI DORMIAMO QUA… NOI DORMIAMO QUA…!!! Segno indelebile di non abbandono della squadra, di amore eterno, di non arrendersi mai nemmeno innanzi a Giove pluvio. E così la (dolce) “agonia” rimandata alle ore 18 di lunedì 2 giugno 2003, col cuore in gola che batte forte per l’emozione quando l’Atalanta Bergamasca sfida i ns beniamini in calzoncini bianchi e maglia Amaranto; col cuore che sembra subire quasi una coltellata al gol di Natali nel tripudio dello stadio locale; col cuore che riprende a battere forte quando Ciccio Cozza in modo rocambolesco deposita la palla in rete per il pareggio quasi insperato; cuore che vacilla ad ogni tiro bergamasco neutralizzato anche con un po' di fortuna da Emanuele Belardi; cuore che impazzisce quando Emiliano BO-NA-ZZO-LI  (grande, grandissima, la voce di Fabio Caressa dai microfoni di Tele+) gonfia la rete a pochi minuti dal termine, ci regala la SERIE A e spedisce all’inferno l’Atalanta. La dolce “agonia” preludio di un trionfo per la massima serie catturata in un ennesimo spareggio.  02/06/2003 ore 22: esausti, raggianti e senza nemmeno un filo di voce io, Fausto, Paolo ed altri amici sui Navigli milanesi a consumare una birra con la maglietta della Reggina sulla pelle e la sciarpa Amaranto al collo. Orgogliosi di appartenere al popolo REGGINO.  ....La data del felice spareggio di Bergamo che finalmente sorride a noi tifosi REGGINI, delusi e amareggiati per altre partite perse in altrettanti spareggi (vedi Cremonese-Reggina 1989, Reggina-Verona 2001 ecc.). .... a quella data, a quel 2 giugno di 10 anni orsono che non si dimenticherà facilmente e che, anzi, rimarrà un indelebile dolce ricordo nel popolo dei tifosi Amaranto ".

 Domenica allo stadio abbiamo avvertito le stesse sensazioni  sopra descritte  dal dott. Albanese . Basterebbe  essere stati presenti  a fine partita , contro la Casertana , per  gioire con tutto lo stadio per il  massimo degli applausi tributati alla squadra di Zeman .Abbiamo avvertito  scorrere nelle vene quel fremito che solo un intenso stato emotivo può produrre. A ciò hanno contribuito la coralità  e l'incisività delle azioni sotto rete,le verticalizzazione,il gioco sulle fasce ,  come i tre punti che hanno prodotto  non solo classifica, ma anche morale per non perdere i contatti con il gruppo oggi candidato ai play out. Se nel presente i calciatori del Presidente Praticò,fossero sottoposti a qualunque test sull'autostima, i risultati sarebbero migliori a quelli di qualche mese fa .La squadra  ha dato la netta percezione  di essersi  scrollata di dosso, l'insicurezza nei fraseggi, i rinvii frettolosi  a ...evviva il parroco... e carenti di lucidità, i buchi della difesa , gli inconcludenti passaggi laterali, perché sembra, che la migliore copertura a centro campo, abbia colmato qualche lacuna.

Ma il tifoso si chiede :" Perché Zeman ha atteso tanto per cambiare modulo  e passare dal 4-3-3 al 3-5-2 ? Ora si pensa a Matera  fresca di sconfitte con Catanzaro, Siracusa, Foggia, Virtus Francavilla, e Catania, e quindi in piena crisi che avrà abbandonato l' ambizione di vincere il torneo,anche dopo l'aggressione dei tifosi a Bifulco e Carretta. Rimane quello dei Lucani, l'attacco più prolifico di tutto il girone ,mentre la difesa  precipita in basso nella classifica dopo aver incassato nelle 5 partite sopraindicate 15 goal.Non chiediamo vendetta per i 6 goal subiti al Granillo dalla squadra di Gaetano Auteri,ma solo che continui la serie negativa della città dei Sassi, anche con il minimo scarto per gli ospiti. A Napoli si dice : Fa commu t'è  fattu, che nun 'è piccatu. Speriamo che avranno di che gioire i circa 20 tifosi che domenica seguiranno la squadra ..