IL CALCIO IMPIETOSO GIRA LE SPALLE ALLA GIUSTIZIA SPORTIVA

20.05.2013 10:45 di Franco Cleopadre   vedi letture
IL CALCIO IMPIETOSO GIRA LE SPALLE ALLA GIUSTIZIA SPORTIVA

E’ mancato poco che qualcuno rispolverasse i versi  della  canzone  che circolava a Reggio alcuni anni fa  “ Ma come è bello il lunedì mattina pulirsi il c**o con la sciarpa del Messina…”.Sarebbe bastato, forse, che a Vicenza, a pochi secondi dal termine , Gentili, avesse  bucato Baiocco per cambiare il lunedì con la domenica e Messina con Reggina, per essere  tutto OK  e  far crollare la fede dei circa 60 tifosi amaranto presenti  a Vicenza .Ma il calcio, impietoso, ha girato le spalle alla “giustizia sportiva” che ha offeso e oltraggiato se stessa  non squalificando il Menti dopo l’invasione di campo con l’Empoli. Al Presidente ABODI ( nella foto )  diciamo che deve sostituire  il sostantivo maschile RISPETTO con il sostantivo femminile  GIUSTIZIA

 

ABODI COMMENTA L'ULTIMA GIORNATA

“E' stato un campionato che mi ha reso orgoglioso di essere presidente di questa Lega.”.
Egr: Presidente
Se la porcata di Vicenza, compreso il balletto di FAR PAGARE €  1  a chi ha profanato il terreno di gioco contro l’Empoli, la rende ORGOGLIOSO, non la invidiamo,  per i valori dei quali è primo interprete e  portatore, L'’aggettivo ORGOGLIOSO lo sostituiamo con il sostantivo VERGOGNA  e per FARLO SENTIRE A TUTTI lo scriviamo tre volte VERGOGNA,VERGOGNA,VERGOGNA  per il pessimo principio che la cosiddetta “giustizia sportiva” ha instaurato.
Per noi  GIUSTIZIA , indipendentemente dagli ambiti in cui viene esercitata, è sinonimo di terapia, non di patologia.

LA PARTITA

Inizia con la farsa  della  curva sud, chiusa per squalifica, ma i tifosi  sono lo stesso presenti in 9000 accalcati tra i distinti e la tribuna, probabilmente  molti degli  stessi che a fine gara insceneranno una manifestazione di protesta contro la Proprietà e i calciatori ,con esclusione sembra del  portiere Bremec.
Filo conduttore della  sfida è lo scontro tra la speranza di farcela della Reggina e l’assoluta necessità di vincere dei padroni di casa. I Veneti  attaccano  a testa bassa, affidandosi più ai lanci che al fraseggio.  Per  i Calabresi la parola d’ordine è : spazzare il pallone dalla propria area, aggredire, lottare su ogni pallone. Tutto ciò comporta una certa tensione in campo  per entrambe le formazioni, ma il passar del tempo gioca a favore degli uomini di Pillon che vedono sempre più il traguardo  della salvezza diretta vicino, che aumenta al 78’ quando il francese Malongà  si fa espellere per insulti al primo assistente. A differenza di altre partite, i Reggini,  lottano su ogni pallone, riscattandosi da altre prove ,dove aveva  fatto difetto l’amor proprio e l’attaccamento alla maglia. Sarebbe ingeneroso  stilare per  loro  una graduatoria di merito. Tutti hanno dato il massimo delle  loro  possibilità e se qualcuno, fuori posizione, ha  figurato di meno, non è da condannare. Da Baiocco, che come ha giustamente detto Franco Caccamo  dalla sala stampa, “ ha fatto il goal all’ultimo minuto “( cioè ha salvato il pareggio ) ad Antonazzo, Adejio che ha dedicato la permanenza alla sua famiglia e alla piccola Ester,, Bergamelli ,Rizzato, Armellino, Hetemaj,Colucci,Barillà, Campagnacci, Di Michele, ed i subentrati Gerardi e Ely, tutti si sono battuti come leoni  e gli abbracci finali in campo, con tripla razione per Baiocco, sono la liberazione di un incubo che aleggiava nella testa e nei cuori di noi tutti

