COSA È CAMBIATO IN QUESTA REGGINA?
I PRIMI ARTEFICI DEL SUCCESSO
Il segreto per andare avanti è iniziare. Per iniziare occorrono coraggio, capacità di accettare le sfide , non aver paura del rischio. Si racconta che ad un alunno venne dato un compito in classe sul tema “ Cos’è il coraggio” .Lo svolgimento fu : “ Il coraggio è questo”, lasciando il resto del tema in bianco…La prof.ssa ,apprezzando il coraggio per lo svolgimento, gli diede un buon voto con il seguente commento : “ Continua ad aver coraggio, ed andrai lontano “.Ed un buon voto assegniamo noi alla famiglia Gagliardi composta dal capostipite Francesco, Grilli , Saffioti , Zanin ( in ordine alfabetico ) con la motivazione “ Per il coraggio che hanno avuto nello sfidare un mare in tempesta “ . Si, il quartetto accettando di guidare la prima squadra, ha accettato di “ salvare una morente”, quale era la classifica della Reggina al termine del girone di andata.
COSA E’ CAMBIATO IN QUESTA REGGINA ?
IL CORAGGIO! Ieri affrontavamo gli avversari con timore e la nostra difesa sembrava una rete da pesca a maglie larghe. Spesso dovevamo inizialmente mettere in conto, un goal al passivo per errori individuali, oggi come ha ben ricordato nel commento finale Radiotouring, ” la difesa è assicurata, perché abbiamo un avvocato in panchina…”. E lo stesso avvocato( Mr Gagliardi ) ha tenuto a sottolineare che la Reggina è una famiglia : tutti per uno e uno per tutti. Forse in questo concetto è racchiuso il segreto di questa Reggina targata 2014. Probabilmente il quartetto di cui sopra ha tolto un po’ di ruggine dallo spogliatoio …e i risultati si vedono in campo.
CHE REGGINA ABBIAMO VISTO IERI ?
La squadra, che avremmo voluto vedere nella prima parte del torneo invece di farci disperare ,diventare di malumore fino a far vacillare la fiducia nella società e quindi temere per il futuro del calcio a Reggio.
COSA È CAMBIATO NELLA TESTA DEGLI UOMINI ?
La mentalità . Probabilmente la convinzione di non aver nulla da perdere e tutto da guadagnare, come avvenne in occasione della penalizzazione di meno 15 iniziale , assieme allo spirito di squadra , ci sembrano la chiave del successo. Senza il supporto dell’intero gruppo e il riconoscimento che il successo di un componente è dell’intera squadra, non si va lontano.
GLI UOMINI
A parte De Rose, che abbiamo sostituito con un più concreto Pambou, la squadra è stata liberata da Benassi ( probabile causa prima di tanti punti persi ), Gentili, Caballero ( sul quale avevamo inizialmente sperato ), Falco, Colucci, Rigoni ( senza infamia e senza lode ), elementi che non hanno fatto la differenza rispetto alla formazione che si è salvata l’ultima giornata di campionato la stagione 12/13, il che significa campagna estiva in vista del centenario alle soglie del fallimento. Quali le novità invernali ? Barillà rientrato dalla Sampdoria, Pigliacelli, Frascatore, Dumitru, Pambou, Azizi.
