AUTOCONVOCAZIONE" , AL TRAMONTO, PER DISCUTERE L'ETERNO TEMA ALL'ORDINE DEL GIORNO " REGGINA ".

05.05.2013 21:00 di  Franco Cleopadre   vedi letture
AUTOCONVOCAZIONE" , AL TRAMONTO, PER DISCUTERE  L'ETERNO TEMA ALL'ORDINE DEL GIORNO " REGGINA ".
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© foto di Federico De Luca

Cosa avrà detto  alla squadra il Presidente nell’intervallo ? E’ stata questa la domanda più ricorrente  circolata  negli “austeri   salotti di Piazza San Giorgio al Corso “, di Reggio, dove giovani e meno giovani, si   “autoconvocano” , al tramonto, per discutere  l’eterno tema all’ordine del giorno “ Reggina “. Le ipotesi sono state molteplici :  “ Tirate fuori gli attributi, se c’è  li avete” o “ Se perdiamo questa partita  le porte della Lega Pro, da socchiuse ,diventano spalancate” o “In  lega Pro,anche le vostre quotazioni di mercato vanno in caduta libera” o “ Persa per persa,giochiamo senza paura, poi si  vedrà…” o “Perdiamo ma con l’onore delle armi “  “Continuando così,solo un miracolo ci può salvare dai  play out “ “ Se portiamo punti  da Cittadella… “ e le ipotesi potrebbero continuare.

LA PARTITA

Le squadre  scendono  in campo  senza  : la  Reggina  di Lucioni, Comi, Sarno,Freddi  e il Cittadella di Dumitru  e Pellizzer .

PRIMO TEMPO

I  Cittadellesi   sono  padroni del  campo : primi su ogni palla, scambi veloci e penetranti,  assalti continui alla porta di Baiocco .  Ciò fa emergere la  loro  supremazia territoriale per  possesso palla, pericolosità, capacità  di verticalizzare e giungere al tiro, fino a quando all’8’ la palla perviene a Schiavon, che innesca Di Nardo che fa  partire VitoFrancesco sul  cui tiro Baiocco si salva con i piedi,ma la palla  ritorna  a Schiavon che tira e su deviazione di Antonazzo  la palla arriva  a  Di Nardo che d’impeto mette in rete.Il Cittadella è in vantaggio.Se la memoria non mi tradisce Di Nardo  aveva già segnato  a Reggio  con il Padova il primo anno di serie B. Chi si attendeva la reazione amaranto  è rimasto deluso per tutto il tempo.  Dal confronto con i Veneti, i  Calabresi  sono risultati perdenti nei contrasti   uomo/uomo , nella capacità di creare occasioni da rete , mantenere il possesso palla   e con  lanci spesso fuori misura o preda  di Coly e compagni . I Calabresi  hanno varcato la linea di metà campo solo  al 23’ , quando Rizzato  penetrato  in area  avversaria  porge a Colucci che dal limite sinistro dell’area di rigore  cittadellese, lascia partire un morbido  lancio che viene intercettato dalla difesa  di Foscarini, mentre a qualche metro Gerardi   era tutto solo. A questa  azione  fa seguito  la susseguente  di sfondamento  dello stesso Gerardi  al 27’ ,che  Colucci conclude con tiro alto . E’ questo il  migliore periodo  offensivo della Reggina del  primo tempo, quando  cioè cerca  il risultato,ma  non  lo trova  per  probabile  mancanza  di  lucidità e  tranquillità.

SECONDO TEMPO:

Lo spettro della sconfitta  aveva reso  nel primo tempo, la squadra  di Pillon ingessata,  nei singoli e nel collettivo , lenta  e prevedibile  nella  manovra , quindi  incapace di impensierire la difesa avversaria. Nella ripresa  Pillon continua  a sbracciarsi prima di  passare ai cambi .I padroni di casa  riprendono  il martellamento  e solo all’ 53’ Rizzato dalla sinistra lascia partire un cross per il centro area , che Antonazzo in corsa deposita tra le braccia di Cordaz. Ora  gli amaranto sono più aggressivi ,corrono su ogni palla ,raddoppiano la marcatura, verticalizzano con maggiore frequenza, controllano meglio la gara,le maglie tra uomo e uomo si sono ristrette e il fraseggio  risulta molto più incisivo.  L’allenatore  amaranto, visto il momento buono, aumenta il potenziale offensivo sostituendo  il difensore Ely  con la punta Fishnaller ( 59’).La musica tende a cambiare, i padroni di casa hanno abbassato il baricentro  ed i Reggini,hanno preso coraggio. Le parti ,rispetto al primo tempo, sembrano invertite. Nei Calabresi  sono subentrati  il coraggio e la  speranza, mentre la paura, o l’ansia per il secondo goal  s’impossessa dei Veneti. I Calabresi attaccano , Di Michele tenta più volte la via della rete  e anche Antonazzo spesso abbandona la linea di difesa per dar man forte  all’attacco, assieme a Colucci che è avanzato oltre la linea mediana .La svolta della partita si ha però al 73’,quando Barillà lascia il posto a Campagnacci. Alla seconda palla che il subentrato n° 19 tocca, dalla sinistra fa un lancio verso il centro che Di Michele, a detta dei padroni di casa   colpisce con la mano, per cui la palla arriva a Gerardi  che a porta vuota pareggia il conto dei goal. 1-1.Lo stesso Campagnacci prova ancora il tiro al 34’.Il Cittadella attacca con il difensore Ciancio all’ 82’ e sul suo cross si scontrano  di testa Baiocco e Paolucci, con il portiere reggino  che deve ricorrere alle cure mediche. Si arriva così al 90’ quando Di Michele porge a Campagnacci  una palla in piena area di rigore avversaria.L’attaccante reggino, rispolvera le sue ottime qualità di realizzatore e di sinistro batte Cordaz.Cittadella 1-Reggina 2. Il miracolo si  è avverato . Il risultato non cambia neanche nei  5 minuti di recupero che assegna l’arbitro Nasca.

