ESCLUSIVA TUTTOREGGINA - Fabio Caserta:«Mi farebbe piacere far parte della Reggina del centenario»

26.05.2013 13:10 di Franco Cleopadre   vedi letture
ESCLUSIVA TUTTOREGGINA - Fabio Caserta:«Mi farebbe piacere far parte della Reggina del centenario»

Tra le squadre non dai nomi altisonanti, che hanno onorato il campionato di serie B c’è la Juve Stabia. Le “vespe” di Castellammare , sotto la guida di Mr Braglia hanno saputo superare le difficoltà, specie quelle iniziali, quando hanno affrontato Livorno,Brescia e Varese  e l’anno scorso hanno vinto contro la Reggina, all’andata  e al ritorno. Quest’anno  i calabresi hanno perso a Castellammare con goal del capitano stabiese, Fabio Caserta all’85’ e  vinto a Reggio per 2-1 con goal di Di Michele e Comi. Caserta , quest’anno a Reggio era in tribuna  e  probabilmente l’assenza ha pesato sul risultato finale della sua squadra. Fabio, reggino di Melito Porto Salvo è a Castellamare dal 31 gennaio 2012 e  nello stesso anno a settembre è diventato capitano. E’ in scadenza di contratto. Alto 1,80 ,utilizza il piede destro, e come ruolo occupa quello di centrocampista centrale.

A Reggio si parla molto di lui e in molti, noi compresi, lo vedrebbero bene il prossimo anno nelle file della Reggina, che  come detto dal Presidente Foti nella recente conferenza stampa, «Sarà un annata speciale, unica ed irripetibile. Saremo un esercito di tifosi, di innamorati della Reggina, torneremo a riempire le piazze…Vogliamo vincere! Le sfide ci sono sempre piaciute, è il bello di questo sport. Ma non deve essere la sfida del singolo, una sfida collettiva che dobbiamo accettare tutti, frase che ripeterò al tecnico ai giocatori ai tifosi. Questo messaggio, che non vuol dire che dobbiamo vincere il campionato, deve essere la nostra mentalità, la nostra spinta, la nostra motivazione. La Reggina deve vincere alla sua maniera, con umiltà, sacrificio e unendo tutti».

Presidente, se vuole far crescere la motivazione nei tifosi, in maniera quasi esponenziale, si guardi attorno, guardi il portafoglio come è giusto e razionale, ma vada incontro, se ci riesce, alle attese della piazza. Fabio Caserta è un fattore di qualità ,del quale la squadra del centenario non ne dovrebbe fare a meno, se alle parole, della sua  Conferenza Stampa , dovessero seguire i fatti e, non come fanno i politici, parlare, promettere , rimandare. Abbiamo voluto sentire Fabio Caserta, che prima del rompete le righe di Castellammare, ha risposto cortesemente alle nostre domande :

Fabio come ci si sente al termine di un torneo  pesante come quello di serie B ?

«La stanchezza si fa  sentire in un campionato lungo e logorante. Quest’anno è stato tirato fino all’ultimo, come dimostra l’ultima partita necessaria per emettere i verdetti di promozione e retrocessione».

La Juve Stabia  ha condotto bene la prima parte del torneo, poi è subentrato un calo. A cosa attribuisci ciò?

«Nelle primissime partite, abbiamo incontrato squadre tipo Livorno, Brescia, Novara ,Varese e i risultati  hanno tardato a venire,  poi siamo andati ad altissimi livelli che sinceramente era difficile continuare nel girone di ritorno per cui è subentrato il calo, dal mio punto di vista fisico, ma soprattutto mentale, perché una volta visto che  i play off erano irraggiungibili , ci siamo lasciati inconsapevolmente andare. Il finale e stato quasi un disastro con 4 sconfitte e due pareggi nelle ultime 6 partite».

Come consideri, nel complesso il bilancio della tua squadra?

«Positivo perché alla fine abbiamo raggiunto il nostro unico obbiettivo che era la salvezza. Peccato, perché a mio avviso, avremmo potuto fare meglio».

Quali i compiti del capitano nei momenti di difficoltà della squadra?