UOMINI CHIAVE
A nostro avviso la squadra ha ricevuto fondamentalmente una spinta psicologica dalla ottima prestazione del nuovo portiere Pigliacelli a Bari, non solo per aver parato il rigore ,ma anche per alcuni interventi che con il precedente guardiano sarebbero state altrettante reti al passivo. La prestazione è stata confermata ieri con il terreno molto viscido, ed ogni suo intervento è stato sottolineato dagli applausi del pubblico, anche se si è trattato per lo più di ordinaria amministrazione. Ottima anche la prova di Nino Barillà e per il goal realizzato e per l’impegno, l’anima e il cuore che ha gettato nella mischia. E accanto a lui tutta la squadra da Adejo che s’incammina velocemente verso i suoi migliori standard di rendimento a Lucioni che ha confermato quanto già si sapeva su di lui, a Ipsa che non ha sbagliato un intervento e con i suoi lanci ha fatto ripartire più volte la squadra. Ottima anche la prova della linea mediana, dove Strasser e Pambou si sono battuti da leoni ( e chi meglio di Strasser che proviene dalla Sierra Leone) .Strasser , come ha detto in fase d’intervista, forse perché non aveva mentalmente accettato il passaggio dal Milan alla Reggina, aveva qualcosa da recuperare “ e ciò è avvenuto” . Pambou , ha espresso velocità, rapidità , destrezza e recupero di palloni apparentemente persi. Da Silva e Dall’ Oglio, hanno superato la fase di rodaggio e si dimostrano sempre di più un crescente patrimonio della società per il contributo che riescono a dare . Che dire dei due attaccanti Fishnaller e Di Michele ? Che hanno fatto bene! Fishnaller è cresciuto molto rispetto ai suo arrivo a Reggio .Gioca di più per la squadra che per l’esibizione personale e ciò rende più produttivo il suo impiego. Anche con il campo pesante ,entrambi hanno dato un grosso apporto sia in fase offensiva che difensiva. Che cos’è che di un misero fa un re? Il coraggio. Nonno Di Michele ha corso tanto da far quasi dimenticare le sue …sette primavere. Ci vuole proprio coraggio a correre tanto. Tutta la squadra va elogiata nel complesso per l’ardore con cui ha combattuto e all’elogio associamo anche al pubblico che l’ha costantemente applaudita, specie a fine partita.
LA PARTITA
Il Lanciano parte con il 4-3-3 e forte, sperando di intimorire la Reggina e magari sfruttare qualche errore individuale. Barone ha forse preparato la partita vedendo i filmati delle partite dell’andata, sottovalutando le nuove energie individuali e mentali di questa Reggina targata 2014. Ha sbagliato i calcoli, perché la Reggina parte con un 4-1-4-1 si difende con ordine, serrando il più possibile le fila ,ma anche contrattacca e se Lucioni al 32’, sua azione susseguente a calcio d’angolo, non avesse mandato la palla di poco a lato della porta avversaria e Gerardi al 94’ non si fosse divorato un goal più difficile da sbagliare che da realizzare, oggi staremmo a commentare un risultato più vistoso per la Reggina. Gli amaranto sono passati al 64’ ,quando un lancio dalla sinistra di Fishnaller trova Barillà in area che con una mezza girata di testa batte Sepe. Sull’azione i lancianesi protestano per un presunto fallo di Barillà, ma ciò non è assolutamente documentato dalle riprese televisive, per cui ci sembra fuori dalle righe la mancata presenza in sala stampa, per proteste, degli abruzzesi a fine gara. Ma pensandoci bene ,forse, due anni di serie B sono pochini per saper perdere da parte di chi si attendeva di fare della Reggina un solo boccone. Tuttavia il boccone l’hanno fatto, solo che è risultato indigesto e la mancata presenza in sala stampa sono forse gli effetti del mal di pancia per la sconfitta. Barone si è affidato sia ai lanci lunghi per il centro area, sui quali il trio difensivo ha fatto buona guardia, sia alla velocità e rapidità di Piccolo ben marcato da Barillà . Subita la rete , gli ospiti hanno cercato di sfondare scaraventando tutta la squadra in area di rigore amaranto, ma anche questa strategia non ha dato esiti positivi . Il campo ,al limite della praticabilità ,specie sulla fascia laterale della tribuna ovest, ha più volte frenato i due attacchi facendo svanire buone iniziative. Nella Reggina abbiamo apprezzato lo spirito di collaborazione dei singoli ,l’abilità tecnica con palla a terra ed avversario di fronte , il posizionamento rispetto ai compagni di reparto, il catapultarsi di più uomini sul portatore di palla avversario.
CONSIDERAZIONI FINALI
La squadra ha dimostrato di sapersi rialzare , ricominciare a vivere e abbozzare un sorriso, preferendo il sudare al tremare e dicendo al mercato, già chiuso, che se è vero che i poveri non hanno parenti, ci possono esseri valori reconditi che rendono ricco il povero e dal poco può venire il molto. Di questi valori ci è sembrato alla fine carente il Lanciano .Non ci montiamo la testa, VOLIAMO BASSI, siamo solo all’inizio di un percorso che ci può portare a intravedere la fine del tunnel, solo che nel gruppo continui ad aleggiare l’armonia e cresca sempre di più il feeling squadra/ tifoseria.