Cosa manca a questa squadra?

25.02.2013 13:10 di  Franco Cleopadre   vedi letture
Cosa manca a questa squadra?
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© foto di Federico Gaetano

PREMESSA

Un vecchio detto reggino afferma “ Quando u boi vai o macellu, tutti currunu cu cuteddu” ( Quando il bue va al macello, tutti corrono con il coltello ).Sarebbe molto facile ,dopo la sonora sconfitta di Lanciano “ fare il male dell’ambiente amaranto” e quindi prendere la via del macello. Ma è un abito solo a misura di chi confonde l’accusativo con l’ablativo per cui rischia di trasformarsi da medico in malattia… La Reggina di sabato è stata forse tra le peggiori viste quest’anno, ci siamo fatti schiacciare dagli avversari, non avevamo il coltello tra i denti, come sarebbe stato necessario, in rapporto alla precaria posizione di classifica e la concorrente che avevamo di fronte. Non abbiamo capito, ad esempio, il perché delle mancate proteste per la non assegnazione del calcio di rigore al 12’.
Dietro ogni prestazione negativa ci sono sempre cause che possono essere ,oltre la motivazione , l’ansia, l’agitazione interiore determinata dalla paura di sbagliare , l’inquietudine, che ci sembrano i peggiori nemici di questa squadra. Non  meritiamo la retrocessione, alla quale sembriamo fortemente candidati. Ragazzi, giocate solo ed esclusivamente per i tre punti e non per lo spettacolo. Fate una scelta di campo e non come l’asino di Buridano che per non saper decidere se mangiare prima il fieno o bere l’acqua, morì di fame e di sete…
ll nostro  contributo odierno non sarà finalizzato a colpevolizzare  questo o quel calciatore o l’allenatore, ma a tentare di far capire agli attori principali, che Lanciano è passato, domani ci attende l’incontro con lo Spezia… e non sempre la sera si può rientrare con il paniere pieno... Peccato che la prima sconfitta dell’anno sia capitata proprio con una diretta concorrente alla salvezza.

COSA MANCA A QUESTA SQUADRA ?

A nostro modo di vedere ,indipendentemente dalle qualità individuali , latita la mentalità vincente di squadra capace di conseguire l’obiettivo prefissato, caratteristica, ad esempio, che  ha messo in mostra il Lanciano. Ci hanno dominato sul piano della manovra e del ritmo. Loro sembravano affamati, noi appagati. Avevamo individuato nel modesto tasso di esperienza ,sia a centrocampo che collettivo per la categoria, uno dei mali della squadra, ma a Gennaio la Società  è intervenuta in questa direzione e a parte il successo contro il Padova, la svolta non c’è stata. Perché Empoli, Varese, Novara, squadre che in tempi diversi, sono state candidate per i play out , oggi lottano per i play off. Gli innesti non sono stati sufficienti ? Dall’esterno si ha la sensazione che la squadra sia portatrice di paure e preoccupazioni a livello conscio o inconscio, che esterna nel corso della partita con inconcludenti passaggi laterali o sbagliati, carenza di qualità nell’innescare l’azione vincente  (che è il contrario della bella e veloce azione di sabato che ha offerto a Comi il cross di Rizzato del momentaneo pareggio reggino), carenza di collegamento tra testa e piede. In fase di possesso dovrebbero migliorare gli scambi veloci, il giro palla e  le triangolazioni verticali , il dai e vai, l’ occupazione degli spazi, le sovrapposizioni per determinare superiorità numerica.

APPELLO ALLA SQUADRA

Ragazzi, non siate pessimisti, cercate di superare psicologicamente i conflitti che si affacciano alla vostra mente, pensate a  un vostro idolo che possiede o possedeva l’abilità che desiderate e cercate d’imitarlo in partita, non vi dichiarate prigionieri volontari delle vostre paure, siate fortemente volitivi e uomini di carattere, non rinunciate all’azione vincente perché prevedete il peggio, resettate dalla vostra mente i pensieri negativi  e dialogate con voi stessi in positivo ripetendovi più volte, prima di scendere in campo e nel corso della partita : sono forte, ce la farò, oggi disputerò la migliore partita dell’anno… Indirizzate le energie psico-fisiche verso lo scopo che volete raggiungere : IL PERMANERE DELLA REGGINA IN SERIE B.                                                                                                                                                                                               

APPELLO AI TIFOSI

Cari amici,
Ho conosciuto negli anni quaranta il vecchio Vilardi, poi il Comunale e oggi il Granillo e per questo non vi chiedo la medaglia , ma di tendere una mano alla nostra “Regina”, la squadra che tutti portiamo nel cuore e che oggi ha molto bisogno di Noi per uscire dalla sala di rianimazione. Ove possibile, mettiamo per un momento da parte le polemiche, i palazzi… e tutto il contorno. In questo momento la” Reggina” ha bisogno di essere circondata da tutto il calore del suo pubblico. Sono ragazzi e per questo vivono anche loro di sensazioni. Si devono convincere di essere capaci di volare alto come un aquila ed essere forti come un  leone. Gli applausi e il tifo sono il modo migliore per farglielo capire. Chi avesse voglia di fischiare, domani sera se ne stia a casa…specie se la serata è fredda. Se vogliamo ottenere il 100%( ossia la salvezza della categoria ), la squadra ci può dare il 65%,ma il 35%,lo dobbiamo sudare noi dagli spalti, con il nostro tifo assordante di incoraggiamento. Mazzarri usava dire che la squadra doveva dare il 120%  e lo stesso penso debba dare il tifo amaranto in questa fase per salvare il calcio a Reggio. Vi sono momenti di svolta e l’incontro con lo Spezia, è uno crocevia. E’ noto che i campionati si decidono tra Marzo e Aprile e se siamo capaci di stringere i denti e recitare in positivo il nostro ruolo, l’obiettivo è alla nostra portata. Questo significa amare veramente la Reggina.