CONSIDERAZIONI FINALI:

La Reggina  non solo esce vittoriosa dal Tombolato, ma distanzia  di 5 punti l’Ascoli e qualora riuscisse a mantenere  invariato  il distacco anche nelle due successive partite ,sarebbe automaticamente salva, senza passare per i play out. Ieri eravamo al 70% candidati ai play out, oggi  abbiamo lo stesso 70%, ma stavolta  di probabilità di salvezza diretta. Un pensierino ce lo facciamo, perché siamo fiduciosi  che la squadra , meno carica di tensione, si esprimerà al meglio contro il Grosseto  che come abbiamo visto, pur retrocesso, ha recuperato due goal al Varese.

Nostro gradito ospite, Franco Caccamo, che ha collaborato con Rocco Musolino, per la radiocronaca da Cittadella:

All’inferno e ritorno, due parole, per sintetizzare il pomeriggio vissuto al Tombolato. Un vero e proprio spareggio salvezza, novanta minuti in cui il Cittadella ha il sostegno dei propri tifosi e di una buona fetta di tifoseria cadetta, perché battere la Reggina significa permanenza in B assicurata assieme ad altre cinque squadre.
Tutto sembra andare per il verso giusto complice la Reggina, la cui presenza sul terreno di gioco appare simbolica, tanto che i padroni di casa, pur senza strafare, si ritrovano in vantaggio dopo appena sei minuti. La prevedibile reazione tarda ad arrivare, la manovra è farraginosa e si riesce a sbagliare anche il più elementare dei passaggi. Bepi Pillon urla e si sbraccia cercando di scuotere i suoi ragazzi, dalla curva arriva l’incitamento del folto gruppo di tifosi amaranto che invitano a lottare. In effetti il tempo c’è e con l’avanzamento di Colucci cambia qualcosa: la squadra guadagna metri sul campo e si fa vedere dalle parti di Cordaz anche in maniera pericolosa, mentre il Cittadella si accontenta di controllare la partita. Quando l’incerto Nasca fischia la fine dei primi quarantacinque minuti, si ha la sensazione che il secondo tempo possa essere tutta un’altra musica.
In effetti la Reggina torna in campo con un altro piglio, Pillon inserisce Fishnaller e la squadra, spesso in maniera confusa, si riversa nella metà campo avversaria creando situazioni pericolose, ma non tali da poter impensierire il portiere avversario. L’ingresso di Campagnacci, a venti minuti dalla fine, è un mix di consapevolezza e disperazione, la Reggina carica a testa bassa ed al minuto settantacinque anche Di Michele si ricorda di essere della partita: raccoglie il traversone di Rizzato ed invita Gerardi a depositare in rete a porta vuota. Esplode la gioia dei sostenitori amaranto che adesso ci credono, il Cittadella sembra un pugile suonato, gli amaranto se ne accorgono e continuando a cingere d’assedio l’area avversaria.
Adesso sul Tombolato l’aria è pesante e l’intera e preoccupata tribuna ha gli occhi puntati sulla lavagna luminosa del quarto uomo per conoscere l’entità del recupero. Sul terreno di gioco, intanto, ancora Di Michele regala un assist: serve al limite per Campagnacci che finta il tiro, manda a sedere l’avversario per poi piazzare all’incrocio dei pali, là dove Cordaz non può mai arrivare. E’ il gol che, oltre a mandare in delirio i tifosi reggini,  può valere la permanenza nella serie cadetta e le notizie giunte dagli altri campi ci fanno capire ancor di più l’importanza di questa vittoria. La sconfitta del Vicenza scongiura in maniera definitiva una possibile retrocessione diretta, quella dell’Ascoli amplia la forbice tra quartultimo e quintultimo posto: ad oggi, con cinque punti di vantaggio, non si disputerebbero nemmeno i play out. Come dire…. bentornati in Paradiso.

Francesco Caccamo