«A parte il fatto che è il simbolo della squadra, è l ‘esempio da seguire . E’ figura importante per tutta la squadra ,partendo dai più grandi , nei momenti belli, ma soprattutto in quelli brutti ,perché è un punto di riferimento. Nelle difficoltà i giovani devono avere una persona che  dia  loro una mano, esperienza , coraggio, sicurezza e carattere , sotto tutti i punti di vista. Fare il capitano non è un compito facile, perché deve essere  pronto a tutto pur di far vincere la sua squadra».

Hai realizzato 7 reti, che per un centrocampista non sono poche. Qual è il segreto ?

«Non c’è un segreto . Unica cosa che posso dire, che a livello personale, giocando in una posizione che a me piace tantissimo, cioè fare la mezzala in un centrocampo a tre, si hanno molte possibilità di andare al tiro , dove a volte  va bene ,ma  può andare  anche male».

 

Cosa ti è passato per la mente quando all’ 85’ hai segnato il goal contro la Reggina?

«Ancora ricordo quella partita e soprattutto quell’ attimo che la palla stava andando in porta. Per un verso ero felice perché grazie a quel goal sono arrivati tre punti importantissimi per noi, dall’ altra mi dispiaceva fare goal alla squadra di cui sono stato  tifoso da piccolino…ma il calcio è anche questo»
 

Hai 34 anni, che potrebbero sembrare tanti,  ma Pippo Inzaghi, Zanetti, Totti e lo stesso Di Michele, dimostrano che la qualità non ha età. Cosa ti senti di dire ai giovani ?

«Sicuramente non sono più un ragazzino ma dentro di me c'è ancora tanta voglia di divertirmi, perché faccio la cosa che più mi piace al mondo e quello che  ho sempre sognato da bambino e quindi lo farò fino a quando sentirò dentro di me questa passione. Unico consiglio che posso dare ai giovani  è quello di dare sempre tutto e  sfruttare al massimo quando viene concessa l’ opportunità di giocare».
 

L’anno prossimo avremo, probabilmente, un torneo più impegnativo per la presenza di squadre blasonate. Quali obiettivi si dovranno prefissare squadre come la Juve Stabia o la Reggina?

«Ancora  è presto per  parlare di obiettivi, ma sia l’ una che l’ altra squadra , dovranno fare di tutto per migliorarsi. Certamente l’obiettivo minimo è la salvezza, poi si vedrà..»

Si parla tanto di te a Reggio come possibile nuovo acquisto amaranto. Cosa c’è di vero o di possibile, visto che a Castellammare  si pensa  a confermare per il prossimo anno  solo 4-5 elementi ?

«E’ da più di qualche anno che si parla di un mio possibile arrivo a Reggio. Ad oggi  non so nulla. Non sono stato contattato da nessuno, staremo a vedere ...Certo  che se  si realizzerassero  le condizioni per far parte delle Reggina, proprio nell’anno del centenario, ne sarei contento e felice, come ho già espresso in altre interviste  al tuo sito».
 

Ti troveresti meglio in  un centrocampo a cinque o a quattro?

«I moduli non sono stati mai un problema per me. 4-5 contano poco. l importante è avere la fiducia dell’ allenatore della società e tifosi…».

E' nelle tue corde il ruolo di play di centrocampo?

«Si è un ruolo che mi piace e secondo me lo posso fare senza problemi».

Tra i papabili tecnici della Reggina, c'è Atzori che predilige il 3-5-2 e Lerda che usa spesso il 4-2-3-1. In carriera hai già giocato in squadre che usavano questi moduli?

«Quest’anno abbiamo fatto tutti i moduli perché mister Braglia è uno che gli piace giocare con tanti moduli diversi…».

Secondo te, cosa serve per far tornare l'entusiasmo in una piazza come Reggio?

«L’entusiasmo lo fa venire il risultato, ma non solo a Reggio, ma in tutte le piazze…Sono sicuro che il Presidente allestirà una squadra all’ altezza e farà un grande campionato nell’anno del centenario, come ha annunciato nell’ultima conferenza stampa. Auguro alla Reggina, alla mia Reggina, la squadra che ho amato da ragazzino  e porto sempre nel cuore, di conseguire sempre maggiori successi per la città e  il Presidente Foti, che certamente li meritano».

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