IL FUTURO

La gioia finale  ha fatto ritornare il sorriso e la speranza anche nel Presidente Foti che ai microfoni di Rocco Musolino di Radiotouring ha parlato di “ permanenza sofferta, difficolta enormi rispetto al passato e augurio di poter dare grandissime soddisfazioni ai tifosi in occasione della nuova annata calcistica che coincide con il centenerario “. Il nostro augurio  è che  gli osservatori della Reggina  riescano per la prossima annata ad individuare elementi di qualità per affrontare le prossime battaglie. Siamo convinti che mettere  le mani  al portafoglio  non è sempre  sinonimo di successo. Se così fosse  il Torino degli anni passati o lo Spezia o il Padova di quest’anno, avrebbero  dovuto spopolare. A conferma  citiamo  il campionato dell’Empoli  che l’anno scorso ha vinto i play out, proprio contro il Vicenza, o  il Livorno  che l’anno scorso è stata l’ultima squadra a salvarsi con 48 punti e quest’anno quasi con gli stessi giocatori i, da terza classificata, disputa i play off assieme all’Empoli. Speriamo che la nuova stagione veda il giusto mix tra giovani ed esperti,in quanto con la sola gioventù senza esperienza alle spalle si costruisce sulle sabbie mobili.
Ciò che ci attendiamo cambi nella Reggina è la mentalità. Non si può condurre una campagna acquisti e trasferimenti pensando solo all’aspetto economico. Un sana programmazione, come dimostra il Sassuolo, non può prescindere dalla  lenta costruzione  di un patrimonio di qualità .Non si possono mettere in estate “ sul marciapiedi “ i migliori pezzi solo per fare cassa. Il discorso di Penelope che tesseva di giorno e disfaceva di notte, non si può addire ad una piazza come  Reggio Calabria, dove con i segnali giusti, la gente torna allo Stadio, come la finale dei play off di qualche anno fa con il Novara insegna.

CONCLUSIONI

Il campionato,  si è chiuso con tanta sofferenza e  un mezzo sorriso per i colori amaranto .Diciamo grazie anche a  Pillon che è riuscito a condurre in porto una barca  destinata alla deriva.

Nostri  graditi ospiti di oggi i giornalisti Franco Caccamo,presente a Vicenza ,e che  ha curato per Radiotouring le interviste in Sala Stampa , Paolo Citra noto giornalista e opinionista  sportivo e il Generale Cesare Monteleone  commentatore per alcuni siti di calcio ,presente a Vicenza e  ospite fisso in quasi tutte le trasferte amaranto di Rocco Musolino per Radiotouring .

FRANCO CACCAMO  
Finisce con i giocatori amaranto in festa a gioire assieme ai loro pochi, ma fedeli sostenitori. La cura Pillon ha dato i suoi effetti grazie alla media punti impressa dal suo arrivo, una media che definire da play off non è follia, ne tanto meno presunzione. La fine dell'incubo di dover disputare i play out, però, si materializza al minuto novantacinque quando Baracani emette il triplice fischio e dichiara conclusa la partita. Doveva essere uno di quegli incontri che mette a dura prova le coronarie dei tifosi, invece ne viene fuori un match privo di emozioni vere, merito della Reggina, ordinata nei disimpegni come poche volte successo durante il campionato, che riesce a controllare senza difficoltà gli assalti di un Vicenza confusionario ed impreciso. L’unico vero sussulto a quindici secondi dal fischio finale con Baiocco in versione superman, bravo a neutralizzare il tiro a botta sicura di Gentili che avrebbe tenuto a galla il Vicenza. Ma era scritto così, salvezza all'ultimo minuto della giornata conclusiva, una salvezza conquistata sul campo tra le mille difficoltà di un campionato da mandare al più presto agli archivi e da non prendere in esempio, semmai analizzare gli errori, parecchi, e farne tesoro per l’immediato futuro. Quello prossimo ci dice che la Reggina compie cento anni, di questi più di un quarto sotto la gestione del presidente Foti unico, al momento, ad aver regalato la massima serie calcistica alla città. Ed è proprio un lucidissimo Lillo Foti, a fine partita, a confermare di voler dare ai tifosi quelle soddisfazioni che meritano e, possibilmente fargli rivivere quelle emozioni mai sopite che hanno riempito i loro cuori.

PAOLO CITRA

Missione compiuta .La Reggina esce imbattuta dalla trasferta di Vicenza e dopo 95 minuti da batticuore mantiene la categoria senza passare dall'inferno deiplay out condannando il Vicenza alla lega pro. Un punto conquistato lottando su ogni pallone giocando in trincea com'era prevedibile e salvata dalla prodezza di Baiocco decisivo nel 5 minuto di recupero sulla conclusione di Gentili dopo lo svarione clamoroso di Bergamelli. il Vicenza ci ha provato fino alla fine nonostante l’inferiorità  numerica dopo l'ingenua espulsione di Malonga entrato a gara in corso e punito per qualche parola di troppo .L'undici scelto da Pillon ha retto piuttosto bene soffrendo il giusto,  badando poco allo stile e tanto alla sostanza.4-4-2 caratterizzato dalla presenza di Armeliino sulla fascia destra e dal tandem agile Di Michele-Campagnacci. Chiaro l'intento di sfruttare le ripartenze anche se a ben vedere quasi mai gli attaccanti hanno avuto
palloni giocabili svolgendo piuttosto un lavoro di copertura teso a proteggere il pari. Obiettivo centrato grazie alla prova di Baiocco,sicuro nelle uscite e tra i pali ,ma decisivo in pieno recupero grazie ad una parata che vale una salvezza ,sudata e festeggiata alla grande da tutta la squadra.
Giusto che il gruppo esulti nonostante si tratti di  una salvezza raggiunta all'ultima gara,
Obiettivo davvero poco entusiasmante. Pillon ha portato la barca al riparo adesso toccherà alPresidente Foti tracciare le linee che la Reggina dovra' seguire,iniziando proprio dalla guida tecnica. Il bilancio non può che essere negativo :la gioia della salvezza non può  far passare in secondo piano il fallimento della stagione che ha portato all'esonero di Dionigi durante un campionato trascorso  con l'acqua sempre alla gola, in cui le lacune tecniche hanno portato a giudicare questo gruppo tra  i piu' poveri, qualitativamente parlando, degli ultimi anni. Se si vuole tornare a piu' nobili obiettivi e' necessario intervenire e dare alla squadra elementi in grado di fare un salto di qualita'.altrimenti aspettarsi qualcosa di diverso da un campionato anonimo o peggio rimane utopia.Dopo una stagione logorante adesso e' importante staccare la spina.qualche settimana di relax dopodiché impostare un buon mercato e' l'unica cosa che possiamo augurarci.

CESARE MONTELEONE

La Reggina ha pareggiato a Vicenza e con il punto conquistato allo Stadio Menti si è salvata. Protagonista assoluto di questo incontro è stato Il portiere Baiocco, Il giocatore più criticato durante tutta la stagione, che, quando mancavano una manciata di secondi alla fine, con una parata strepitosa su un tiro di Gentili ha salvato la Reggina dai play out. Ma ad onor del vero bisogna dire che tutta la squadra si è comportata bene. Schierata con il 4 – 4 – 2 gli uomini di Pillon sono scesi in campo molto determinati e con tanto impegno hanno risposto in contropiede a tutte le azioni del Vicenza. La partita è stata a senso unico. Il Vicenza attaccava disordinatamente, ma non riusciva a scardinare la difesa calabrese, guidata da un Adejo in grande giornata. Le giocate di rimessa della Reggina hanno impensierito diverse volte la retroguardia vicentina, ma vere palle gol non vi sono state. Le due squadre si giocavano in novanta minuti la loro stagione per rimanere in serie B e quando al 33’ del secondo tempo è stato espulso Malonga per proteste, per il Vicenza è stata la fine di un sogno e per la Reggina un sospiro di sollievo. Al triplice fischio grande festa in campo per i giocatori amaranto e sugli spalti per i pochi tifosi presenti, la salvezza è stata raggiunta e Pillon ha compiuto la sua missione; interpellato in sala stampa sul suo futuro, il tecnico veneto ha detto che si prenderà qualche giorno di  riflessione prima di decidere se rimanere a Reggio. Per adesso ci godiamo la salvezza, ma siccome l’anno prossimo ci sarà il centenario della squadra, speriamo che il presidente Foti cominci a programmare al più presto il prossimo campionato, allestendo una squadra degna del nome della città della Fata Morgana.